Sono un autore che ha preso tante legnate per imparare a scrivere. Poi ho imparato così bene che prendo tante legnate (dai politicanti mafiosi) per smettere. Sono anche un attore e un comico. Ho fatto circa 4.000 spettacoli live in mezza Europa e non so cosa sia un fischio.
Sono un idealista POCO INTERESSATO AL DENARO, ANCHE SE DI MILIARDI NE HO GUADAGNATI (E REGALATI e FATTI RUBARE) TANTI.
Sono un sognatore e vorrei tanto che l’Italia fosse un paese normale, senza raccomandati, senza fasci, senza ZOCCOLE DI TUTTI I SESSI CHE SI FOTTONO IL PANE MIO, DEL GRANDE MONICELLI, DI ANTONELLO FALQUI, E DI TANTI ALTRI MAESTRI SENZA SAPER FARE NULLA! Vorrei un Paese senza mafia e quindi senza burlesquoni-previti-dell’utri-cuffaro, cosentino-salvini e pregiudicati simili.
Combatto per migliorare il mio Paese, dato che per la Sardegna non c’è più nulla da fare.
Cerca Lucio Salis su YOU TUBE e scoprirai che la mafia ha fatto sparire oltre 300 filmati con le mie performances televisive . Così come ha tranciato brutalmente almeno il 90% delle cose da me fatte sulla pagina che mi ha dedicato Wikipedia.; e una manina misteriosa ha cancellato anche dal computer centrale dell’ENPALS il 90% dei miei versamenti di 50 anni, che mi avrebbero permesso oggi di avere una pensione da 12 mila€ mensili, e invece campo con l’assegno sociale. La mafia non uccide solo con le bombe o la lupara, sappiatelo: la MORTE CIVILE non è migliore di quella fisica.
Dopo il mio ennesimo NO alla cosca Berlusconi-ricci, che mi voleva imporre di calunniare coi miei testi e le mie apparizioni televisive i loro nemici (Scalfari, Spadolini, etc.) e di diventare il vessillifero della nascente “Forza Italia” (che nasceva nel ’90 da “Sicilia Libera” di Leoluca Bagarella, cognato di Totò Riina), venni calunniato e fatto fuori da tutto. Ai giornalisti che chiedevano di me, una povera segretaria rispondeva: “No, Salis non lavora più con noi perché è scappato senza pagare l’albergo” “Ma come? La star delle vostre televisioni si deve pagare l’albergo lui?! E da quando?” “Ah, io non so niente. Mi hanno ordinato di rispondere così “
E mai nessuno di quelli che ai grandi giornalisti erano abituati a leccare il culo: da ricci in giù, si presentarono mai all’apparecchio.
In realtà, registrato l’ultimo speciale per Capodanno (che poi loro contrabbandavano come “DIRETTA da CAMPIONE D’ITALIA”) insieme a Bramieri e tanti altri, il 17 dicembre del 1990 partii per stare coi miei tre figli, sapendo di avere numerosi appuntamenti con le varie produzioni dall’11 Gennaio in poi, per tutta una serie di altri programmi che mi volevano e per mettere in cantiere una Sit-Com mia: “PIZZERIA ITALIA”. Ovviamente, presi solo il necessario e partii. Ma alle mie telefonate per conferma, dall’8 Gennaio in poi, non rispose mai nessuno dei produttori. La mia roba restò in quell’alberghetto di via Vitruvio e dovetti anche pagare la stanza e il trasporto. CRIMINALI A TUTTO TONDO ALLA FININVEST.
Da allora tutte le porte si chiusero e i grandi dirigenti Rai e i grandi impresari, come Vincenzo Ratti, che mi chiedevano di lavorare con loro, furono fatti oggetto di minacce e di azioni intimidatorie. Lui mi chiamò: “A Lu’, ci ho 70 anni, un rene solo, mi tiene vivo il lavoro, ma a guerre come questa non sono pronto. QUELLA E’ LA MAFIA! Lu’, stai attento e perdonami se abbandono il nostro progetto.”
Un’amica mi ha fatto notare che in Rete entrano soprattutto i giovani e, dal momento che i signori (si fa per dire): la mafia di kossiga- burlesquoni e antonio ricci non permettono che io lavori dal 17 Dicembre del 1990… è corretto che scriva qui alcune delle cose che ho fatto in 45 anni di studio, sacrifici e duro lavoro.
Dalla mia biografia:
1960-66 I Barrittas.
A 14 anni in Sardegna dà vita al gruppo vocale e strumentale «I Barrittas», per il quale scrive e compone diversi brani. Sotto la supervisione di Lucio Salis il gruppo conquista ben presto la ribalta nazionale con diverse importanti produzioni discografiche tra le quali spicca la «Messa Beat», il cui successo – nell’edizione inglese curata da Clay Pitts – varcherà i confini nazionali. Per la sede regionale RAI della Sardegna è autore di numerose commedie in sardo per la regia di Lino Girau, di numerosi programmi di successo, e della prima STRISCIA SATIRICA di 15 minuti in Tv: RAI3 SARGEGNA, sotto la direzione di Michelangelo Cardellicchio. A livello nazionale è autore di numerosi sketch e gag teatrali e televisive per il gruppo comico-musicale dei «Brutos»
1966-68 I Salis’n’Salis
Con i cugini Francesco e Tonietto Salis, già dei «Barrittas», dà vita al gruppo vocale e strumentale dei «Salis and Salis», per i quali scrive e compone canzoni poi riprese da numerosi altri interpreti internazionali quali Brenton Wood, Bing Crosby, Elis Regina, Rita Pavone. Con i «Salis and Salis» incide alcuni singoli e due fortunati LP pilastri precursori della storia del Pop. Con le canzoni scritte per i «Salis and Salis» ottiene cinque Premi della Critica, assegnati dalle maggiori testate nazionali che si occupano di musica giovanile. Anche per i cugini Lucio non si limita a scrivere i brani, ma fa il produttore, il direttore artistico, il PR, l’impresario, presenta i primi concerti, mescolando satira e barzellette per allungare il brodo, dato che i repertori erano di massimo 60 minuti di musica, ma i contratti prevedevano 3 ore di spettacolo, ecc.
Dal successo dei Salis nascono in Sardegna oltre 1500 complessi musicali e così, senza saperlo, Lucio crea oltre 30 mila posti di lavoro stabili che prima non esistevano: musicisti, fonici, tecnici specializzati, venditori di strumenti musicali, delegati alle affissioni, montatori di palchi momentanei, autisti, etc.
1968-72 La BlueBell
A Milano è il giovane direttore artistico della «Bluebell», poi diventata «Belldisc» e infine «Produttori Associati». Tra i numerosi autori scoperti e lanciati sotto la sua supervisione il più importante è certo Fabrizio De Andrè, che maturerà allora, e grazie a Lucio, il suo inguaribile amore per la Sardegna. Lanciò anche gli Alunni del sole:
BIOGRAFIA ALUNNI DEL SOLE… ” primi singoli vengono incisi per la Parade fino a Fantasia, che nel 1970, anno della pubblicazione per la Liberty, partecipa alla rassegna Un disco per l’estate. L’anno successivo, l’allora ventitreenne produttore e talent scout sardo Lucio Salis li mette sotto contratto con la Produttori Associati, etichetta che pubblica anche i lavori di Fabrizio De André.”
e rilanciò i mitici Santo&Johnny, dopo anni di ombra, ma non riuscì a far firmare un contratto a un altro sicuro Big come il suo amico Rino Gaetano, e per questo cominciarono i dissapori col suo editore ottuso e cieco, che portarono poi Lucio alle dimissioni. Il nostro presentò Rino a Vincenzo Micocci che lo fece diventare una star assoluta della musica. È nominato Segretario giovanile dell’UNCLA (Unione Nazionale Compositori, Librettisti e Autori). Scrive programmi radiofonici per Radio Capodistria e Radio Monteceneri. Propone e si batte per la maggioretà e il voto ai diciottenni.
1973-74
Rientra in Sardegna, CREA e anima col suo GRUPPO CABARET SARDEGNA VIVA, la prima “Radio Libera italiana: (Radiolina, a Cagliari). Simultaneamente, crea il CABARET POLITICO E DI COSTUME, insieme a Dario Fo, ed è il primo in Italia a fare satira politica anche davanti a 40 mila persone, non solo nei teatri e negli opifici. Ma prova anche a realizzare il progetto di una grande casa discografica regionale, la «Strega Record», fatta fallire dal suo socio dimostratosi un poco di buono e derubandolo di 186 milioni di allora. Con tre figli piccoli e una casa da mantenere, senza una lira in tasca, inizia l’esperienza di attore e autore satirico imponendo il suo personalissimo cabaret italo-sardo. Alcuni dei suoi monologhi, incisi su disco, diventano ben presto popolarissimi nell’Isola e fuori, vendendo circa un milione di copie di dischi in vinile e audiocassette.
1975-77 L’emittenza privata (libera)
È in prima fila nella battaglia per l’affermazione della nascente emittenza privata. Crea e anima «Radiolina» e poi «Radio 24 ore»: due tra le primissime radio private in Italia. Dall’esperienza di «Radiolina» nascerà poi «Videolina». Oggi purtroppo in mano a peracottari senza nessun talento al soldo della massoneria.
È il primo a portare il cabaret dai locali nelle piazze: il tour estivo «Sardegna Viva» ottiene per tre anni consecutivi un grande successo di pubblico: anche 40 mila persone per sera, in piedi o sedute per terra per 4/6 ore, e ovviamente suscita l’interesse dei tre quotidiani locali, che gli dedicano intere pagine. Ma anche in alcuni libri dedicati all’università del teatro: IL CABARET, si parla di lui.
1978-85 L’esperienza nazionale.
Nuovamente a Roma è ospite fisso della fortunata trasmissione «Radio anch’io» condotto dal grande Nanny Loy, egli stesso lo sceglie per una puntata alla Rai di Cagliari, ma poi non solo lo tiene, unico spazio comico-satirico del programma, fino alla fine delle puntate. Infine se lo porta a Roma: “Ma che ci fa uno come te in Sardegna?” Lo vuole a «Cinema democratico», dove entra in contatto con i grandi nomi del cinema italiano, da Ugo Pirro a Sergio Leone, da Pippo e Suso D’Amico a Federico Fellini, affinando le sue capacità di sceneggiatore e scrittore. “Porta il caffè” per alcuni anni a questi giganti, rubando tutto il mestiere possibile. Insegna sceneggiatura a Roma per tre anni. La grande riscoperta del mezzo radiofonico, profondamente rinnovatosi sotto la spinta dell’emittenza privata, lo vede ancora protagonista in Rai, a RADIOUNO, con le 95 puntate di «Via Asiago-Tenda » (oltre 600 monologhi, nessuna censura e 85 querele per diffamazione dai boss della politica e non solo:TUTTI I PROCESSI VINTI! VIA ASIAGO TENDA aveva circa 400 spettatori seduti nello studio UNO di via Asiago e almeno UNDICI MILIONI di ascoltatori sparsi in mezza Europa). Mai più nessuno è riuscito a farne nemmeno la metà. Poi scrive e/o partecipa a decine di altri programmi, tra cui «Permette, cavallo?», «Ribalta aperta», «Sapore di Salis», «Il Guastafeste»… Diventa la star comica di Radio Uno, per la quale scrive e recita oltre seicento monologhi.
1986-90 DRIVE IN
A Milano, dopo essere stato inseguito per sei mesi da Antonio Ricci in persona, entra a far parte del gruppo di «Drive In», la trasmissione cult degli anni Ottanta. A «Drive In» impone un nuovo personaggio di sardo mite e simpatico, e lancia in tutta Italia il suo «CAPPITTOMIHAI?!» diventandone la star assoluta e facendo 5 volte più ascolti di qualunque altro partecipante (fanno fede i tabulati Auditel “minuto per minuto” mostrati a Lucio – in camera caritatis – dal capo dell’Ufficio Marketing, Gianni Pilo). La grande visibilità: 16/18 milioni di telespettatori a puntata, gli permette anche di SDOGANARE I SARDI da osceni e volgarissimi luoghi comuni che li vedevano tutti “inaffidabili, banditi, sequestratori o sodomizzatori di pecore e galline”. LA SUA SATIRA FECE SMETTERE ANCHE I GIORNALISTI MENO DOTATI DI SOTTOLINEARE (SARDO), ogni volta che commentavano fatti di cronaca nera e c’era solamente uno di origine sarda nella banda di milanesi, romani o torinesi. E’ un po’ quello che oggi si fa nei giornalacci di destra COI MAROCCHINI O I SENEGALESI (in almeno il 99% dei media italidioti… I PEGGIORI DEL MONDO, SECONDO TUTTI GLI STUDI CONDOTTI DA ESPERTI STRANIERI.)
L’esperienza di «Drive In» lo conferma attore e autore tra i più quotati in Italia. Sulla scia del successo, è spesso ospite in decine di trasmissioni :«Odiens», «Campione d’Italia della risata», «Risate di Capodanno», «Buon Compleanno Canale 5», «Buon Natale», «Il gioco del 9».
E’ ancora oggi recordman di ascolti e gradimento televisivi. In quasi tutti i programmi cui ha partecipato ha sempre raggiunto il picco d’ascolto. Nel 1989 è ideatore, autore e attore della fortunata serie di «Striscia la notizia»: un format depositato da Lucio alla Siae nel 1974, intitolato “TELEGIORNALE DELLA PERA” ed eseguito centinaia di volte nei teatri, nelle piazze, nelle radio e tv private di Roma e infine a RADIOUNO, poi scippato dal solito #antonioricci. Lucio Salis riceve più volte il «Telegatto d’Oro».
Lucio è la star comica più richiesta in Italia insieme al grande Benigni, ma questo non è servito a tenerlo all’apice. Dopo i suoi decisi NO alla cosca mafiosa di Berlusconi, che lo voleva vessillifero della nascente “Forza Italia” (che nasceva nel 1990 e non tre anni dopo e nasceva sulle tracce di “Sicilia Libera”, un movimento creato da Leoluca Bagarella, cognato di Totò Riina) e che pretendeva, tramite il sicario #ricci di imporgli di recitare in video testi non suoi per deridere e diffamare i nemici del mafionano: Scalfari, Spadolini, etc. TUTTE LE PORTE SI CHIUSERO.
I FATTI:
Cominciamo dal fatto che il bravo regista Nicotra mi voleva al Drive in già nel 1983, ma io andai a vedere e gentilmente declinai l’invito. Poi nell’85 mi tampinò antonio ricci per SEI MESI, al limite dello stalking, telefonando ogni giorno a casa mia a Cagliari: parlava più con mia moglie per cercare di convincermi che con SUA moglie che stava partorendo. Io però stavo a Roma dove lavoravo nel cinema e alla radio.
LA DISAVVENTURA CON FININVEST
Dopo aver registrato l’ultimo speciale per le festività: “BUON CAPODANNO CON CANALE 5” dal Casino di Campione d’Italia, con Bramieri e altri colleghi (che loro poi spacciavano tutto come “diretta”), il 17 Dicembre 1990 lascio Milano per stare coi miei figli a Cagliari. Non senza aver prima concordato appuntamenti coi vari produttori Fininvest per nuovi programmi e per la messa in cantiere della prima Sit-Com tutta italiana, scritta e interpretata dal sottoscritto: PIZZERIA ITALIA, con la partecipazione di Stefano Satta Flores, grande amico fraterno. Dunque, passate le feste, Salis comincia a chiamare per conferma i grandi produttori della Fininvest già dall’8 Gennaio, ma… erano tutti spariti. Lo stesso killer #ricci si rese latitante. E ai giornalisti come Leandro Palestini o Beniamino Placido di Repubblica che chiedevano notizie, una imbranatissima segretaria rispondeva: “No, Salis non lavora più con noi perché è SCAPPATO SENZA PAGARE L’ALBERGO!!!” “Come, senza pagare l’albergo? – chiese Placido – E da quando la vostra star comica si deve pagare l’albergo lui?” “ Ah, io non so niente. So solo che mi hanno ordinato di rispondere così.”
QUESTI SONO I METODI MAFIOSI DI QUEI CRIMINALI: LA DIFFAMAZIONE E LA CALUNNIA contro chi non sottostà ai loro voleri. A Salis, qualche mese dopo, non restò che pagare la stanza per tutto il periodo in cui le sue cose erano state in ostaggio nel misero albergo di via Vitruvio, e si dovette pagare anche il trasporto. Ma c’è di peggio: kossiga in persona intimorì e “punì” anche tutti i dirigenti Rai, come Roberto Morrione (punito e relegato in uno stanzino senza nessuna mansione: ci morì di crepacuore), e i grandi impresari come Vincenzo Ratti, che volevano a tutti i costi avere Salis per i loro progetti.
ECCO CHI SONO I CRIMINALI DELLA FININVEST. E ancora oggi, quel ladrone di antonio ricci, quello che ha copiato Drive in dal BENNY HILL SHOW, IL Gabibbo da BIG RED, Striscia da TELEGIORNALE DELLA PERA” e che manda il 99% dei filmati di Paperissima rubati alle tv di tutto il mondo, oscurandone il logo originale con un logo mafioso enorme, continua a querelarmi perché scrivo qualche verità sul mio blog: www.cappittomihai.com, seguito da oltre CINQUE MILIONI DI PERSONE IN TUTTO IL MONDO.
Ma quando li ho querelati io, perché mi hanno rubato almeno 400 milioni di diritti dovuti e cachet non pagati, loro si sono comprati i miei avvocati romani, un sindacalista e i giudici. Tipica mossa del mafionano innestato a previti.
***Ma non basta ancora: loro mi pagavano, quando ne avevano voglia, 500mila lire LORDE a puntata (E io facevo almeno QUATTRO VOLTE PIÙ ASCOLTI DI GREGGIO O DEGLI ALTRI FATTORINI E UN PUNTO DI SHARE VALEVA 20 MILIARDI… Io ne portavo anche quattro o cinque di punti in più a ogni mia apparizione! E Berlusconi ai soldi ci tiene e quindi non sapeva come fare per evitare la minaccia di kossiga (“Le tue concessioni scadono a dicembre, se non mi cacci Lucio Salis io non te le rinnovo!” Ricci, che sentiva tutti i suoi complessi di inferiorità nei miei confronti (Ero l’unico con anni di gavetta e di successi lì dentro e l’unico che scriveva i testi per sé e per gli altri!) era ben felice di avermi fatto fuori e tenersi i suoi galoppini senza talento come lui, ma un giorno mi chiama il mio direttore di banca (Popolare di Sassari a Roma) e mi invita a cena all’ANTICA HOSTARIA perché mi doveva presentare un amico che, per conto di Berlusconi in persona, ci teneva a riavermi alla Fininvest.
Arrivo lì e mi viene presentato questo amico come Alberto Dell’Utri, gemello di Marcello e sconosciuto a tutti. A un tavolo poco distante sedevano due brutti ceffi estrapolati di peso da IL PADRINO e con le berte sotto le giacche.
Mi viene proposto di “fare da bravo” e per me c’erano pronti contratti per 28 miliardi in tre anni: “Puoi fare tutto quello che ti pare: film, sit-com, fiction, programmi tuoi, ospitate (almeno 100 al GIOCO DEI NOVE con Gerry Scotti a 10 milioni a botta), però… devi diventare il vessillifero del nuovo partito che sta nascendo”
“Potete andare a cagare! Io la mafia la combatto.” fu la mia risposta.
Qualche mese dopo, quel locale fu chiuso per MAFIA e il direttore, che intanto mi aveva rubato 26 milioni con un suo giroconto strano, venne licenziato. Avete notizia di altri direttori di banca licenziati? Anni dopo, seppi che faceva il consigliere comunale a Nuoro per Forza Italia.
Venni punito ulteriormente: una manina dei servizi deviati, (e lo so per certo) è entrata nel computer centrale dell’ENPALS, e ha cancellato il 90% dei circa due miliardi da me versati per la pensione. Che avrei certo devoluto ai più bisognosi, perché nel mio mestiere non si va mai in pensione. Ma quando mi sono trovato col culo per terra ed ho chiesto la mia pensione di 12 mila € mensili, mi hanno detto che io NON AVEVO I CONTRIBUTI!!! 50 anni di contributi miliardari… PUFFF! Spariti con un clic. E da allora umiliazioni, fame, sfratti per morosità, etc. Oggi mi devo accontentare dell’assegno sociale di 640 euro, che se ne vanno quasi tutti per l’affitto. Ma la cosa che non perdono a quelle merde è che hanno devastato la psiche di mia figlia minore per tutto lo stress che mi hanno costretto a farle subire. Lei è in cura da una psicologa e da una psichiatra, ha perso due anni di liceo classico, dove era tra le migliori studentesse, e ora la dovremo inserire in una struttura che la riequilibri almeno un pochino. Sono troppo vecchio e malandato per andarli a cercare, quei criminali, ma ho sempre avuto fiducia nella Nemesi. La Nemesi non sbaglia e so già che pagheranno salato per tutto il male fatto a noi e ad altre persone con la schiena dritta.
E comunque, ho trovato un gruppo di cassazionisti che li porteranno nei vari gradi di giudizio, fino all’AIA, se occorre, per ottenere i miei diritti, i miei milioni e i milioni come risarcimento del danno materiale e biologico arrecato a me e a mia figlia Melina, usando tutte le diffamazioni, le minacce e i mezzi più luridi e mafiosi in loro potere. Sempre contando sull’omertà dei media e dei loro galoppini.
Una vicenda come questa mia, negli Usa, ad esempio, avrebbe bloccato TUTTO LO SHOWBIZ, da Hollywood in poi. Qui… SSST!
1991-2000 L’esperienza cinematografica
Lavora in RAI alla preparazione dell’edizione 1991 di «Uno Pomeriggio», ma il programma salta a causa di numerose telefonate minatorie dell’allora presidente Francesco Kossiga ai dirigenti e capistruttura. Naturalmente salta il programma, idea di Salis, ma salta anche Lucio, e saltano anche 2,4 miliardi di cachet e diritti d’autore, mentre tutti i soliti raccomandati continuano tranquillamente a percepire cifre astronomiche senza avere nessun talento e mandando in onda le porcherie che hanno allontanato dalle tv circa 30 milioni di telespettatori in meno di 30 anni! . Inutile fare nomi, basta accendere la tv e vedere lo stato infimo e pietoso in cui hanno ridotto anche la Rai.
Mentre sulla stampa appaiono recensioni favorevoli del suo personaggio a firma di Beniamino Placido, Oreste del Buono, Umberto Eco. Viene definito “La nuova, grande Maschera della Commedia dell’Arte“. Le sue migliori battute vengono raccolte e consacrate accanto a quelle dei maggiori umoristi del secolo in volumi di successo quali «Anche le formiche nel loro piccolo s’incazzano». Ancora oggi, a distanza di 40/50 anni, non c’è comicarolo tv o sui social che non usi a mani basse vecchie battute sue. Un suo amico lo chiama “L’autore più saccheggiato del ‘900!” Così come Bacchelli, appena sedeva al tavolino del bar di via Veneto, appena sotto la pensione dove abitava, il terribile Flaiano lo apostrofava: “E’ arrivato il più grande poeta morente.” Visto che anche ad agosto il vecchio poeta e drammaturgo vestiva come a novebre.
Dopo l’esperienza con Nanny Loy, Lucio Salis sente sempre più l’attrazione per il cinema. Con Renato Pozzetto gira per la regia di Pasquale Festa Campanile «Porca Vacca»; quindi per Duccio Tessari «Baciami Strega». Per Giuliano Montaldo è il protagonista del remake tv di «Un cittadino al di sopra di ogni sospetto», andato in onda su Rai Tre; anche per Bruno Corbucci ha interpretato alcune puntate di una fiction televisiva. Con Pupi Avati gira nel ruolo di co-protagonista «Magnificat», conquistandosi una nomination al festival di Cannes. È quindi protagonista assoluto in «Sos Laribiancos – I dimenticati» di Piero Livi (menzione d’onore al Festival del Cinema di Palm Springs). Nel Maggio 2008 partecipa con un CAMEO a “Un’estate al mare” di Carlo Vanzina (su you tube).
MA LA MORTE CIVILE E PROFESSIONALE MI HA IMPEDITO DI FARE I MIEI FILM! e SIAMO CIRCONDATI DA FILMINE DA PRIMA COMUNIONE, E DI REGISTUCOLI CHE NON DISTINGUEREBBERO UNA SINOSSI DA UN RINOCERONTE O UN PIANO AMERICANO DA UNA CREDENZA!!!
2000- Oggi. Da Gavino al Cinghiale Marino
Il nuovo personaggio di Lucio Salis si sarebbe chiamato Comm. Gavino, proprietario di un improbabile ristorante al mare che però… sta in montagna. Il personaggio di Gavino è stato presentato in tv da Lucio Salis nel corso di un’applauditissima puntata di «Zelig», dove gli hanno però tagliato due battute… proibite. «A casa di Lucio», uno show quotidiano interamente prodotto in Sardegna e andato in onda nel 2005 su una tv regionale ha superato qualunque indice di ascolto e gradimento mai raggiunti nell’isola: faceva il doppio d’ascolto di Rete4 e la Siae non gli ha ancora pagato i diritti.
P.S. Ho visto questo CV su wikipedia, ma qualche scimmietta invidiosa entra a taroccare i dati, così come hanno fatto sparire oltre 300 filmati con le mie performances da Youtube e i miei contributi Enpals… non fateci caso. Ho fatto tante altre cose, tipo 90 puntate in diretta quotidiana a TMC con Fabio Fazio e Daniele Luttazzi; 15 puntate a Raiuno per Rai Educational, parecchi passaggi su Raidue, 24 telefilm per videolina “SalisCitty!“ecc. Lavori che arricchirebbero gli scarsi CV dei sedicenti artisti sardi, ma non li trovo degni di menzione.
Ora sono a Iglesias, dove ho trovato dei bravi medici. Sono d’acciaio e chi mi conosce lo sa bene, ma 30 anni di stress, calunnie, umiliazioni, diffamazioni, ingiustizie e mancanza di lavoro, mi hanno procurato due infarti, un’aritmia cronica, diabete pesante, dialisi per insufficienza renale, eccetera. Non maledico nessuno dei mafiosi criminali che hanno provocato tutto questo: credo nella Nemesi. La morale è che “Il grande autore ricci” non sa scrivere nemmeno una cartolina per Natale, io ho pubblicato oltre 100 canzoni, scrivo qualche battuta ogni giorno, qualche poesia e qualche libro coi controcazzi.
Per concludere: vedo che, oltre ad aver pasticciato e manomesso la pagina che mi ha dedicato Wikipedia, su Google e sui giornaletti massoni sardegnoli si pala di me, non già per i meriti artistici e sociali mai più raggiungibili per un Artista sardo, ma solo per delle pseudo condanne in processetti-farsa, con testi falsi e nessun magistrato che – sapendomi allettato – mi abbia mai voluto sentire: lascio a voi di decidere sulla serietà e l’onestà di detti giudici.
Non parlano dei miei 85 processi VINTI contro i big che ho contribuito a far arrestare, vedi Longo, Nicolazzi, etc. Ma non parlano nemmeno dei processi VERI dove ho fatto condannare l’unione sarda (uno di quei fogliacci massoni di provincia dove parlano solo di “clandestini” e mettono ancora “marocchino” tra parentesi) per DIFFAMAZIONE, a Cagliari (il loro avvocato era tale Delogu) e di un molto chiacchierato massone, galoppino dei due segretari del Psdi di cui sopra, PREMIO INTERNAZIONALE “ATTILA “, come peggior assessore regionale all’ambiente del mondo e dell’anno, fatto condannare al tribunale di Nuoro per le sue minacce in seguito alla mia normale satira. Costui era difeso da un certo avv. Anedda .
E, per ultimo ma non ultimo, ero stato invitato al tribunale di Milano dagli avvocati del Dr. Ralph Carey, creatore della mascotte BIG RED, dal quale #ricci copiò il #gabibbo DAVANTI A ME, da una rivista che aveva portato dagli Usa un certo Matteo Molinari. Ricci arrivò in tribunale con due sconosciuti, i soliti testi falsi: gente mai vista in redazione. Si celebrò il processo mentre io aspettavo nel corridoio la chiamata del giudice. NON VENNI MAI CHIAMATO e ricci “vinse la causa”. Uscì uno degli avvocati di Carey, sconsolato e ci avviammo verso gli ascensori insieme. “Questa dietro di noi è la giudice, attento a come parli. ” mi disse. Lei entrò in ascensore con noi e io parlai per qualche minuto dello schifo dei magistrati corrotti che per due soldi rovinavano i diritti di chi aveva creato e lavorato seriamente. Lei, la giudice, non disse bah e non chiamò i carabinieri. Ma si guardò fissa la punta delle scarpe e poi scappò rischiando di cadere lunga distesa sul marciapiede.
https://www.corrieredellosport.it/foto/calcio/fuori-dal-campo/2018/06/08-43931131/big_red_la_mascotte_che_ha_fatto_causa_al_gabibbo
COMPRATE I MIEI LIBRI!!!
MI PIACEREBBE CONOSCERE:
Tante belle persone pulite e piene di energia. Tanti sardi in gamba che abbiano a cuore le sorti di quest’isola, ormai senza cultura e senza turismo per colpa soprattutto degli amministratori asini, ladri, o incompetenti; sicuramente quasi tutti molto ignoranti e spocchiosi. Faccio eccezione per il mio amico Mario Melis, l’unico Presidente serio e cazzuto che abbiamo mai avuto. Ma ora lui non c’è più… CONTATTATEMI da QUI.
Buona vita a tutti!
P.S. Il giornalista, unico bravo de La nuova Sardegna, che mi fece questa intervista, è sparito appena dopo. Mi telefonò per chiedermi “SCUSA” tra le lacrime. Non capii quelle scuse. Ma poi è morto di crepacuoreun anno dopo. Povero amico Mannironi! Capito con chi abbiamo a che fare?
https://scrivoquandoequantovoglio.blogspot.com/2013/08/lucio-salis-iocomico-irriverente.html