Un ricordo pieno di dolore per il mio cugino preferito: Francesco Salis

Ieri sono tornato a pesca all’imbrunire, dopo almeno 35 anni che non lo facevo. C’era freddo e un venticello teso, ma ho resistito quasi due ore ed ho preso un decinaio di ombrine. Mentre le mettevo nel retino, mi è tornato in mente Leo (scherzosamente lo chiamavo così da “Leone di Damasco”, che era il suo soprannome datogli da un gestore di locale dopo averlo ammirato all’opera sul palcoscenico; lui mi chiamava Di Santa: che era un ridicolo nome d’arte che mi ero dato all’inizio della carriera: Lucio Di Santa… Giusta, ovviamente.)

Rientrato a casa,  mi sono messo a cercare una foto di Leo che ricordavo di avere. Eccola:

LEO E LA SUA PRIMA LECCIA

IL GRANDE MUSICISTA FRANCESCO SALIS CON UNA DELLE SUE "BAMBINE"

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