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Salute e grano! «Mo’ basta!» all’Aquila la rabbia nelle strade
«Mo’ basta!» all’Aquila la rabbia nelle strade
di Jolanda Bufalini (unità)
Oltre 50mila persone hanno preso parte alla manifestazione, indetta dai comitati cittadini dell’Aquila, per protestare contro le lentezze nella ricostruzione post-terremoto e l’incertezza della proroga dei sgravi fiscali e contributivi.
°°° Il governo “del fare”… DISASTRI!
I disastri infiniti di Berlusconi ai nostri danni
Fini licenzia, Badoni Costa chiude dopo 200 anni
minatori e operai in strada, infermieri sui tetti
La Playtex di Pomezia manda a casa 120 lavoratrici, la Sidel abbandona Parma e va in Cina: 100 esuberi
In Sardegna va al fallimento la Plastwood, Scm sbaracca lo stabilimento di Pesaro e sposta tutto a Rimini
di SALVATORE MANNIRONI (da Repubblica economia)
SIAMO UNA LUMACA CON LA RETROMARCIA A TUTTO GAS
Uno degli striscioni dei sindacati davanti allo stabilimento Fini compressori di Zola Predosa. L’azienda ha annunciato 108 esuberi su un totale di 219 dipendenti
ROMA- Non ci sono i soldi per prolungare la cassa integrazione ordinaria da 52 a 78 settimane. Non ci sono soldi per la norma cosiddetta salva-Eutelia, quella che avrebbe assicurato un sostegno ai lavoratori privi di qualsiasi ammortizzatore e senza stipendio da almeno tre mesi. Entrambe le misure sono state escluse, con la bocciatura in Commissione bilancio alla Camera, dal disegno di legge sugli ammortizzatori sociali. La Cgil sostiene che, dietro il boom della cig nelle sue varie forme, la disoccupazione reale in Italia sia all’11,5%. Curiosamente, anche il Fondo monetario internazionale, nell’elogiare la funzione svolta dalla cig in Italia, sottolinea però il rischio che in alcuni settori gli ammortizzatori possano “non rispondere a temporanee riduzioni delle attività aziendali” , ma nascondere “riduzioni di occupazione strutturali”. A confermare che questo pericolo è reale sono le tante vertenze locali di cui non si parla nei tg, le “piccole crisi senza importanza” sulle quali Repubblica.it farà il punto ogni settimana, guardando alle realtà dove lavoratori e imprese continuano a pagare pegno alla crisi.
LA PRIMA PUNTATA: DA ITALTEL A TELEPERFORMANCE
10 aprile – Alla “Linari Enzo srl” di Forlì, azienda di macchinari per l’elettronica, l’amministratore invia la lettera di licenziamento a tutti i dipendenti (una cinquantina). Il sindacato annuncia che impugnerà i licenziamenti in quanto nulli, essendo stato firmato un mese fa l’accordo sulla cassa integrazione straordinaria per crisi.
I sindacati incontrano il commissario straordinario della Provincia per chiedere lo sblocco dei 500mila euro stanziati dall’amministrazione provinciale a favore dei 290 lavoratori del call center Phonemedia di Trino Vercellese, che attendono di ricevere la cassa integrazione in deroga riconosciuta loro a partire dal 22 febbraio. L’ultimo stipendio ricevuto dai dipendenti di Trino, come quelli di tutto il gruppo Phonemedia (circa 7mila) è quello di settembre 2009.
12 aprile -Un centinaio di operai della Otefal Sail, l’ex Ila di Portovesme, effettuano un sit in davanti al palazzo della Regione, a Cagliari. Con loro alcuni lavoratori dell’Eurallumina e dell’Alcoa. La protesta per chiedere alle istituzioni un’iniziativa che porti alla riapertura della fabbrica.
Gli 80 dipendenti della casa di cura privata “Villa Alba” di Agnano (Napoli) occupano la clinica e salgono sul tetto per protesta contro l’ipotesi di chiusura della struttura.
Siglato a Cagliari l’accordo istituzionale per il reimpiego degli 83 lavoratori dell’ex Nuova Scaini in liquidazione, giunti alla quarta e ultima proroga dell’indennità di mobilità in deroga. Dovrebbero essere impiegati in progetti degli enti locali e territoriali.
I celebri magneti ideati e prodotti dalla Geomag-Plastwood di Calangianus. L’azienda ha annunciato al tribunale di essere costretta al fallimento
A Zola Predosa (Bologna) inizia il blocco ai cancelli della Fini compressori. Rdb e sindacati contestano la decisione dell’azienda di mettere in mobilità 108 dipendenti su 219 in presenza di un accordo per la cassa integrazione in deroga.
Dopo tre cicli di 16 settimane di cassa integrazione, in assenza di segnali da parte della proprietà, proclamano lo sciopero a tempo indeterminato i circa 50 dipendenti della ex Rdb (oggi gruppo fantini Scianatico) di Torano Castello (Cosenza). L’impresa produce laterizi e manufatti in cemento per costruzioni.
13 aprile – I 250 dipendenti della Lares e della Metalli preziosi sfilano in corteo per le strade di Paderno Dugnano; le due aziende metalmeccaniche sono fallite e i lavoratori sollecitano iniziative istituzionali per sbloccare le trattative con gli imprenditori che si sono detti interessati a rilevarle. A dicembre scadrà la cassa integrazione per tutti i lavoratori.
Alla Basell di Terni scade il termine entro il quale, da annuncio dell’azienda, sarà avviata la procedura di cessazione delle attività dello stabilimento chimico ternano. I parlamentari pd eletti in Umbria chiedono l’intervento del ministero e del governo. L’incontro è convocato per il 20 aprile.
Raggiunto l’accordo di massima tra azienda, istituzioni e sindacati per concedere la cassa integrazione in deroga a 7 lavoratori, su dodici totali, licenziati il 31 marzo scorso dalla Comar di Sinalunga, azienda di carpenteria e macchinari per legno. L’intesa prevede il ritiro dei licenziamenti ma andrà ratificata da tutti i soci dell’azienda.
Rsu e lavoratori della Rockwool di Iglesias, da sei mesi in assemblea permanente all’interno dello stabilimento in località Sa Stoia, decidono di portare la propria lotta all’esterno e organizzano un “accampamento” sul ponte di Campo Pisano. La cassa integrazione attivata dall’azienda (produzione di lana di roccia) per cessazione di attività sta per arrivare alla scadenza e al momento non si vede alcuna prospettiva per i lavoratori.
Il deputato pd Massimo Marchignoli presenta un’interpellanza urgente al ministero per lo sviluppo economico sul caso della Cnh di Imola, controllata Fiat che produce macchine per movimento terra. I 335 dipendenti sono in cassa integrazione dal 31 agosto scorso e da allora la commissione tecnica attivata al ministero non è riuscita a trovare una nuova iniziativa industriale per salvare i posti di lavoro.
Alla Provincia di Benevento viene firmato il Patto di servizio per il reinserimento occupazione dei 21 ex dipendenti della ditta “Domenico Russo & Figli” di Benevento, attualmente in cassa integrazione in deroga.
La direzione della Istamp di Baldichieri d’Asti annuncia che l’azienda è costretta a chiudere per mancanza di commesse. La fabbrica occupa una cinquantina di operai e dal 1973 produce stampi per grandi fabbriche quali Ceset e Piaggio. Del caso si parlerà nei prossimi giorni in un incontro tra le parti presso la Regione.
I sindacati chiedono alla Regione Friuli Venezia Giulia assicurazioni sul futuro per la Co.Solution, la newco che ha affittato macchinari e stabilimento e assunto 70 dei 106 dipendenti della fallita Euroform di Pordenone. Anche in attesa delle decisioni del curatore fallimentare, Co.Solution ha dato la disponibilità per gli adeguamenti richiesti al piano industriale e confermato il positivo avvio dell’attività in termini di ordinativi, fatturato e produttività.
La Scm, azienda riminese attiva nella produzione di macchine per la lavorazione del legno conferma la volontà di chiusura dello stabilimento Scm di Pesaro (Morbidelli) e il trasferimento del personale nello stabilimento di Rimini (su cui ha raggiunto un accordo con la Fiom Cgil di Pesaro). La ristrutturazione è motivata con la crisi e l’andamento del mercato. L’azienda parla di 32 pensionamenti, 22 dimissioni volontarie, 21 contratti a termine in scadenza e 71 lavoratori richiamati dalla cassa integrazione a zero ore.
I sindacati chiedono l’applicazione dei contratti di solidarietà per 24 mesi alla Europlastica di Pasiano di Pordenone, società di subfornitura nel mercato dell’elettrodomestico, in crisi da circa un anno e mezzo.
La richiesta è fatta in vista della scadenza degli ammortizzatori sociali oggetto dell’accordo vigente per i 77 dipendenti (sul totale di 140) dichiarati in esubero: 52 settimane di cassa integrazione ordinaria e un anno di cig straordinaria.
14 aprile – Renato Bonfanti, proprietario della Badoni Costa meccanica di Costa Masnaga, annuncia la chiusura per cessazione dell’attività e la mobilità per i circa 30 dipendenti. I sindacati avranno 45 giorni di tempo per cercare una soluzione. L’azienda metalmeccanica è un pezzo importante della storia industriale del Lecchese essendo stata fondata nella seconda metà del Settecento.
Ci sarebbe una società americana interessata a insediare proprie attività nell’area dello stabilimento dell’ex Finmek di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Lo ha annunciato il sindaco Giancarlo Giudicianni. Sono 140 i lavoratori ex Finmek al momento senza alcuna prospettiva occupazionale.
I vertici di Nca di Marina di Carrara annunciano la cassa integrazione ordinaria al cantiere navale per 13 settimane; il provvedimento interesserà 25 dipendenti tra operai e impiegati ed è stato motivato con il mancato ottenimento di commesse pubbliche registrato all’incontro al ministero dello sviluppo economico. In estate, quando il carico di lavoro è al minimo, la cig potrà arrivare a interessare 105 dipendenti sul totale di 198.
Arrivano le prime 76 lettere di licenziamento agli operai della Fini compressori di Zola Predosa (Bologna). L’azienda non intende recedere e Rdb e sindacati hanno dato mandato ai legali per impugnare i licenziamenti che riguardano 108 dei 219 dipendenti. I Comuni di Zola e Casalecchio forniscono il pasto agli operai che presidiano la fabbrica. Nelle lettere la Fini afferma che non esistono “alternative al personale strutturalmente in esubero”. I tagli riguardano soprattutto i settori produttivi: 23 su 24 al montaggio singolo, 26 su 30 al montaggio gruppi, 10 su 10 alla verniciatura, 3 su 3 ai disegnatori meccanici, 12 su 29 al magazzino. Il pd chiede l’intervento del ministero.
15 aprile – Al termine dell’incontro con l’azienda, i sindacati annunciano la proroga fino al 30 giugno della cassa integrazione in deroga per 1.257 dipendenti della Videocon di Anagni. Entro maggio ci sarà un nuovo incontro sulla situazione dei 60 dipendenti della controllata Cervino per i quali la cassa integrazione per crisi scade il 24 maggio.
Stato di agitazione alla Playtex di Pomezia dopo l’annuncio del licenziamento, il prossimo giugno, dei 120 dipendenti, quasi tutte donne. Rsu e lavoratori presidiano i cancelli con picchetti, striscioni, manifesti e proteste. La ristrutturazione del gruppo non coinvolge la divisione Lovable di Grassobbio (BG) della Branded Apparel Italia.
Positivo incontro per i dipendenti della Galvanotecnica & P.M. di Bologna (lavorazioni meccaniche e componenti per motocicli). L’azienda ha dato la disponibilità a sospendere i licenziamenti e ad attivare la cassa integrazione ordinaria fino alla fine di maggio, quando si concluderanno le verifiche aziendali sulle condizioni minime per un rilancio. Negli ultimi 18 mesi, 28 lavoratori su 47 sono stati in cassa a zero ore.
Due ore di presidio sotto i Portici del grano per i lavoratori Telecom della provincia di Parma. La protesta è contro il piano industriale annunciato dall’azienda che prevede migliaia di esuberi.
Approvata la mobilità in deroga per quindici lavoratori della Pumex di Lipari. Lo ha deciso la Commissione regionale per l’impiego. A febbraio avevano usufruito del beneficio altri 3 dipendenti. La Pumex, che produceva pomice per uso cosmetico ed edilizio, chiuse nell’estate del 2007 lasciando a piedi 38 dipendenti.
Edoardo Tusacciu, inventore delle barrette magnetiche e del gioco Geomag, comunica al tribunale di Tempio che non ci sono le condizioni per rispettare il concordato preventivo siglato nel 2008: per la Plastwood di Calangianus, che ai tempi delle grandi commesse aveva fino a 200 dipendenti, si apre la strada del fallimento. Tusacciu ha fatto sapere che appena possibile trasferirà in Cina idee e progetti.
E’ stato proclamato per il 3 maggio lo sciopero della guardie giurate della “Veritas” di Catania, che non ricevono lo stipendio da tre mesi. Dalle 14 si terrà un presidio davanti alla prefettura.
I sindacati metalmeccanici della Sidel di Parma proclamano un giorno di sciopero per il 21 aprile dopo che l’azienda ha annunciato 100 esuberi a seguito della delocalizzazione in Cina del reparto “asettico”. La Sidel è una multinazionale che produce impianti per l’alimentare.
Lambro e disastri della destra
Lombardia, petrolio nel Lambro
«Disastro ambientale senza precedenti»
Circa 600mila i metri cubi di sostanza inquinante, fuoriuscita dai depositi della ex-raffineria Lombarda Petroli di Villasanta, riversati in acqua.
°°° No, ma va bene! Col governo “del fare (danni)” e le giunte in mano alla destra abbiamo come minimo un disatro epocale al giorno. No, ma va bene…
MA DAVVERO C’E’ ANCORA QUALCUNO CHE VOTA BERLUSCONI?!
I disastri di Berlusconi e Cappellacci
Ambiente: La Maddalena, e’ in abbandono complesso ex Us Navy
Non spente neppure luci, accese ininterrottamente da 2008
29 novembre, 16:02
(ANSA) – LA MADDALENA, 29 NOV – E’ in completo abbandono il complesso di edifici realizzati per la Marina degli Usa in una delle piu’ belle zone della Maddalena. Da quando la Us Navy, nel gennaio 2008, ha trasferito la base appoggio per sottomarini a propulsione e armamento nucleare, le strutture sono abbandonate. Nonostante i reclami dei cittadini, finora non e’ stato fatto nulla. Spazi scuola, parchi giochi, palestra, uffici sono stati danneggiati. Le luci sono accese da quando gli americani sono andati via.
°°° Eppure, Prodi e Soru avevano lasciato un signor piano di riconversione, dei signori progetti per centinaia di NUOVI posti di lavoro, e pure UN SACCO DI MILIONI. Dove sono finiti? Chi li ha RUBATI?
I disastri di Berlusconi
E’ davvero sconsolante, amici miei, leggere i giornali italiani. E meno male che ci sono ancora alcuni fogli liberi, come l’Unità e Repubblica, o in buona parte anche la Stampa. Ogni giorno è un susseguirsi di tragedie della disperazione e di atti razzisti o comportamenti incivili, indegni di un paese come il nostro. Questa, amici, è la devastazione di silvio berlusconi, della quale parlo ormai da almeno tre lustri. Mi pigliavano per matto, invece la realtà ha superato tutte le mie paure.
Famiglie, in Italia è emergenza debito
è sparito il popolo dei risparmiatori
INCHIESTA Il 58% del reddito degli italiani se ne va in rate. Si pagano senza contante ormai anche abiti, telefonini, palestra: 617 miliardi di mutui e prestiti. E aumentano quelli che non riescono a far fronte ai debiti di E. LIVINI
Tragedia familiare a Catania
uccide moglie e figlia a coltellate
E’ successo durante una violenta lite, nel rione S. Giorgio. L’uomo è stato arrestato. La bambina aveva 8 anni. Ferita l’altra figlia, 13 anni, ora ricoverata
Guardia giurata spara e uccide il fratello
Milano, volantino minaccia gli immigrati
“Non costringeteci a usare i bastoni”
Residenti e commercianti di corso Buenos Aires contro alcuni senzatetto africani che vivono nella zona. L’affissione annuncia un presidio: “Questo non è un dormitorio per disperati”
I disastri di Berlusconi
Crolla il Pil, giù i consumi
Italiani pazzi per i cellulari
I dati della Confcommercio, che prevede un calo del prodotto interno del 4,9% per quest’anno e una prima ripresa nel 2010. Giù dell’1,9 i consumi. Negli ultimi sei anni boom di acquisto dei telefonini, ma meno libri
°°° E certo che con gli ignoranti al potere I LIBRI SONO UNA COSA PERICOLOSISSIMA.
Ricordo che ne regalarono uno a Gasparri, per il suo compleanno, e lui quasi si offese:
“Un altro libro?! Ma se ne ho già UNO!!!”
COME CI HA RIDOTTI QUESTO REGIME DI BANDITI
Papa
“Stiamo vivendo un momento simile
alla Rivoluzione francese”
Il Papa da Castel Gandolfo contro il relativismo.
“E allora c’era la dittatura del razionalismo”
°°° Adesso c’è la dittatura del nanismo e del puttanismo, non so quale sia preferibile.
IL FUGONE DI BUSH DOPO I SUOI DISASTRI. IN PRATICA, LA STESSA COSA CHE SUCCEDERA’ ALL’ITALIA, DOPO IL FUGONE DI BURLESQUONI.
Chi sì, chi no
Milano, arrestata assistente sociale
aveva rapporti sessuali con un ragazzino
La donna avrebbe dovuto seguire negli studi il tredicenne. La madre dell’adolescente, afflitto da problemi di adattamento, si è insospettita dopo aver trovato nel telefonino del figlio messaggi sms che inequivocabilmente lasciavano intendere una relazione intima
°°° Chissà quante ne avrebbero arrestate quando avevo il 14/15 anni: ma quanto mi piacevano le 30/40enni! E io piacevo a loro. Però è strano, eh? Una trentenne in manette per aver dato amore a un 14enne e un quasi centenario libero, in giro a sparare cazzate e combinare disastri, dopo aver circuito decinaia e decinaia di minorenni stupide e zoccole nelle sue feste pedofile…
FESTA A VILLA CERTOSA
Un malato di mente a caso
Il settimanale economico internazionale: “Tappa la bocca a chi critica”
Time: “La politica italiana sempre più reality show” e il Cavaliere ne è “il produttore”
Economist: “Il vero scandalo?
Berlusconi che nega la crisi”
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA – Il padrone di casa del G8, il summit dei grandi della terra che si tiene la settimana prossima all’Aquila, ha “tanti luridi scandali” domestici: ma il più grosso dovrebbe essere il suo rifiuto di riconoscere i problemi economici dell’Italia. Così scrive l’Economist in un ampio servizio dedicato a Silvio Berlusconi nel numero oggi in edicola. Il settimanale concentra l’attenzione su un aspetto singolare del vertice: vedendo i danni causati dal terremoto all’Aquila, i leader del G8 potrebbero pensare che anche le loro economie sono state scosse fino alle fondamenta dalla recessione globale. Ma uno di essi non lo pensa: “Il primo ministro italiano insiste che la recessione, nel suo paese, non sarà severa né prolungata come altrove”.
L’Economist osserva che, a prima vista, ciò può apparire veritiero. Il sistema bancario italiano, avendo vissuto isolato e protetto dal resto del mondo, non ha sofferto i disastri di banche americane o britanniche. E un’economia fatta di tante piccole industrie non porta la crisi in prima pagina come fa, negli Usa, il collasso di un gigante quale la General Motors. Ma l’autorevole periodico (un milione e mezzo di copie di tiratura, vendute in tutto il mondo, la maggior parte fuori dal Regno Unito, il che gli dà il titolo di primo vero giornale globale) nota i fattori negativi della nostra economia: la dipendenza dalla esportazioni, l’enorme debito pubblico, la mancanza di riforme per liberalizzare il mondo del lavoro e riformare il sistema pensionistico. L’Economist elenca le previsioni allarmistiche sul futuro dell’Italia fatte negli ultimi tempi da organismi internazionali e dalla stessa Banca d’Italia, sottolineando che Berlusconi ha reagito a questi dati arrabbiandosi, affermando che bisogna “chiudere la bocca a chi parla di crisi”, e suggerendo alle aziende di non fare pubblicità sui giornali che spargono pessimismo.
Conclude il settimanale: “Avendo già incrinato la propria credibilità con la sua vita privata, rifiutando di mantenere l’impegno di spiegare in parlamento la sua relazione con un’aspirante modella 18enne, e ritorvandosi ora a dover rispondere a un mucchio di storie su call-girl intrattenute nella sua residenza di Roma, il premier non può permettere che le sue affermazioni sulla salute dell’economia siano contraddette da prove lampanti davanti agli occhi e alle orecchie degli elettori”.
Di Berlusconi si occupa anche l’americano Time. Ospitando il G8 all’Aquila, il premier italiano sperava di attirare attenzioni positive su di sé e sul suo paese, scrive il settimanale, ma invece “sono le storie sulle feste del premier che catturano l’immaginazione”. Time ricostruisce i vari scandali da Noemi a Patrizia D’Addario, riferendo dell’inchiesta dei pm pugliesi e notando che Berlusconi liquida tutte le polemiche come “spazzatura” e pettegolezzi. “E’ possibile, se le indagini sulla prostituzione porteranno a conclusioni imbarazzanti, che Berlusconi debba dimettersi, aprendo la strada a un governo a interim guidato da qualcuno come il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi o il ministro dell’Economia Giulio Tremonti”, afferma Time. Ma aggiunge anche che è presto per dare Berlusconi per spacciato: la politica italiana sembra sempre di più un reality show, “e Berlusconi non soltanto è il campione in carica dei reality show, ne è anche il produttore esecutivo”.
TUTTI COMIUNISTI!