Ieri sono tornato a pesca all’imbrunire, dopo almeno 35 anni che non lo facevo. C’era freddo e un venticello teso, ma ho resistito quasi due ore ed ho preso un decinaio di ombrine. Mentre le mettevo nel retino, mi è tornato in mente Leo (scherzosamente lo chiamavo così da “Leone di Damasco”, che era il suo soprannome datogli da un gestore di locale dopo averlo ammirato all’opera sul palcoscenico; lui mi chiamava Di Santa: che era un ridicolo nome d’arte che mi ero dato all’inizio della carriera: Lucio Di Santa… Giusta, ovviamente.)
Rientrato a casa, mi sono messo a cercare una foto di Leo che ricordavo di avere. Eccola:
LEO E LA SUA PRIMA LECCIA