I peggiori assassini sono terrorizzati dall’arrivo di Wurdalak. Perché non tenere in gabbia Sallusti e i suoi padroni e liberare centinaia di poveracci? La metà dei quali sono innocentissimi extracomunitari che hanno commesso il “delitto” di arrivare in Italia nel regime del nano malefico e della bossi-fini!
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Fuori i fascisti berlusconiani e assassini dalla polizia!
Trieste, muore a 32 anni in questura. Indagato dirigente della polizia
Inchiesta sul capo dell’ufficio immigrazione del capoluogo giuliano, accusato di omicidio colposo e sequestro di persona. La giovane, infatti, non doveva essere trattenuta in cella di sicurezza, ma accompagnata al Cie. Nell’ufficio del funzionario trovato anche il cartello “Ufficio epurazione” e una foto di Mussolini.
Siria: maledetti assassini di regime!
Siria, carri armati contro la folla: è strage
In Siria carri armati hanno bombardato e attaccato all’alba di oggi nella città di Hama, teatro nelle ultime settimane di alcune fra le più massicce manifestazioni contro il regime. Sono almeno 45 i morti e decine i feriti nell’attacco in corso secondo un bilancio fornito dall’Osservatorio siriano per i diritti umani.
Le fonti dicono che le granate sparate dai tank dell’esercito piovono su e attorno alla città a un ritmo di almeno quattro al minuto. Acqua ed elettricità verso i principali quartieri di Hama sono stati tagliati: una tattica, questa, abitualmente usata dai militari nelle operazioni di repressione. Un medico che non ha voluto essere identificato ha detto di aver visto almeno 19 cadaveri e altre decine di persone ferite solo nell’ospedale Badr, mentre nell’ospedale Al-Horani vi sarebbero almeno tre corpi e due all’Hikmeh. Ma diversi corpi, dice la fonte, “giacciono abbandonati nelle strade” e che cecchini si stanno appostando sui tetti dell’edificio della compagnia elettrica e della prigione. “I carri armati stanno attaccando da quattro direzioni. Stanno sparando a casaccio con le mitragliatrici pesanti e travolgendo le barricate stradali erette dagli abitanti”, ha detto la fonte medica al telefono.
“L’esercito e le forze di sicurezza, che hanno fatto irruzione questa mattina ad Hama, hanno aperto il fuoco su civili uccidendone 45 e facendo decine di feriti”, ha detto Abdel Rahmane, presisente dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, citando fonti mediche sul posto. Il regime siriano tenta da diverse settimane di soffocare la protesta che ad Hama, 210 chilometri a nord di Damasco, ha visto uno dei suoi centri più attivi con fino a 55mila persone scese in piazza, sottolinea Rahmane. Hama è tra l’altro una città simbolo della lotta contro il regime in Siria da quando, nel 1982, la durissima repressione di una rivolta ispirata dal movimento dei fratelli musulmani -bandito nel Paese- contro l’allora presidente Hafez al-Assad, padre di Bashar, provocò la morte di 20mila persone.
Pompei fottuta. Burlesquoni e cosca assassini anche dell’Arte e della Storia.
Il decreto salva-Pompei
toglie 5 milioni a Pompei
La “Casa della Fontana Piccola” , una delle piu’ suggestive domus all’interno degli Scavi di Pompei.
I fondi dirottati su Capodimonte,
il museo-scandalo
che affoga nei debiti
Non c’è pace per Pompei. Come se non bastassero Domus crollate, scavi fermi, intonaci scrostati, allarmi dell’Unesco, ignobili lastroni di cemento sul teatro grande (sequestrato dalla magistratura) e sprechi faraonici, il sito archeologico che il mondo ci invidia subisce ora un taglio di fondi. La beffa è ancor più atroce pensando che il salasso nasce da un intervento istituzionale promosso per aumentarli.
«Merito» del decreto legge varato dal governo quattro mesi fa, denominato «Disposizioni urgenti in favore della cultura…» e presentato con plateale autocompiacimento come provvedimento salva-Pompei. Bel salvataggio: sul bilancio di quest’anno quasi 5 milioni di euro in meno, il 25 per cento circa. Un’eterogenesi dei fini tipicamente e maledettamente italiana, perché colpisce anche i beni archeologici di Roma e serve a mettere una pezza sugli scandalosi buchi contabili di un’altra soprintendenza napoletana.
Accade questo. Primavera 2011: il governo si mobilita dopo i
Carlo Giuliani, solo le merde di verme come de corato e i fascisti di questa destra schifosa hanno salvato gli assassini incivili della mattanza di Genova.
Ma questi stronzi assassini che poi si dicono fieri di essere sardi?
Primo arresto della stagione degli incendi
Un manovale di Florinas sorpreso mentre appicca il fuoco nelle campagne di Ploaghe
Viareggio: Berlusconi e la sua cosca di delinquenti assassini!
“Non toglieteci il processo”
La lettera dei familiari di Viareggio
Al presidente della Repubblica, al presidente del consiglio e ai parlamentari la missiva scritta dalla mamma di Emanuela, 21 anni, una delle 32 vittime della strage del treno merci
di DANIELA ROMBI *
Ecco il testo della lettera inviata al presidente della Repubblica Napolitano, al presidente del consiglio Berlusconi, ai parlamentari, al sindaco di Viareggio da parte di Daniela Rombi, una dei familiari delle vittime della strage del 2009.
“Il 7 marzo 2010 in un incontro avuto a Torre del Lago con i familiari delle vittime e coloro che avevano sofferto danni per la strage della stazione ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009, Vi siete impegnati per l’approvazione della “legge Viareggio” avvenuta poi a giugno-luglio dello scorso anno.
Questa legge, non ancora applicata per intero, ha consentito a famiglie in difficoltà di avere quella elargizione stabilita dalla legge per continuare a vivere con dignità e non sottostare ai ricatti delle assicurazioni, rinunciando così ad essere parte attiva nel processo.
La legge che in queste ore viene dibattuta in parlamento sul “processo breve” e la “prescrizione breve” prospetta uno scenario inquietante per quanto riguarda la strage di Viareggio (ed altre situazioni altrettanto drammatiche e dolorose) essendo trascorsi quasi due anni dal 29 giugno 2009 ed avendo di fronte un iter processuale di anni…
Con la “legge Viareggio” avete dato il vostro contributo alla sua realizzazione, e siamo convinti della vostra disponibilità e sensibilità affinché questo inquietante scenario sia assolutamente evitato. Come familiari delle vittime e sopravvissuti alla strage pretendiamo che sia fatta giustizia attraverso un giusto processo; processo che, con l’approvazione di questa legge, corre il rischio di essere definitivamente cancellato!
In nome dei nostri cari e delle nostre sofferenze, Vi chiediamo di assumere una posizione forte contro questo tentativo irresponsabile ed incivile che impedirebbe il processo al fine di accertare la verità e definire le reali responsabilità”.
*La presidente dell’Associazione “Il mondo che vorrei”, Daniela Rombi
Viareggio, 11 aprile 2011
burlesquoni, bossi, maroni, frattini: assassini di profughi per motivi elettorali
Lampedusa, chi soffia sul fuoco?
“Il rischio immigrazione aiuta Berlusconi e aiuta noi”: così parlò il 23 febbraio scorso il lungimirante Umberto Bossi. Un feroce calcolo che un mese dopo si sta dimostrando azzeccato, per ora nella parte catastrofica. Le migliaia di esseri umani, arrivati dal mare e ammassati come bestie a Lampedusa e la rabbia degli isolani hanno già innescato la bomba umanitaria. Che può detonare in ogni momento. Alla luce dell’auspicio bossiano, tutto sembra più chiaro. L’inconcludente attivismo del ministro Maroni che dopo aver preconizzato l’“esodo bliblico” di 300 mila disperati sulle coste italiane non riesce a fronteggiarne neppure 15 mila. In compenso si fa riprendere nei tg, impegnato a stringere ipotetici accordi anti-clandestini con il nuovo governo tunisino rappresentato (ma guarda tu) da quel Tarak Ben Ammar, socio televisivo del sultano di Arcore.
E che dire della geniale proposta del cosiddetto ministro degli Esteri (tacitare i profughi con qualche euro di mancia e rispedirli a casa) subito rimesso in riga da un urlaccio giunto dalle caverne di Gemonio?
E come commentare le dissennate dichiarazioni del governatore siciliano Lombardo sui mitra da imbracciare contro qualche poveraccio in fuga, reo di aver dormito nel suo casotto di campagna?
Visto che a Palazzo Chigi regna ormai una poltrona vuota (colpiscono i silenzi e lo sguardo assente di chi la occupava), i leghisti hanno ormai campo aperto. Se tutto va secondo i piani, fra poco potranno raccogliere i frutti di tanta losca inettitudine e disgustosa malafede. L’Italia squassata dalla tragedia immigrazione produrrà nuovi egoismi alimentando tensioni xenofobe e razzismo. Già se ne vedono i segni nella riluttanza delle regioni, anche di sinistra, ad accogliere gli immigrati. Qualcuno soffia sul fuoco a Lampedusa.
Berlusconi-Gelmini: assassini della scuola pubblica. Tra le migliori 200 università nemmeno una è italiana
Tra le migliori 200 università
nemmeno una è italiana
La allarmante classifica di “The”. Ottantanove sono gli atenei europei presenti. Ai primi 5 posti gli Usa. Moltissime nuove entrate da Oriente. Tra i parametri la ricerca, la qualità della didattica, gli stimoli creati dall’ambiente accademico, il livello di retribuzione di docenti e ricercatori.
GELMINI ACCAREZZA BERLUSCONI E TVEMONTI
BERLUSCONI INDAGATO PER STRAGE MAFIOSA: Falcone-Borsellino,ecc.
Inchiesta sulle bombe del ’93, Berlusconi e Dell’Utri indagati per strage
Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri sono iscritti nel registro degli indagati della Procura di Firenze. Per strage. Lo scrive oggi il quotidiano l’Unità, rivelando che il presidente del Consiglio e il senatore Pdl compaiono nel fascicolo numero 11531 del 2009 con generalità protette, “Autore Uno” e “Autore Due”, come già successe nella prima indagine sulle stragi del 1993, poi archiviata nel 1998. “Da settimane, forse da mesi”, scrive sull’Unità Claudia Fusani, “risultano iscritti nel registro degli indagati della Procura di Firenze che da 17 anni indaga senza sosta sui mandanti occulti di quelle bombe che hanno ucciso sette persone, ne hanno ferite decine e messo in ginocchio l’Italia, che in quella primavera, dopo le bombe che nel 1992 avevano ucciso Falcone e Borsellino, si trovò a un passo dall’abisso e dal golpe”.
Il salto di qualità dell’inchiesta è stato determinato innanzitutto dalle dichiarazioni di Gaspare Spatuzza, il boss di Brancaccio, vicino ai fratelli Graviano, poi diventato collaboratore di giustizia. “I Graviano mi dissero che gli attentati di Firenze, Milano e Roma non ci appartenevano. Quello era terrorismo. Ma mi dissero anche che era bene portarsi dietro questi morti, così chi si doveva muovere si sarebbe mosso”. E ancora: “Giuseppe Graviano mi disse che avevamo chiuso tutto e ottenuto quello che cercavamo. Mi parlò di Berlusconi e Dell’Utri: con loro ci eravamo messi il paese nelle mani”.
Ora l’indagine di Firenze, coordinata dai sostituti procuratori Giuseppe Nicolosi e Alessandro Crini e dal procuratore Giuseppe Quattrocchi, dopo un anno di lavoro, ha ottenuto una proroga di altri sei mesi. Dovrà trovare riscontri alle dichiarazione “de relato” di Spatuzza sulle bombe del 1993 agli Uffizi, al Pac di Milano, a due basiliche romane e sul fallito attentato allo stadio Olimpico della capitale.
°°° Diffondete in ogni modo, siamo ancora troppo pochi a sapere la verità. I tg e i giornali di regime NASCONDONO tutte le verità da almeno 15 anni.
I CRIMINALI ASSASSINI