Giorgio Meletti
Torino-Lione è stata varata nel 2003 con un costo annunciato, per la sola parte italiana, di 2,3 miliardi.
Nel 2010 il preventivo è stato aggiornato a 8 miliardi di euro. Da oggi, e poi ogni mercoledì e sabato, ilfattoquotidiano.it pubblicherà i capitoli del libro inedito di Ivan Cicconi sulla storia della Tav: la minuziosa e preziosa ricostruzione non solo delle cifre, ma anche dei misteriosi passaggi politici e affaristici di quella che l’autore definisce “la più grande rapina mai vista alle casse dello Stato”
Novanta miliardi di euro già spesi. Altri venti ancora da buttare via. Una colossale truffa o, nella migliore delle ipotesi, un gigantesco sperpero di denaro pubblico. Quello che sta avvenendo con la costruzione della nuova ferrovia ad alta velocità (o alta capacità, secondo il recente ipocrita eufemismo) Torino-Lione non è un inedito, ma la replica di ciò che conosciamo perché è già avvenuto con le linee costruite finora. Il piano per l’alta velocità da Torino a Trieste e da Milano a Napoli fu varato nel 1991, con un costo annunciato di 14 miliardi di euro, per la maggior parte a carico dei privati. Il costo calcolato oggi è di 90 miliardi di euro tutto a carico dello Stato. Sei volte tanto. La Torino-Lione è stata varata nel 2003 con un costo annunciato, per la sola parte italiana, di 2,3 miliardi. Nel 2010 il preventivo è stato aggiornato a 8 miliardi di euro. Il che significa che, sulla base dell’esperienza, il conto finale potrebbe salire fino a una ventina di miliardi. Per una ferrovia di cui nessuno è in grado di argomentare l’utilità. Stiamo parlando in tutto di 110 miliardi di euro.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/11/costi-quadruplicati-e-previsioni-di-traffico-incerte-ecco-il-libro-nero-dellalta-velocita/156669/