MA SE VIPIACE IL BLU, COMPRATEVI IL VIAGRA! COI VOSTRI SOLDI, PERO’.
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Monti, zitto zitto, sta dando una serie di calcioni alle palline avizzite del mafiosetto.
Governo, le auto blu sono italiane
ma d’epoca: Croma, Dedra..
Foto Nuovo premier, “vecchia” Lancia
Basta con Bmw, Audi e Volvo: ministri e presidente usano solo vetture nazionali. Ma accanto alle Thesis spuntano Croma prima serie, Alfa 166 e – addiritttura – la Dedra…
Auto blu, Roma batte Londra 72 mila a 195°°° VERGOGNA E SCHIFO!
La vergogna delle auto blu-blu
In Italia circolano 72 mila auto blu: il dato ufficiale basta consultarlo sul sito del Formez che ha compiuto il monitoraggio per conto del ministero della pubblica amministrazione. Numero sbalorditivo ma il bello deve ancora venire.
Già, perchè si scopre che la nostra burocrazia è riuscita a catalogare le auto di servizio in tre gruppi: le “auto blu-blu” (proprio così, due volte blu) che sono quelle di rappresentanza politico-istituzionale “a disposizione di autorità e alte cariche dello
La regione sarda sciala come se fosse il Kuwait. Ho scritto a Cappella e non ha risposto…
Regione, più spese: 6 milioni
in auto blu e 100mila euro a CL
Il «parco macchine» è stato raddoppiato l’anno scorso: erano 76, adesso sono 141. Nel dettaglio, la giunta ha disposizione 20 auto blu-blu, sono quelle di prima classe, le più lussuose, fra proprietà, leasing e noleggio.
°°° Poi dicono che sono cattivo io… abbiamo al potere degli zerbini dei servi dei domestici, autentici sguatteri incapaci, massoni e ladri, e continuano ad affamare i sardi e ad arricchirsi loro. Consulenze milionarie per dei minus habens amici e più tonti di loro, colate di cemento sulle spiagge (vedi quella zoccola della figlia del delinquente massone armandino corona)… tutti delinquenti e tutti rigorosamente berlusconiani. RICORDATEVELO ALLE PROSSIME ELEZIONI.
Salute e grano! Scandalo auto blu: nonostante i tagli promessi dai governi, lo Stato ha speso cento milioni di euro per le nuove vetture di servizio
E IL REGIME SPENDE, SPANDE, E RUBA, MENTRE PANTALONE TIRA ANCORA DI PIù’ LA CINGHIA…
DISPETTI
Auto blu del Pdl
Dentro il cervello… niente
L’instant book
Elisa, la «velina» pro Cavaliere
Così nacque il nomignolo «papi»
«Lo conobbi in volo, aveva un dossier su di me. È una miniera di saggezza»
Elisa Alloro (dal suo sito web)
REGGIO EMILIA – Nome in codice: papi. Non se la prenda Noemi: non è stata l’unica e non sarà l’ultima. La prima fu Renata, velina milanista, sangue brasiliano nelle vene e tanta adrenalina da spendere. Fu lei, nell’orgasmo calcistico di una Champions League ancora da vincere e con la promessa ai suoi fans televisivi di uno spogliarello stile Ferilli in caso di successo rossonero, ad appiccicare al premier Silvio Berlusconi quella parolina, «papi», che ora sta facendo il giro del mondo. «Renata è un tipo un po’ sui generis, ha una componente maschile molto accentuata. Ha chiamato il premier con questo appellativo con incolpevole naturalezza per rimarcarne la familiarità con il Milan, senza nemmeno averlo mai conosciuto prima». Trovata geniale, mediaticamente fulminante: da allora, quel vezzeggiativo si è diffuso con la velocità di una pandemia nella variopinta galassia umana che circonda il Cavaliere. «E ora molte ragazze si rivolgono a lui in quel modo. È una consuetudine, forse il frutto di un tacito accordo, una specie di nome in codice deciso, magari, per l’atavico timore di essere intercettate».
Papi, nome in codice. A svelare il mistero, per la tranquillità dei posteri, è la reggiana Elisa Alloro, 32 anni, valletta, showgirl. E da oggi pure scrittrice. Catturando il vento del momento, ha scritto un instant book dal titolo «Noi, le ragazze di Silvio» (100 pagine, Aliberti editore, euro 9,90). Si tranquillizzino Ghedini e il suo stuolo di legali: non c’è fango nelle pagine di Elisa. Che, anzi, sotto forma di lettera destinata a Veronica Lario, rintuzza le accuse di «ciarpame» e difende lo status di velina con annesse ambizioni elettorali (comprese le sue, visto che figurava tra le eurocandidabili al corso di formazione politica in via dell’Umiltà, per poi ripiegare, dopo il ciclone Veronica, su una nomination comunale a Reggio con il Pdl). Ma soprattutto regala parole uniche sul Cavaliere. Testuale: «Il premier è una miniera di saggezza… Ogni minuto trascorso con lui l’ho sempre considerato alla stregua di un dono divino».
E siccome i miracoli esistono, un bel giorno del 2004 Elisa, che allora lavorava per Mediaset, conobbe il suo mito. Doveva intervistarlo sul Ponte di Messina. E invece, in un batter d’occhio, si ritrovò catapultata in Sardegna, «ad un pranzo di lavoro — scrive — con professionisti dello staff presidenziale: io, unica donna». Il tutto, dopo un volo da Ciampino «sull’aereo della Presidenza del Consiglio», durante il quale scoprì che il premier, di lei, sapeva tutto («Esibì un corposo fascicolo » ricorda Elisa). E le fece pure un’offerta di lavoro (che lei rifiutò): «Mi spiegò che stava mettendo insieme una task force di 50 giovani giornalisti che facessero da ufficio stampa ponte tra Roma e Bruxelles: al suo curriculum gioverebbe enormemente, mi disse…». Terminata la colazione, di nuovo sull’aereo di Stato: destinazione Milano, stadio San Siro, dove era di scena il Milan. Poi ancora auto blu, il grido delle sirene («Milano sembrava tutta per noi…») per l’ennesimo trasferimento aereo su Ciampino.
Lasciata Mediaset, Elisa ha lavorato per una casa di produzione, ma non ha perso le tracce del premier: «A volte è capitato che mi invitasse a raggiungerlo a villa Certosa, a cene con decine di ospiti ». Di Noemi ha ricordi vaghi («Ci siamo presentate fugacemente durante una festa»). Molto più impressa le è rimasta invece «l’ossessione del Cavaliere per l’ordine». Come quando suggerì a Michela Vittoria Brambilla di tenere i capelli raccolti, «che addolciscono i lineamenti ». O a Mara Carfagna «il castigato caschetto, che allontana lo stereotipo da star di calendario». E come dimenticare, scrive Elisa, le due gemelle montenegrine che inscenarono «uno sconclusionato e folle balletto davanti agli occhi di un costernato premier»? E «le altre apparizioni non annunciate, femminili e non, ai cancelli delle sue dimore…»? Chiusura del libro con ringraziamenti. Ad amici, genitori. E pure «a Silvio, autore inconsapevole di molte di queste pagine».
Francesco Alberti
°°° Ecco un’altra gallina decerebrata (scrittrice… Sic!) che avvalora le denunce di uso improprio degli aerei di Stato. Parla anche della “saggezza del premier-papi“… ma quanto è saggio scarrozzare una zoccoletta su e giù per l’Italia a spese nostre? Quanto è serio? Quanto è responsabile? Quanto è sensato? Tutti liberi di farsi i cazzi loro, alla faccia della crisi, alla faccia delle famiglie, alla faccia dei terremotati, alla faccia dei disoccupati, alla faccia dei pensionati. COI NOSTRI SOLDI! Alla faccia della feccia!