Il turismo, amici, è (dovrebbe essere) il PETROLIO dell’Italia e ancor più della Sardegna. Ma nessuno mi ascolta da quasi 40 anni e il nostro “petrolio” – OGGI PIU’ CHE MAI – e nelle mani di barbari incompetenti e ignoranti. Questi non sanno nulla di turismo né di marketing, a cominciare dalla povera scema Brambilla e finire col devastato Bondi. Non parliamo della mia isola, dove asini e ladri si sono succeduti per decenni a distruggere, bloccare, pasticciare, scroccare viaggi e lauti pranzi… riducendo la nostra miniera, il nostro giacimento, a un cadaverino spolpato e pieno di vermi. Nessun progetto, nessuna idea, ma migliaia di conferenze inutili, convegni, congressi: milioni e milioni di euro sperperati in chiacchiere vuote. Per dirne una, già 40 anni fa proponevo dei market attrezzatissimi e fornitissimi che vendessero i nostri prodotti, anche deperibili, nei porti e aeroporti. Ancora oggi, nel 2009, all’aeroporto di Cagliari – il più importante dell’isola – c’è solamente un baretto puzzolente che vende solo panini e dolci immangiabili e… vino siciliano!
ADDETTI AL TURISMO