Raidue blocca Vauro e Borromeo
all’«Era glaciale»
Il direttore Marano: «Violata la par condicio con frasi anti-premier, intervista in onda dopo le elezioni»
MILANO — Alla fine, dovranno dargli un’aureola in un certo qual modo ambita: quella di uomo più censurato d’Italia. Vauro, cofondatore del Male e vignettista del Manifesto amatissimo a sinistra, ieri sera non ha potuto partecipare alla puntata di «L’era glaciale» su Raidue. O meglio, lui ha partecipato. Il fatto è che proprio non è andata in onda la parte della trasmissione condotta da Daria Bignardi nella quale avrebbe dovuto essere ospite. Tagliato lui, e tagliata anche Beatrice Borromeo, che nella stessa tranche dello spettacolo televisivo aveva presentato il libro scritto a quattro mani insieme con Marco Travaglio, «Italia Annozero ».
E così, la trasmissione ha visto la presenza solo del ministro all’Agricoltura Luca Zaia e degli attori Sergio Castellitto e Neri Marcorè Lo ha comunicato attraverso le agenzie di stampa il direttore di Raidue, Antonio Marano: «Nonostante i ripetuti tentativi da parte della conduttrice Daria Bignardi di riportare il discorso sul libro — ha spiegato il dirigente — , gli ospiti hanno affrontato questioni politiche in un periodo di par condicio in assenza di contraddittorio». Ha aggiunto il direttore della rete: «Era una presentazione di un libro e non la continuazione della puntata di ieri (giovedì, ndr) di Annozero». In ogni caso, ha precisato ancora Marano, l’intervista alla coppia Borromeo-Vauro andrà in onda dopo le elezioni «in maniera integrale e senza tagli». Sempre secondo l’Ansa, durante il programma il vignettista satirico avrebbe dato alcuni pesanti giudizi riguardo alla condotta di Silvio Berlusconi, mentre la conduttrice- scrittrice avrebbe descritto l’atteggiamento del capo del governo come fonte di imbarazzo per l’Italia nei confronti degli altri Paesi.
Un «caso Vauro» era scoppiato per la prima volta lo scorso 15 aprile, quando fu sospeso da appunto da Annozero — di cui è collaboratore fisso dal 2006 — per una vignetta realizzata durante la trasmissione. Il disegno riuniva due dei temi più discussi in quei giorni: il «piano-casa » del governo Berlusconi e il terremoto in Abruzzo. La didascalia («Aumento delle cubature. Dei cimiteri») fu ritenuta da viale Mazzini «gravemente lesiva dei sentimenti di pietà dei defunti e in contrasto con i doveri e la missione del servizio pubblico». Lo stesso Santoro fu costretto a fare una discussa puntata «di riparazione», Vauro fu «reintegrato » nella trasmissione successiva.
M. Cre
°°° In pratica, queste merde occupano TUTTI gli spazi televisivi a loro piacimento e raramente con un contraddittorio, ma quando c’è qualcuno che non la pensa come loro… scatta la PAR CONDICIO. E certo che siamo un regime totaliatario! E nemmeno tanto morbido…
MARANO