Disse il fuoricorso ignorante cinquantenne a un laureato col massimo dei voti e una cultura generale, politica e storica, al di sopra di tutti i politicanti italiani ed europei.
PRODI E RENZI AVEVANO NOMINATO UN ESPERTO DEL CAMPO E DATO A LUI PIENI POTERI. E nessuno dei due era di parte. Avevano avuto piena autonomia per nomi, linea editoriale, promozioni. Dopo tre anni, a fronte dei risultati, si sarebbe deciso se l’AD avesse operato BENE o MALE.
Riccardo Magi (agf) Posta e risposta di mercoledì 25 settembre 2024
Caro Merlo, non crede che il tilt del sito del ministero, invece di danneggiare, abbia aiutato il referendum che vuole portare da dieci a cinque gli anni di residenza per chiedere la cittadinanza?
Marta Flamini — Pescara
Sì, perché nel rush finale l’arretratezza, per una volta, è servita al progresso. È presto per dirlo, ma sembra che stia andando in tilt anche l’idea dell’Italia cattiva con il pelo arruffato dalla paura. Veloce e travolgente, la raccolta di firme è diventata, come sempre accade con i referendum, qualcosa di più dell’urgenza di riconoscere la tanto sbandierata italianità a cinquecentomila italiani senza Italia. Forse si è di nuovo accesa una luce su una grande voglia popolare di diritti, che la politica non ha visto, e che è anche un nuovo Nuntereggae più (ricordate la canzone di Rino Gaetano?). Dunque firmare è diventato un piccolo segnale, un modo per dire “ci sono anche io” nella civiltà, nell’Italia moderna dei diritti, di tutti i diritti. Qui infatti non si maneggiano più la destra, la sinistra e i partiti: siamo nel campo della libertà e della coscienza.
Caro Merlo, De Martino sulla Rai ha battuto Amadeus sulla Nove e la destra esulta come se Meloni avesse di nuovo vinto le elezioni. Noi, che siamo una famiglia di sinistra, non avremmo guardato “Chissà chi è” neppure in Rai. Invece questi pensano che Amadeus incarni l’artista di sinistra, come Benigni o Dario Fo, solo perché non offriva il Festival di Sanremo a Meloni e Salvini e ai vari Sangiuliano, Roccella, Lollobrigida, Fazzolari, e a tutti quelli che, predicando una nuova egemonia culturale, volevano solo mettere le mani sulla Rai.
Giulia Acciarito — Roma
Tutti sanno che Amadeus — come del resto Fabio Fazio e gli altri — è andato via dalla Rai perché gli conveniva. È un presentatore impolitico che durante il Sanremo del 2023, quello degli ascolti al 62 per cento, ospitò Mattarella e Benigni e, alle proteste di Salvini che lo maltrattava, rispose: «Se non le piace, si guardi un film». Fu la timida impennata di un professionista che conduceva programmi solitamente insignificanti e, una volta l’anno, si dedicava all’orgia decorativa del teatro Ariston. Ovviamente, lo incoraggiammo con divertito stupore, scrivendo che il “professionista dell’iperbole sanremese, quello dell’emozione pazzesca!, anzi fantastica!, anzi leggendaria!, aveva mostrato più nerbo di Enrico Letta, era stato più di lotta di Cuperlo e più di governo di Bonaccini, più uomo di mondo di Calenda, più credibile di Giuseppe Conte”. E che la sua Sanremo era, nientemeno, “la nuova Internazionale Situazionista, il Festival della Nuova Resistenza, l’opposizione più allegra ma più decisa a Giorgia Meloni” e lui “era il dottor Zivago”. Ci furono un paio di cretini cognitivi che fecero finta di non capire l’ironia e davvero misero sulle spalle di Amadeus e del suo “Chissà chi è” le sorti della sinistra, del campo largo, della classe operaia. E ora esultano perché non abbiamo — mi ci metto anch’io — guardato uno spettacolo che non ci è mai piaciuto.
Continua a ragliare ovunque che non dev’essere processato perché “non è un ladro” (e i 49 milioni da rendere a noi in 72 anni? CHE PRESA PER IL CULO! E i tanti miliardi che si è sbafato negli anni, troppi, in cui lo manteniamo nel lusso?) Uno che altrove pulirebbe cessi.
Vomita, da perfetto nazista cieco e imbecille, che lui ha “solamente difeso i confini del Paese”. Quali confini? Da chi? Non gli basta aver riempito il mediterraneo di cadaveri di donne, bambini e disperati? Che pericolo rappresentavano i profughi disperati e senza nemmeno vestiti della #Diciotti e della #Open arms?
Lo ripeto: queste scartine ignoranti, incompetenti e incapaci, oltre che nazifascisti, continuano a sbandierare i risultati di RENZI e DRAGHI come se fossero opera loro: Pil in crescita, un milione di occupati, etc. La verità è che ci hanno riportato in soli due anni sull’ORLO DEL BARATRO E ALLA COMPLETA IRRILEVANZA IN EUROPA E NEL MONDO.
E, RIPETO ANCORA CHE HANNO PIù CARCERATI E INQUISITI CHE VOTI: INFATTI non rappresentano affatto gli italiani, ma soltanto un 7% scarso di babbei cavarnicoli.
BONNYE MORENO E’ UN’AUTENTICA FABBRICA DI MILIARDI, PER I LIBRI DA VENDERE A CENTINAIA DI MILIONI DI COPIE IN TUTTO IL MONDO, PER FILM, SERIE E GADGET.
MA QUANDO VI SVEGLIATE’?! CON QUESTI EDITORI DA STRAPAZZO, QUI E OGGI, SAREBBERO MORTI DI FAME DANTE, HEMINGWAY, E PERSINO BUKOWSKI.
Il tormentone dei molluschi e dei signori nessuno, con scarsa intelligenza e invidia in eccesso, è: “Ma Renzi non conta nulla. Uno col 1,9% non esiste. Dove vuole andare?
Informerei questi dilettanti allo sbaraglio che il Dott. Sen. MATTEO RENZI ha imposto L’ECCELLENTE SERGIO MATTARELLA AL QUIRINALE, QUANDO TUTTI GLI ALTRI VOLEVANO NOMI DIVERSI.
Poi, con solo “l’1,9%” lo ha convinto a un secondo mandato.
Non basta. Sempre con meno del 2% (che naturalmente è una cifra falsa), ha cacciato a calci L’INFAME IMPRESENTABILE #salvini e poi il vergognoso #conte, l’avvocaticchio con laurea alla Scuola Radio Elettra di Torino.
La premier qua, la premier là… ma da quando in Italia esiste il premierato? Non c’è mai stato e non ci sarà mai! Solo per i giornalettari e i giornalastri esiste.
Ma noi abbiamo la COSTITUZIONE PIU’ BELLA DEL MONDO. Che recita in apertura:
“Art. 1. L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”
Visto l’andazzo, da #burlesquoni a #salvini, #contee #meloni, io aggiungerei… “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro… degli altri. E pure pochi!
CHE QUESTO ACCROCCO DI SCAPPATI DI CASA NAZIFASCISTI SIA INUTILE E DANNOSO L’HA VISTO TUTTO IL MONDO. Tutti, TRANNE #PUTIN, #ORBAN ED #ERDOGAN. E TRANNE LE MAFIE CHE L’HANNO IMPOSTO CON I MILIARDI E I MEDIA ASSERVITI (QUASI TUTTI). MAFIE ITALIANE, VATICANA, MAFIA RUSSA, E VIA VOMITANDO.
Il criminale pregiudicato #salvini fa il martire. E’ credibile un parassita nazista e ignorantissimo che raglia di aver “difeso i confini della nazione”, DA CHI? Dai moribondi della DICIOTTI o da quelli di OPEN ARMS? Dove i profughi non avevano cure, poco cibo, niente vestiti e le donne non avevano nemmeno gli assorbenti? Ma chi vuoi prendere per il culo, bestia?! Inoltre, lui parla del “popolo che mi ha votato”… quale popolo? Ha preso l’UNO% dei voti dei cittadini!!!
Ma non basta: è stato il tribunale dei ministri e poi il parlamento che hanno votato perché il mantenuto venga processato. E che c’entra “LA GIUSTIZIA A OROLOGERIA” SE LE INDAGINI RISALGONO A CINQUE ANNI FA?!
Chiudiamo con le cazzate della povera #giorgia che si sta vendendo sfacciatamente (come sempre) i dati dovuti alle riforme RENZI e DRAGHI come fossero conquiste sue!!! Purtroppo, i risultati dello sfascio di questi due anni li vedremo tutti il prossimo anno, e la tipa verrà – come sempre – smentita dai fatti. L’Italia sarà al tracollo, com’è sempre stato con #burlesquoni, #conte e #questi beceri inetti e arroganti.
Mancava #vannacci, che fa rima con mortacci. Ha scribacchiato un libercolo nazista pieno di minchiate da manette o TSO immediato… ma la mafia russa che l’ha imposto ne ha acquistato mezzo miglioni di copie. Che ne faranno?Forse hanno i tavolini dei ristoranti che ballano o le porte che sbattono a causa del vento siberiano?
“Dal governo di estrema destra attacchi senza precedenti”: il report europeo sulla libertà di stampa boccia ancora l’Italia. di Matteo Pucciarelli Lo studio di Media freedom rapid response finanziato dall’Ue: “Violazioni politiche per marginalizzare le voci critiche”
“Da quando la coalizione di estrema destra guidata da Giorgia Meloni è entrata in carica nell’ottobre 2022, la libertà di stampa è stata sottoposta a una crescente pressione, con attacchi senza precedenti e violazioni spesso fatte partire da esponenti politici nel tentativo di marginalizzare e silenziare le voci critiche”. Eccolo qui il giudizio durissimo, inappellabile, contenuto nel dettagliato report sull’Italia e le condizioni dei media a cura del consorzio Mfrr (Media freedom rapid response), co-finanziato dall’Unione europea. Considerazioni di fronte alle quali per la presidente del Consiglio sarà difficile ribaltarne il senso, magari trasformandosi in vittima di chissà quale strumentalizzazione o complotto.