Da Antonio Di Pietro

Oggi sul Corriere della Sera, a pagina 17, si legge un articolo dal titolo: “La svolta «operaista» di Di Pietro”. Nello stesso articolo Pier Paolo Baretta, parlamentare del Pd commenta la vicinanza dell’Italia dei Valori alla classe operaia, e afferma che “sarebbe un errore mettersi a inseguire Di Pietro tentando di occupare lo spazio della contestazione. ..(omissis)… Il Partito democratico non può essere un semplice contenitore di dissenso, come invece è l’Italia dei Valori”.

L’Italia dei Valori cresce in consenso perché i suoi programmi, e le sue persone, sono vicini ai cittadini e ai loro problemi. A marzo la cassa integrazione ordinaria è cresciuta del 925% rispetto lo stesso periodo del 2008. Qual è stata la risposta del governo?
Tralascio ogni considerazione sulla presa di coscienza del fatto che esistesse una “crisi Paese” in corso, coscienza che è arrivata dopo sei mesi di un Parlamento immobilizzato in votazioni e discussioni legate ai problemi personali con la giustizia di Silvio Berlusconi.
Passiamo alle misure anticrisi, tutte, o quasi, fallimentari. Il Governo ha rilanciato il piano casa per ampliare le villette, ha riaperto i cantieri del ponte sullo stretto di Messina, ed ha distribuito una social card senza copertura finanziaria di cui oggi più nessuno parla.

La Lega ha fatto la sua parte, ha accettato i finanziamenti a fondo perduto per i comuni di Catania, Palermo e Roma, lo smantellamento di Malpensa e del suo indotto, in cambio della pagliacciata delle ronde e di una dichiarazioni di intenti sul federalismo.

Il Partito democratico, in uno stato di ipnosi governativa, fa opposizione a fasi alterne, nella convinzione che la diplomazia sia possibile con un uomo che possiede tre televisioni private, che ha deciso il Cda di quelle pubbliche, che dispone di due gruppi economici che controllano l’informazione e parte dell’economia del Paese, che vive nel più colossale conflitto di interessi conosciuto da una democrazia occidentale. Ebbene con quest’uomo il Pd pensa di usare la diplomazia. Questo lo definirei un comportamento da masochismo politico.

L’Italia dei Valori è un partito che rappresenta un’alternativa di governo. Racchiude al suo interno professionalità, programmi, idee, e vive tra la gente, nelle piazze, nelle fabbriche incontrando i cittadini, le associazioni, gli operai, gli industriali, per non vivere nel mondo astratto dell’ideologia politica della sinistra e nel clientelismo dorato del governo.

L’Italia dei Valori distingue tra i suoi interlocutori, e non si siederà al tavolo di un corruttore, né tanto meno stringerà alleanze di comodo alla ricerca di tornaconti individuali. Una politica diversa da quella degli ultimi 50 anni è possibile, e non si chiama “contestazione”, ma “realistica alternativa”.
Se poi il Pd vuol continuare a fare la parte del Ponzio Pilato, faccia pure, ma ci lasci lavorare.

cassaintegrazione

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