Sparati!
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Basta con questa farsa pericolosa dei corrotti contro i Pm di Palermo!
Perfino repubblica scade a livello di libero o il giornale nei titoli e nelle articolesse. Ma dove stiamo andando a finire? Tutti berlusconizzati?
Firmate tutti per fermare l’ennesima minaccia mafiosa contro i magistrati puliti ed eroici!
La mafia berlusconica insiste col bavaglio. Il paese è tutto contro, ma il nano continua.
Sara Nicoli
Martedì alla Camera torna il bavaglio
Il governo pensa alla “fiducia” per blindarlo
Botta e risposta tra Palamara e Cicchitto. Il presidente dell’Associazione nazionale magistrati: “Intercettazioni sono strumento indispensabile”. Il capogruppo Pdl a Montecitorio: “Certi pm fanno strame del diritto alla privacy”. La missione della maggioranza: fare presto
LA RISCOSSA DELLE DONNE, CONTRO IL TROIAIO DI BURLESQUONI
Il vento che sale di Concita De Gregorio
Beatrice Alemagna ci ha inviato ieri una Piccoletta che con la mano sinistra sventola la bandiera e con la destra regge la sua bambola. La donne fanno spesso così, due lavori insieme e anche più. Non sempre pagati nè riconosciuti, non sempre sufficienti a garantirsi da vivere. In un’altra tavola Piccoletta dice: “Il vento si sta alzando”. E’ vero, si sta alzando. Non c’è chi non lo senta. Persino i guastatori: è per questo che sono così spaventati, che hanno provato fino all’ultimo a irridere e dividere strillando. Invece vedrete, oggi. Guardatevi attorno nelle 290 piazze d’Italia. Leggete le centomila firme che pubblichiamo al centro del giornale, le vostre. Ci sono, ci siamo tutte. E tutti, i padri e i fratelli, i figli. Troverete le agenti di polizia e le infermiere (vere, in divisa e non in maschera), le precarie della scuola e le presidi di facoltà, le femministe storiche e le ragazze nate negli anni Ottanta, quelle come Emma Marrone che sono uscite da “Amici” e quelle che la tv non la guardano, Carla Corso leader storica del comitato per i diritti delle prostitute, le suore e i parroci del Veneto. Donne celebri, donne invisibili. Bisnonne e nipoti. Su questo giornale da più di due anni diamo voce – la sollecitiamo – alle donne italiane. Mai come in queste settimane si era sentita forte e chiara: una discussione aperta, larga, fonda. Oggi le vedrete in piazza perchè i pensieri e le mani si muovono insieme, arriva sempre un momento in cui le parole si trasformano in gesti e si fanno corpo. Noi dell’Unità ci saremo tutti, saremo coi ragazzi del Laboratorio B5 che faranno disegnare i bambini perchè da lì si deve ripartire: dalla cultura, dall’istruzione, dall’investimento sui ragazzi. Ci vorrà tempo, non abbiamo fretta. Ci metteremo il tempo che serve. Tra le persone che ci hanno scritto e chiamato ieri ci sono una precaria dell’Università, una staffetta partigiana, un’operaia in cassa integrazione. Dice Rosa Giancola, operaia tessile in Cig: “Nella mia ultima busta paga c’è scritto 1051 euro. Non so nelle tariffe di Arcore a cosa corrisponda, forse a una palpatina. Quello è il mio attestato di dignità, il mio contributo al Pil. E quei segni meno sono le tasse che pago per contribuire a un bene che ricade su tutti. Non è Ruby il problema, è la corte del maraja che mi disgusta. Io pure lo uso il corpo, con le mie mani costruisco le tende per la Protezione civile, e però sono invisibile anche se occupo una fabbrica”. Teresa Vergalli, staffetta partigiana: “Una donna non conta niente anzi meno di niente, diceva mia madre contadina. Per uscire da quel niente ci sono state le donne uccise, torturate, violentate. Ed anche, forse inconsapevoli, tutte quelle che hanno dovuto piangere. Ci sono state conquiste e passi avanti. Ma ci siamo illuse di esserci assicurate il rispetto e il riconoscimento dovuto. Invece stiamo andando a ritroso. Oggi io sarò in piazza, ragazza di tanto tempo fa, insieme alle mie nuore, a mia nipote, alle mie amiche”. Rosy Nardone, Phd all’università di Bologna: “Ho la “sfortuna” di occuparmi di tutto ciò che questo Governo sta demolendo: didattica, educazione, innovazione. Dunque non c’è proprio alcun motivo per continuare ad investire su di me, sarebbe meglio che sparissi…”. Invece no, nessuna sparisce. Eccole tutte per strada, provate a contarle.
Da Pompei a Pisa: studenti contro Gelmini. Ci vediamo A CASA DI LUCIO per Saviano?
Brambilla contro Palio Siena, l’ira del sindaco
IL MONDO STRONZO DELLA BRAMBILLIK
Il Vaticano contro Saramago: “Condannò le crociate, non i gulag”
Pensa da che pulpito! La storia più immonda e vergognosa dell’umanità che schizza veleno su un Nobel che non ha mai ucciso, né bruciato nessuno, né si è arricchito alla faccia dei gonzi!
FENITE, PAMPINI…
Governicchio ladro e vergognoso: Roma, genitori in mutande contro la Gelmini
La devastazione della scuola pubblica ormai è in buona compagnia: con quella della cultura, dei conti pubblici, della libertà, della sanità, dell’informazione, delle ferrovie, delle strade, delle imprese,del lavoro, delle famiglie, dei disabili, dei pensionati, dell’immagine internazionale, del welfare tutto. Insomma, con due soli anni di berlusconi siamo tornati al fascismo, ma con la fame e la distruzione del dopoguerra. Complimenti!
Pedofilia, Parigi contro la Santa Sede
Pedofilia, Parigi contro la Santa Sede
‘Inaccettabile su omosessualità’
La Francia contro Bertone che ha assimilato gay e pedofili. A Malta, prima della visita del Papa, scritte contro la Chiesa.