Burlesquoni e Monti hanno cancellato il welfare, la cultura e la scuola per sputtanare decine di miliardi in armamenti. Ricordatevelo!

Dal welfare al warfare, così si indebita lo Stato. Comprando armi

L’acquisto di armamenti avviene in sordina. Si sfoglia un depliant e si sceglie il modello aereo o elicottero, siluro o sistema di puntamento. Tutto è presentato con il codice rosso dell’emergenza, il voto del Parlamento è solo consultivo.

Dal welfare al warfare. In sordina, il più possibile lontano dai riflettori, ma con un’accelerazione recente, l’Italia da paese che impegna le sue forze per la protezione sociale e il benessere (welfare), sta diventando uno Stato che si indebita per le armi (warfare). Lo smottamento avviene a colpi di sterzate decisioniste, con un sistema che tra il serio e il faceto nell’ambiente è chiamato il “depliant”, come quegli opuscoli consegnati nelle agenzie di viaggio per invogliare i clienti a prenotare le vacanze o i volantoni dei supermercati con le offerte di pelati e braciole. Con il depliant delle armi, l’Italia ha comprato costosissimi sistemi d’arma, aerei, elicotteri, sottomarini, la bellezza di 71 programmi di armamento, a colpi di 3 miliardi e mezzo di euro all’anno, a volte anche 4, senza contare gli investimenti di difficile quantificazione inseriti nel bilancio del ministero dello Sviluppo economico.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/13/dal-welfare-al-warfare-cosi-si-indebita-stato-comprando-armi/468844/

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