Scusate, amici, ma io non credo che il tassista milanese che ha ucciso il cagnolino sia sceso per scusarsi e non invece per insultare la padrona: non si infierisce su un uomo a terra se non si è comportato arrogantemente. Non credo nemmeno una parola del coatto romano che ha prima insultato, sputato, e poi quasi ammazzato un’infermiera mingherlina nei pressi della metropolitana romana. Da bravo vigliacco si è visto benissimo dal filmato che era lui ad insultare, senza parere, la donna; è lui che le ha sputato volgarmente in faccia, lui che è scappato dopo il pugno, nonostante fosse stato evidentissimo che l’infermiera era caduta male battendo pesantemente la nuca sul pavimento. Non credo tantomeno alle stronzate difensive dell’avvocaticchio del coatto energumeno e vigliacco. No, io non ci credo.
COATTO