Amici miei, in questa ultima settimana sono stato poco presente, ma ero impegnato coi figli e da domenica con gli amici di Imperia, Gianni e Santa, che sono stati con noi fino a stamattina. Ora sono diretti a Orosei per un po’ di mare. Spero che si siano trovati bene da noi e che serbino un buon ricordo. Li ho fatti rifornire di vino, dolci, miele e fil’e ferru dai miei spacciatori di fiducia. Un po’ della Sardegna buona che andrà in
Liguria. Alle 4 arriva la mia vecchia suocera da Roma e stasera comincerà la “Festa dell’Arte”… Arte non se ne vede e in quattro anni non si è vista nemmeno la festa. Qui si ostinano ad organizzare minchiatine inutili, senza sapere da dove cominciare e… i risultati sono sempre i soliti: nessuno che viene ad assistere a questi grandi eventi. Nessuno, vuol dire che nemmeno i residenti escono da casa: si sperperano centinaia di migliaia di euro in cagate madornali CHE NON INTERESSANO NEMMENO A CHI LE ORGANIZZA! Ritorni, naturalmente, ZERO. Ma la presunzione di queste scimmiette è inarrivabile, sanno tutto loro… Nei primi tempi ho provato a ragionarci, a suggerire, a proporre… mi guardavano che se LO SCEMO FOSSI IO!!! Ed ecco i risultati: hanno ucciso il po’ di turismo che c’era. Ora, gli unici turisti che arrivano qui, sono amici miei o persone che mi vogliono conoscere (ne ho fino al 10 settembre, compresi molti giornalisti stranieri). Il resto è…Auschwitz. Si tratta di quei poveracci che vengono circuiti da qualche agenzia poco seria e per nulla professionale e spediti qui d’estate da Cagliari o da Arbatax. Questi poveretti vengono derubati di 60/100 euro a testa per un viaggio infernale su una vecchia e scassata littorina (il VERO Trenino Verde, con tanto di locomotiva nera e ciuff ciuff, l’hanno buttato da qualche parte); una littorina scomodissima e senza aria condizionata; una littorina con un solo gabinetto che NON FUNZIONA MAI! Immaginate che goduria per questi deportati fare cinque ore di viaggio in un forno puzzolente e spaccaossa. Arrivati qui, li portano direttamente alle grotte e li scaraventano dai 50° del forno ai 5° delle grotte. Quelli che sopravvivono alla pleurite fulminante vengono trascinati, boccheggianti, in una specie di porcilaia che spacciano per ristorante, dove si spacciano per prodotti locali delle schifezze comprate nei discount di Cagliari. Ancora con il boccone nell’esofago, i prigionieri vengono trascinati in paese e mollati nei pressi della stazioncina: ancora ad abbrustolire. Ma non basta! Li fanno scendere a piedi fino alla nostra piazzetta: due km di marcia forzata in discesa. Eheheh. Non gli dicono che dopo una mezzoretta dovranno fare la discesa ripidissima AL CONTRARIO! Roba da stambecchi. Qui in piazzetta, i disperati si abbeverano a una fontana perpetua che offre un’acqua ottima, per lavare la macchina, ma troppo calcarea per il genere umano. Bevono, strillano, si bagnano goduriosamente a vicenda, fotografano… Qualcuno viene imbrogliato ancora una volta e costretto a visitare la “casa museo”: una truffa illegale e senza un permesso né un’attrattiva al mondo; quattro rottami di mobili vecchi e qualche vecchia foto sgranata. Ed ecco altri 5/10 euro che svolazzano dalle misere tasche dei malcapitati. Moltissimi di questi, in quattro anni, hanno manifestato con me desideri omicidi, per la schifezza che sono stati costretti a subire. Eh, già: perché questa escursione viene magnificata dagli scaltri negrieri come una cosa idilliaca… mica glielo dicono che si tratta di una prova di sopravvivenza estrema! Il tutto finisce con questi prigionieri costretti a farsi due km di erta, bocche spalancate, occhi sgranati, gambe tremolanti, visioni mistiche, bestemmie accennate che rimbombano nelle loro teste e nei loro cuori. A Sadali non c’è un armaiolo, credo di proposito. Altrimenti, ogni pomeriggio si potrebbe assistere a una vera carneficina. I più fortunati e forti riescono ad arrivare fino alla stazione, ricordando addirittura il proprio nome e quello dei figli. Si riarte: altre cinque ore di INFERNO. CHE VERGOGNA!!!