Amici, oggi si fermano i miei colleghi blogger per protestare contro la legge bavaglio. Io invece
non mi fermo e cerco di informarvi che stiamo sempre di più aizzando all’odio e allo schifo il mondo intero contro quest’italietta volgare, mafiosa, ignorante e razzista, rappresentata da silvio berlusconi e i suoi compagni di merende. ABBATTIAMOLI!!!
L’Alto commissariato per i rifugiati si riferisce
al respingimento di 89 persone, in maggioranza eritrei.
Onu, accuse alla Marina“Usata forza contro migranti”
Rimandati in Libia dalla “Orione” senza alcun tipo di verifica
di VITTORIO LONGHI
ROMA – Sono stati respinti in Libia con la forza e senza le verifiche necessarie. Sono gli 89 africani, in maggioranza eritrei, tra cui donne e bambini, intercettati 30 miglia a sud di Lampedusa il primo luglio e raccolti dal pattugliatore Orione della Marina Militare per poi essere trasferiti sulle motovedette libiche.
Nei giorni scorsi 82 di quegli immigrati, quasi tutti richiedenti asilo rinchiusi nei centri di detenzione libici, sono stati sentiti dai funzionari dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr), che oggi, da Ginevra, ne rende note le testimonianze.
“Non risulta che le autorità italiane a bordo della nave abbiano cercato di stabilire la nazionalità delle persone coinvolte né tanto meno le motivazioni che le hanno spinte a fuggire dai propri paesi” sostiene l’Unhcr. Eppure si tratta di 76 eritrei, di cui 9 donne e almeno 6 bambini.
In base alle valutazioni dell’agenzia Onu sulla situazione in Eritrea e da quanto dichiarato dalle stesse persone, è chiaro che un buon numero ha bisogno di protezione internazionale. Inoltre, i militari italiani avrebbero “usato la forza” durante il trasferimento sulle motovedette libiche, tanto che sei migranti hanno avuto bisogno di cure mediche.
Anche gli effetti personali, fra i quali documenti importanti, sarebbero stati confiscati durante le operazioni e non più riconsegnati. Sempre in base alle testimonianze, dopo avere trascorso quattro giorni in mare, gli immigrati non avrebbero ricevuto cibo dai militari italiani durante l’operazione di respingimento che è durata circa 12 ore.
Vista la gravità di queste accuse, l’Unhcr ha inviato una lettera formale al governo italiano, chiedendo chiarimenti e il rispetto delle norme internazionali in materia di asilo. “Negli anni passati l’Italia ha salvato migliaia di persone in difficoltà nel Mediterraneo – ricorda l’agenzia Onu – fornendo assistenza e protezione a chi ne aveva bisogno. Dall’inizio di maggio è stata introdotta la nuova politica dei respingimenti e almeno 900 persone sono state respinte verso altri paesi, principalmente la Libia”. Pertanto, da Ginevra si torna a esprimere “seria preoccupazione” per l’impatto di questa nuova politica che rischia di impedire l’accesso all’asilo e mina il principio internazionale del non-respingimento.
Anche in Grecia
L’altra preoccupazione espressa oggi dall’Alto Commissariato riguarda i fatti di domenica scorsa al porto di Patrasso, dove la polizia ha fatto irruzione in tenuta antisommossa per sgombrare e radere al suolo due campi occupati dagli immigrati, tra i quali 44 minori non accompagnati e 25 richiedenti asilo.I primi sono stati trasferiti nel centro di Konitsa, a nord, e i secondi sono stati spostati nella città di Patrasso. Gli altri, in prevalenza afgani e africani, tutti senza documenti, sono stati arrestati. Il campo più grande era stato allestito tredici anni fa e serviva da base per i ragazzi che tentavano di imbarcarsi per l’Italia dentro – e spesso sotto – i tir in partenza dal porto. Da aprile si era quasi svuotato perché si sapeva che presto sarebbe stato sgombrato. “Abbiamo sempre ritenuto che il campo non potesse rappresentare una sistemazione appropriata – commenta l’Unhcr – ma siamo preoccupati che non sia stata offerta alcuna soluzione alternativa a chi viveva lì e temiamo che molti finiranno per strada”.
La Grecia è stata spesso criticata dalle organizzazioni umanitarie per il modo in cui riceve e tratta gli immigrati, tra i quali molti minori non accompagnati in fuga dai conflitti in Medio Oriente. La settimana scorsa il governo ha adottato una nuova legge che rende sempre più difficile richiedere e ottenere asilo. Basti considerare che delle 20mila domande presentate nel 2008, sono state concesse forme di protezione solo a 379 persone.
zione solo a 379 persone.