Scrittori a processo
Gli editori non difendono gli autori
Una liberatoria solleva le case editrici da ogni responsabilità giuridica. L’autore dovrà sostenere le spese legali, oppure autocensurarsi
Ma le cose stanno davvero così? « Il problema – rivela un agente letterario, sempre sotto garanzia di anonimato – ha origine con la discesa in campo di Berlusconi. Da allora il numero di libri finiti in tribunale è cresciuto. Perché i libri di inchiesta sono diventati uno strumento di riflessione civile importante. Anche lo scontro tra Marina Berlusconi e Saviano è un segnale in questo senso. Ha dimostrato che la famiglia è disposta a autoinfliggersi una perdita pur di tutelarsi. In altre parole: un autore non deve sentirsi protetto perché pubblica con loro. Noi agenti ci siamo confrontati, facendo fronte comune per non accettare clausole di questo tipo. Peraltro sono vessatorie e non è detto che siano valide ».