Non è che l’inizio. Le dimissioni di Renata Polverini segnano solo un primo giro di boa nello scandalo dei fondi milionari incassati, spesi senza controllo, e spesso rapinati dal Pdl e da altri movimenti politici. Non servono particolari capacità divinatorie per capire che il sistema Lazio, ben incarnato dalla pantagruelica figura Franco Fiorito, è patrimonio comune di molti consigli regionali. Ovunque l’opacità regna sovrana. Ovunque, appena si tenta di fare qualche domanda, si scopre l’imbarazzo.
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“Tangenti divise fra Pdl e Lega Nord” A Milano Leuci accusa i partiti del centrodestra
°°° CENTRODESTRA?! E dove sarebbe il centro?! LADRI!
Legaioli, quando e come l’Italia si rende ridicola e patetica.
°°° Nemmeno in Alabama negli anni ’50. Ma quand’è che li mandiamo a lavorare e a studiare a calci nel culo, questi trogloditi? “Cossa ti ga mangià?! “Polenta” “E l’intelligensa com’lè?” “‘N po’ lenta…”
“Via immigrati e questuanti, bonus bebè solo agli italiani”. Il manuale del buon leghista
In vista delle elezioni, il partito mette a disposizione di tutti i candidati sindaco e pubblica sul sito un vademecum con le regole d’oro: “Tutelare i concittadini. Per le case popolari privilegiare l’anzianità di residenza”. Poi l’invito conclusivo: “Che bello se ci fosse una piazza in ogno Comune con un bel dipinto del Sole delle Alpi”

Il disonorevole Pini ovvero i maneggi della lega ladrona.
Le società del leghista “duro e puro” Pini hanno due milioni di debito con lo Stato
Lo stato è creditore di una “scatola già svuotata”. L’autore della norma sulla responsabilità civile dei magistrati deve chiarire molte cose. Ma lui continua a dire di essere stato truffato

La Lega nord prova a mettere il bavaglio al web
Dopo il sequestro di Megaupload e la risposta di Anonymous, la “prima guerra digitale” è una hashtag caldissima su Twitter. Di “guerra” si parla perchè la chiusura del sito di condivisione è stata vista da molti visto come una risposta repressiva alle proteste contro il Sopa, la legge americana che, con la scusa di combattere la pirateria online, mette di
Lega ladrona: come la moglie di bossi si fotte quasi 1 milione l’anno di euro ITALIANI
Elisabetta Reguitti
27 ottobre 2011
Ricapitolando: Gianfranco Fini, sulle pensioni, interviene tra l’altro ricordando come nel 1992 la seconda moglie del Senatur andò in pensione a soli 39 anni. Ma ecco che il ministro dell’Istruzione (la stessa del tunnel dei neutrini) prende subito la parola e assicura: “Non è vero, sono andata alla Bosina poco tempo fa e ancora insegnava”. Forse neppure si è resa conto la ministra che per sostenere l’alleato Bossi (non l’ormai nemico Fini) bene avrebbe fatto a tacere. Già perché in questo modo ha rispolverato la recente storia del polo scolastico parificato in quel di Varese – elementari, medie e liceo linguistico – che si presenta come “la scuola del territorio”.
La scuola è parificata e vi insegna per l’appunto (lo certifica la stessa Gelmini) la pensionata dallo Stato e lavoratrice per il privato d’ispirazione leghista (Manuela Marrone in Bossi), socia della cooperativa che gestisce la struttura. Ma siccome quello che conta sono i fatti, la
Milano e mazzette: non c’è solo Penati. Ci sono diversi verbali segretati che coinvolgono importanti esponenti regionali di Pdl e Lega nord
Davide Milosa
Milano, l’architetto mazzetta
Il secondo tempo della corruzione
Da settimane i magistrati di Milano stanno interrogando l’architetto Michele Ugliola coinvolto in un giro di mazzette nel comune di Cassano d’Adda. Le sue dichiarazioni, però, vanno oltre e adesso minacciano di terremotare importanti esponenti regionali di Lega e Pdl
La Lega Nord, come se non bastasse usarla, si dà allo spaccio di droga.
AGNO
Sequestro all’aeroporto, il corriere della droga è della Lega Nord
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La coppia era arrivata giovedì scorso all’aeroporto di Agno con un volo proveniente da Zurigo. Il piccolo scalo luganese è molto apprezzato dai viaggiatori per la brevità dei tempi di imbarco e sbarco. Il parcheggio poi è a due passi e Lugano a una manciata di chilometri. Velocità di imbarco e sbarco però non sono sinonimo di mancanza di controlli doganali.
La droga in vaschette di carne – La coppia di italiani provenienti dal Brasile, tra i 40 e i 50 anni, sono infatti incappati in un controllo, effettuato dalle guardie di confine. Otto i chili di cocaina scovati dagli agenti. La droga era nascosta in vaschette di carne, ricoperte di carta stagnola. Carne che, a quanto pare, doveva servire per il churrasco, metodo di cottura in uso nell’America Latina.
La destinazione della droga – Ad occuparsi del caso è Nicola Respini. Le indagini del procuratore pubblico sono agli inizi. Respini deve, innanzitutto, capire se la coppia aveva scelto destinazione Agno come punto di passaggio per tornare in Italia con la droga, speranzosi in minori controlli nella frontiera italo-svizzera, o se lo scalo ticinese fosse invece il punto di arrivo della polvere bianca, da smerciare nel mercato degli stupefacenti ticinese. Cocaina che, come ha affermato il commissario capo dell’antidroga Armando Scano a LaRegioneTicino, sul mercato si sarebbe trasformata in 200mila dosi.
Dalla Magistratura si apprende che l’aspetto riguardante la destinazione della droga è ancora al vaglio degli inquirenti. Dai primi interrogatori sarebbe emerso che la coppia, apparentemente non ha e non ha mai avuto legami di nessun genere con il Ticino. Dagli elementi raccolti finora, la donna, che ha ammesso di avere già effettuato altri trasporti di droga, ha dichiarato agli inquirenti di non essere mai passata per Agno. Secondo gli accertamenti effettuati dalle autorità, non risulterebbe che la coppia sarebbe transitata allo scalo luganese prima di giovedì scorso.
La donna è leghista – Dalla Magistratura viene confermata l’informazione in nostro possesso secondo cui la donna sarebbe un’esponente della Lega Nord. La signora infatti fa parte dell’organizzazione amministrativa del Movimento del Carroccio e ricopre la funzione di segretaria. L’uomo invece non avrebbe nessun legame con la politica.
Annozero da non perdere: mafia al nord. La lega non sa niente? Commentiamo su FB
Annozero – 9 dicembre 2010 – è la criminalità organizzata con la ‘ndrangheta ormai insiedata al Nord Italia, sia nel settore produttivo che in quello politico.
Si parlerà naturalmente delle polemiche registrate nei giorni scorsi tra Roberto Saviano a Vieni via con me e la Lega Nord, accusata di favorire l’azione delle mafie al Nord Italia, soprattutto in Lombardia.
In Annozero – 9 dicembre 2010 – si parlerà anche delle rivelazioni del pentito Giuseppe Di Bella che potete trovare nel libro “Metastasi” di Gianluigi Nuzzi, presente tra gli ospiti di Annozero.
Il titolo della puntata di Annozero – 9 dicembre 2010 – è come sempre molto provocatorio “L’amico terrone”, alludendo ai contatti della Lega Nord con la criminalità organizzata meridionale.
Gli ospiti di Annozero – 9 dicembre 2010 – sono: Roberto Castelli della Lega Nord, lo stesso Gianluigi Nuzzi giornalista di Libero, Daniela Santanchè del Popolo delle libertà, Fabio Granata di Futuro e libertà e Claudio Fava di Sinistra ecologia e libertà.
Nel reportage di Annozero – 9 dicembre 2010 – si parlerà di Desio, il primo comune della Lombardia sciolto per Mafia;
La finezza dei legaioli: consigliere regala slip alla signora sindaco e dice: «Fammi una… lega»
Regala slip e dice: «Mi faccia una… lega»
Un consigliere della Lega Nord regala uno slip di pizzo bianco e allega uno scritto non proprio elegante, ‘fammi una lega’. Capita a Castel San Pietro Terme, grosso paese tra Bologna e Imola, nel pieno della rossa Emilia-Romagna, e il protagonista del bel gesto è Gino Volta. Destinatario il sindaco Sara Brunori, Pd alla guida di una giunta di centrosinistra. Il non primo scivolone leghista su frasi o gesti a sfondo pesantemente sessuale è arrivato ieri sera in Consiglio comunale dopo che Volta aveva criticato la politica della Giunta concludendo che questa avrebbe lasciato i cittadini in mutande.
Dopo di che ha consegnato un pacchetto al sindaco e se ne è andato. Il primo cittadino donna ha scartato l’omaggio e si è trovata tra le mani lo slip con stampata una figurina maschile in boxer a cui un fumetto faceva dire la frase non proprio femminista. «Qualcuno cercherà di minimizzare questo gesto come goliardico ma, come donna e come rappresentante della città e dello Stato, sono profondamente offesa da questo atto molto volgare», ha commentato Sara Brunori.
«Quando non si hanno argomenti intelligenti si passa sempre agli insulti – ha continuato -. Il Consiglio non è un bar, ma è il luogo del confronto civile, il cuore della democrazia, in cui i rappresentanti eletti dal popolo si confrontano e fanno scelte nell’interesse della comunità. Offendere il Consiglio e il sindaco, nel tentativo di ridicolizzarli, è un atto antidemocratico che, in questo caso, è aggravato dal carattere sessista, purtroppo molto diffuso in certi ambienti politici in cui le donne hanno spazi marginali o inesistenti. Come sindaco e come persona – ha chiuso Brunori – attendo ora scuse ufficiali e mi aspetto che i gruppi consiliari prendano distanza da quanto è accaduto. Naturalmente valuterò eventuali azioni successive in difesa dell’onorabilità dell’istituzione che rappresento».
Contro quel gesto si è alzato il coro, guidato dal deputato Pd ed ex sindaco di Imola Massimo Marchignoli, che ha annunciato che segnalerà «al ministro degli Interni la gravità del gesto», «talmente ignobile che si commenta da solo», «un vero e proprio atto di violenza nei confronti di una donna. Non c’entra la lotta politica: siamo all’ostentazione della barbarie di cultura e di valori». Poi le donne del Pd di Imola, la deputata e coordinatrice regionale Idv Silvana Mura. In difesa di Volta il Pdl del circondario imolese: «Non si può non indignarsi per la reazione inconsulta e sconsiderata che il Pd ha avuto nei confronti della goliardata degli amici della Lega di Castel San Pietro».
Secondo il Pdl, «il Pd imolese farebbe bene a rispondere nel merito alle domande che il centrodestra fa sul Circondario, invece di sventolare mutande! Così come il suo rappresentante in parlamento, l’on.Massimo Marchignoli, farebbe bene a porre questioni più pregnanti al ministro Maroni, che non quelle degli slippini regalati al sindaco Brunori. Ci dicano cosa vogliono fare col Circondario, ci spieghino come hanno speso milioni e milioni di euro pubblici».
21 ottobre 2010