Pini, il faccendiere legaiolo, a proposito di merde.


Pini, il leghista evasore a sua insaputa
Chi è l’uomo che vuole farla pagare ai giudici

E’ lui l’autore dell’emendamento sulla responsabilità civile. Il suo curriculum passa da inchieste per false fatturazioni alla richiesta di far trasferire il questore Germanà

Anche l’onorevole leghista Gianluca Pini, autore dell’emendamento approvato giovedì dalla Camera sulla responsabilità civile dei giudici- come da copione vanta una storia di una truffa avvenuta a “sua insaputa”. Quando la Guardia di Finanza scopre che la società Scyltian dicasi “cartiera” ha tra i vari clienti anche la sua ditta, laNikenny, per impedire ogni verifica, ricorre all’alibi del furto della contabilità aziendale (per la legge è reato solo l’uso della fattura falsa). Così in
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41bis.Burlesquoni e dell’utri hanno paura che i Graviano parlino e dicano tutto.

Davide Milosa

L’ultima del governo “affievolire il 41 bis”
“Palazzo Chigi teme le parole dei Graviano”

La Corte europea bacchetta l’Italia sulla violazione dei diritti umani in fatto di carcere duro. Il Dipartimento degli affari giuridici risponde ventilando l’ipotesi di cancellare il 41 bis. “un fulmine a ciel sereno”, commenta Giovanna Chelli dell’Associazione vittime di via dei Georgofili

Diritti e costi. Ufficialmente si gioca su questi due elementi l’ultimo tentativo del governo Berlusconi di ammorbidire il 41 bis. Il copyright è infatti, tutto di palazzo Chigi. Anzi del Dipartimento per gli affari giuridici della presidenza del Consiglio che l’11 luglio scorso risponde così all’
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Schifezza schifani e i motivi veri della pace con Bossi

ber-mafiosoQuelle ombre su Schifani

di Lirio Abbate

Dice il pentito Spatuzza che il presidente del Senato, in passato legale di boss, avrebbe fatto da tramite tra i Graviano e Berlusconi. I pm cercano riscontri

Ci sono ombre inquietanti che si dipanano nel passato del presidente del Senato Renato Schifani. Eda questa oscurità sembrano spuntare di tanto in tanto spettri che avvolgono la vita personale e professionale degli ultimi trent’anni dell’avvocato e senatore eletto nel collegio siciliano di Altofonte- Corleone sotto l’insegna di Silvio Berlusconi. Su questo passato ancora poco chiaro il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, è stato molto preciso: «Sappiamo che, secondo molti testimoni, l’avvocato Schifani aveva rapporti con ambienti pericolosi. E il suo ruolo andava ben oltre la semplice assistenza legale. Sono ombre che non lasciano tranquilli».

Sgomberare le ombre misteriose e parecchio aggressive che

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Stragi ’92/93, parla un killer e testimone oculare: Spatuzza (al quale mafiolo ha fatto togliere la protezione)

Esclusiva da l’Espresso

 Spatuzza: ‘La mia verità

‘a cura di Lirio Abbate

Un memoriale dal carcere scritto dal pentito di mafia e inviato a ‘L’espresso’. Per raccontare cos’è Cosa nostra, come ci è entrato e perché ha deciso di uscirne
(29 luglio 2010) L’ex boss palermitano Gaspare Spatuzza torna a parlare e lo fa questa volta in esclusiva con “L’espresso” seguendo una traccia indicata di argomenti. È un documento unico pieno di riferimenti alla società civile, ai giovani e alla religione. Un duro attacco ai boss e a chi fa affari con loro. Dalla cella in cui è detenuto scrive della voglia di ricerca della verità. Lo ha fatto per far comprendere come gli anni di carcere lo hanno cambiato, ma anche per manifestare solidarietà a chi è minacciato dalla mafia. Spatuzza dal 26 giugno 2008 collabora con la giustizia, accusandosi di oltre 40 omicidi e in particolare della strage di via D’Amelio e di aver partecipato alla stagione stragista del ’93. I pm di Caltanissetta e Firenze con le sue dichiarazioni hanno aperto nuovi scenari investigativi sugli attentati a Falcone e Borsellino e per le bombe del ’93. L’ex sicario racconta i contatti degli stragisti Graviano con Dell’Utri e Berlusconi, e della trattativa che ci sarebbe stata con lo Stato. Il procuratore di Caltanissetta Lari, l’aggiunto Gozzo e il pm Marino hanno aperto nuove inchieste: le indagini sulla fase esecutiva di via D’Amelio saranno chiuse entro l’anno. Per i pm Spatuzza è attendibile ma il sottosegretario Mantovano gli ha negato il programma di protezione

Sono Gaspare Spatuzza (…) soltanto chi vive sotto questa spada di Damocle sa quanto costa un atto di libertà. La libertà di dire ciò che si pensa, con altre parole la verità, cosa che oggi in tanti non vogliono nemmeno sentirla pronunciare (…) Non posso sottrarmi a quelle poche domande che tra l’altro trattano temi sociali, cosa che mi sta molto a cuore. Primo perché amo la mia terra, secondo, credo che sia più che un dovere dare delle spiegazioni a chi appartiene a quella società civile di cui è parte offesa di tutta questa triste storia (…).

Il lungo silenzio in carcere che è poi esploso in una voglia di giustizia.
Nel gennaio del 2005, sono stato trasferito nel penitenziario di Ascoli. Da subito mi rendo conto che quel sistema non mi consentirà di portare avanti quel bellissimo percorso iniziato nell’anno 2000. Percorso di ravvedimento, vissuto in silenzio, meditazione e astinenza di cose superflue. Tanto che, inoltravo richiesta alla direzione di applicarmi la così detta aria riservata. Tanto per capirci si tratta di un circuito penitenziario molto ristretto, ancora più duro del così detto 41/bis. Ma non posso accedere, perché la mia condotta carceraria non necessita di un ulteriore inasprimento. Le voglio dire che in tredici anni di 41/bis non ho mai trasgredito il regolamento penitenziario. Qualcuno, malignamente potrà dire che questo comportamento così lineare è basato solo alla scopo di ottenere benefici. Rispondo che sino a oggi non ho chiesto un giorno di liberazione anticipata. Tanto è vero che, “per libera scelta” da circa due anni vivo in un regime penitenziario ancor più afflittivo del 41/bis. La mia posizione odierna – che sarebbe da collaboratore di giustizia – mi dà la possibilità di beneficiare di permessi premio, ma non ne ho fatta richiesta. (…) Mi ha molto colpito la filosofia. Imbattendomi con tutti questi grandi filosofi che inseguivano tutte quelle materie che il suo fine era di aprire la mente all’uomo. Esempio di quell’uomo che ha deciso di fare un salto nel buio, che poi buio non era, ma la conoscenza. Sto parlando della caverna di Platone. Sa un po’ in quell’uomo mi sono rivisto io. Diciamo che questo studio ha contribuito a dare lo stimolo finale a quel desiderio espresso tredici anni fa negli uffici della squadra mobile di Palermo.

La fede e la Chiesa, in che cosa crede?
Da dieci anni vivevo in un mondo tutto mio, avevo assimilato tutto quello che un buon cristiano deve per forza di fede, sapere. Ci sono aspetti importanti e molto personali che per adesso non posso dire. Devo dire che sono cresciuto con una formazione cristiana e cattolica. Però ci sono fatti che poco hanno a che vedere da quell’essere cristiano. Vorrei iniziare dal momento che dovevo fare la prima comunione: per incomprensione con il vecchio prete (non è don Puglisi) non l’ho fatta. Quando mi dovevo sposare, c’era questo problema, ma è stato superato, pochi giorni prima l’ho fatta, prima comunione, cresima e corso matrimoniale, cosa sbagliatissima, oggi dico un vero sacrilegio. Come è sacrilegio tutti quei riti fatti da tutta Cosa nostra. Esempio: quando si compie il rito di affiliazione, si giura davanti a un’immagine sacra. Altra cosa, le parole pronunciate prima di compiere una missione delittuosa: “Andiamo in nome di Dio”. Oppure parlando di soggetti appartenenti a Cosa nostra si fa riferimento: “I cristiani”. Tutte queste cose oltre a essere indegne, sono parole e riti impuri che rendono l’uomo schiavo del male e nemico di Dio. Soltanto in carcere inizio a leggere libri, in particolare la Sacra Bibbia dandomi modo di entrare in contatto con la parola di Dio. Allora ti accorgi che la vita è un’altra, da quello che ti hanno fatto sempre vedere, ti rendi conto che tutto quello che hai fatto è orribile privo di giustificazione – cosa che ho sempre fatto, dando una spiegazione a ogni azione cattiva – e chiede vendetta a cospetto di Dio. Un vero cristiano non può uccidere un altro uomo: il suo prossimo è poiché prossimo suo, anche suo fratello. Con parole esatte, parliamo di patricidio, matricidio, fratricidio. Quindi, al di là di vedere l’essenza della vita, scopri innamoramento che rappresenta l’essenza dell’amore. Questa realtà ti cambia la vita, te ne accorgi nel modo di pensare, di parlare, di rapportarti con il tuo prossimo. Non solo, ma scopri la libertà, perché un uomo che ragiona con la sua mente è un uomo libero. Non ci sono più vincoli associativi, non sei più un subalterno. Devi solo obbedire alla legge di Dio e a quella degli uomini. Devo dire che aspettavo questo momento di passare dalla parte del bene e una volta fatto il primo passo non ho esitato di mettermi in grazia di Dio, così grazie a brave persone che hanno fatto sì che questo mio desiderio si realizzasse c’è stato questo incontro, bellissimo, con la Chiesa di Dio, di cui oggi sono onorato di appartenere sotto tutti gli aspetti.

MAFIOLO  MAFIOSEN

tvtedesca

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Berlusconi mandante delle stragi del’92/93

«Le stragi mafiose del ’93 erano tese a causare disordine per dare la possibilità ad una entità esterna di proporsi come soluzione». Lo ha affermato Pietro Grasso, alla commemorazione della strage dei Georgofili avvenuta 17 anni fa.Se non è un avviso di garanzia al partito del premier poco ci manca.
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La caccia ai mandanti esterni delle stragi è un file investigativo che gli inquirenti non hanno mai abbandonato. Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri sono stati indagati e prosciolti per questa accusa ma le sentenze – una di Firenze l’altra di Caltanissetta – non hanno però dissipato le ombre . «Berlusconi e Dell’Utri – scrivevano i giudici fiorentini – hanno intrattenuto rapporti non meramente episodici con soggetti criminali cui è riferibile il programma stragista realizzato».

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Intanto si registra ancora una fumata nera per la definitiva concessione a Gaspare Spatuzza del programma di protezione. La commissione presieduta da Alfredo Mantovano ha richiesto nuovi atti alle procure che raccolgono le dichiarazioni del pentito. Un atteggiamento ritenuto dagli investigatori incomprensibile. Spatuzza ha riscritto le fasi preparatorie della strage di Via D’Amelio, mandando al macero le precedenti dichiarazioni di un falso pentito addestrato – dicono le nuove indagini – da un gruppo di poliziotti. Chi ha ordinato questo depistaggio e perché?

Ma Spatuzza ha anche parlato dei contatti che sarebbero avvenuti tra la nascente Forza Italia e la famiglia mafiosa dei Graviano all’alba della seconda repubblica: «La persona grazie alla quale avevamo ottenuto tutto era Berlusconi e c’era di mezzo un nostro compaesano – mi dissero i Graviano – e abbiamo ottenuto quello che volevamo, abbiamo il paese in mano».
http://www.unita.it/news/italia/99215/grasso_le_stragi_mafiose_del_fatte_per_favorire_entit_esterna

MA SONO SOLO IO…  O ANCHE VOI SENTITE UNA GRAN PUZZA DI MERDA?

cagare tanto

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Berlusconi e i Graviano

Il fratello di Filippo Graviano, la mente stragista di Brancaccio,

non ha voluto deporre in aula. Ma con il suo fax ha lanciato un messaggio

Giuseppe Graviano, silenzio che parla

“Quando starò bene risponderò”

di ATTILIO BOLZONI

berlusconi ladro1

PALERMO – Chi parla tace. E chi tace parla. Sono le voci che vengono da Brancaccio. È la trama dei “Graviano & Graviano”, il fratello buono e il fratello cattivo, il molle e il duro, la coppia più mafiosa di Palermo che gioca l’ultima spericolata mano intorno al senatore Marcello Dell’Utri. Dicono e non dicono, conoscono e non conoscono, ricordano e non ricordano. A volte alludono, a volte

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Graviano: cosa gli ha promesso Berlusconi?

12:43 Giuseppe Graviano non risponde alle domande

Giuseppe Graviano si avvale della facoltà di non rispondere, spiegando che non si sente bene. “Signor presidente – ha detto Giuseppe Graviano collegato in videoconferenza – per il momento non sono in grado di essere sottoposto ad interrogatorio per il mio stato di salute. Quando sarò in grado ed il mio stato di salute lo permetterà chiederò io stesso alla signoria vostra di essere sottoposto a interrogatorio”

12:39 Dell’Utri: “Graviano mi è sembrato una persona ravveduta”

“Sentendo la deposizione di Filippo Graviano mi è sembrato sinceramente una persona ravveduta”. Lo ha detto il senatore Marcello dell’Utri commentando la deposizione del boss davanti alla Corte d’Appello di Palermo. “Mi ha colpito la dignità di questo signore, il suo mi sembra un pentimento vero, sono parole che mi hanno meravigliato”.

12:30 F. Graviano: “Non conosco Dell’Utri, neanche indirettamente”

Alla domanda “Conosce il senatore Dell’Utri?”, Filippo Graviano risponde “No”, anche quando la domanda viene precisata con “direttamente o indirettamente”.

b.manette

°°° Non mi serve altro. A chiunque conosca la storia recente di questo Paese e abbia una minima conoscenza di quali siano le liturgie mafiose, appaiono evidentissime tre cose:

a) I Graviano hanno presentanto il conto a Berlusconi e Dell’Utri, scatenandogli contro Spatuzza…  che ha detto solo un pizzico delle grandi verità di cui è testimone e protagonista diretto e indiretto.

b) Berlusconi ha scatenato i suoi emissari più “credibili” per avvicinare i Graviano (in carcere)  e promettere questo mondo e quell’altro. E’  l’unica carta che gli rimane per non finire in galera o al camposanto, racchiuso  in tante scatolette di tonno.

c) Giuseppe Graviano blocca tutto e aspetta di VEDERE il gioco di Burlesquoni. Gli concede l’ultima possibilità di saldare il conto aperto con la sua famigghia.

Basterà tenere occhi e orecchie spalancate sulle immediate mosse del regime e tutto sarà chiaro come il sole a mezzogiorno in Agosto.

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