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Befera: “L’Italia torni alla legalità”°°°E’ l’ammissione che con Burlesquoni non lo è mai stata.
SALUTI DA CORTINA!
Ma qualcuno crede che senza un ritorno alla legalità nell’italietta berlusconiana cambi qualcosa?
Monti, non ci prendere per il culo!!!
Brutte notizie per la cosca. Fini:”Sulla legalità non mi fermeranno”
Montecarlo, Fini: “Nulla da temere
Sulla legalità non mi fermeranno”
Schifani che parla di LEGALITA’ è come la Carfagna che parla di verginità… IMPROBABILE!
Granata: “Infiltrazioni mafiose nelle Regioni”
Schifani: “Legalità non è esclusiva di qualcuno”
°°° Schifani, l’uomo senza curriculum, occupa un posto consono alla sua statura morale e politica. Cos’avete da ridere?!
Salute e grano! “Legalità” per la cosca berlusconi è una bestemmia.
Gianfranco calma i suoi
“Io ministro? Ridicolo”
Forse farà una telefonata a Mantovano. “Ma andrò fino in fondo sulla legalità”
°°° Sempre più sfacciati questi mafiosi della destra corruttrice e ladrona. Ormai non si curano nemmeno più di ammettere pubblicamente la loro mafiosità. Ma hanno fatto i conti senza l’oste. E l’oste siamo noi!
Salute e grano a tutti!
LEGGETE E DIFFONDETE
Ecco com’è, meglio di come avrei potuto spiegarlo io, lo stato dell’arte:
La macchina del fango
di GIUSEPPE D’AVANZO
LA LEGALITA’ CAGATA IN TESTA…
Berlusconi si cucina da solo i suoi guai. Distrugge, di giorno, i muri che i suoi consiglieri fabbricano, di notte, per difenderlo. Quelli si erano appena rimboccati le maniche, con buona volontà, per riproporre – complici, le debolezze di Piero Marrazzo – la separatezza e l’inviolabilità della sfera privata dalla funzione pubblica (ancora!).
Salta fuori che l’Egoarca ha avvertito per tempo il governatore: “C’è in giro un
Berlusconi e la legalità
Ma quanti cavoli!
Roma, 10:20
CONI: PETRUCCI A GELMINI,ULTIMI IN UE PER SPORT A SCUOLA
“Caro ministro, mi rivolgo a lei in maniera non convenzionale, con spirito di grande collaborazione e disponibilita’ e allo stesso tempo con rinnovata fiducia e speranza per quella sfida che costituisce il primo degli obiettivi che gli organi del Coni, da poco rinnovati, si sono posti nel programma del nuovo quadriennio: l’effettiva introduzione dell’attivita’ motoria e sportiva, in ogni ordine e grado della scuola”. Inizia cosi’ la lettera aperta del presidente del Coni Gianni Petrucci rivolta, a nome della Giunta e del Consiglio Nazionale, al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Una missiva, letta in avvio di Consiglio nazionale, “che vuole rappresentare le richieste, le aspettative e lo stato d’animo di un intero movimento nei confronti del mondo della scuola”. Petrucci, nella lettera, lamenta un grave ritardo nell’attuazione dell’obiettivo numero uno del Coni, l’introduzione dello sport nella scuola: “La partita dello sport nella scuola non solo non si e’ vinta, ma non si e’ riusciti nemmeno a giocarla -recita Petrucci- e la delusione e’ grande perche’ nonostante tutti i tentativi fatti nel corso degli anni, il nostro Paese, che eccelle in molti settori, purtroppo nella classifica della presenza dell’attivita’ motoria e sportiva nell’ambito scolastico e’ tristemente agli ultimi posti in Europa”. Petrucci, che ricorda come lo sport difenda anche la salute dei giovani, chiede a gran voce di “passare ai fatti, alle iniziative concrete”, partendo dalle risultanze dell’incontro di gennaio e augurandosi che queste “possano essere messe al piu’ presto all’ordine del giorno del Tavolo tecnico congiunto Miur-Coni recentemente costituito”.
°°° Caro Petrucci, lei è il solito comunista disfattista. Sì, è vero, siamo ultimi in Europa nello sport a scuola, ma siamo ultimi anche come libertà d’informazione, cultura media, onestà, educazione civica, legalità ecc. In compenso, siamo i primi assoluti come evasione fiscale, corruzione in ambiti governativi e non, mafie varie, velinismo, zoccolificio, furberia, diseguaglianze sociali, xenofobia, fascismo,razzismo, leghismo, volgarità, disorganizzazione, carenza di servizi, ecc.
Come vede, caro presidente, non bisogna guardare solo le cose che non funzionano nel nostro paese: abbiamo anche delle eccellenze.
Lotta al regime del dittatorello
La protesta contro la mancanza di spazi informativi adeguati
in vista delle elezioni. “Rimarremo finché non avremo risposte”
Europee, Bonino occupa studi Rai
“Non rispetta le delibere Agcom”
ROMA – Emma Bonino occupa gli studi della Rai. Il gesto di protesta arriva nel giorno della festa della Repubblica, ed è l’ultimo, dopo una serie di richiami e appelli ai vertici dell’azienda pubblica di informazione radiotelevisiva perché siano concessi spazi adeguati in tv anche ai “piccoli” in corsa per le europee. E, avverte Bonino, non deve essere interpretato come una protesta radicale per avere visibilità in tv, perché in ballo c’è dell’altro, e si tratta di “qualcosa di più grave e serio”.
Il blitz pacifico è avvenuto oggi, al termine della registrazione dello spazio di comunicazione politica, realizzato alle 13 a Saxa Rubra, quando la capolista della Lista Bonino-Pannella alle Europee, in sciopero totale della fame e della sete dalla mezzanotte, ha comunicato al personale Rai presente la sua decisione di occupare in modo non violento lo studio. Insieme a lei, Marco Beltrandi, deputato radicale eletto nel Pd, membro della Vigilanza Rai.
“Alla fine dell’intervista registrata, abbiamo informato il personale che intendevamo rimanere in attesa di una qualche risposta”, spiega Bonino per telefono a Repubblica.it. Dal 23 maggio, continua, l’Autorità garante delle comunicazioni ha chiesto un riequilibrio degli spazi informativi. E non è successo nulla, “neppure dopo il telegramma inviato dal presidente della Commissione Vigilanza Sergio Zavoli, che chiedeva un rapporto”. Da qui, l’occupazione in attesa di risposte. “Noi intendiamo sapere se per l’azienda pubblica, l’Autorità garante o perfino il monito del presidente della Repubblica, che ha parlato nei giorni scorsi di un diritto all’informazione dei cittadini leso, sono carta straccia”, continua Bonino.
Lo sciopero della sete è stato iniziato insieme a ormai 50 tra parlamentari, dirigenti e militanti radicali, per chiedere conto alla Rai proprio del mancato rispetto delle delibere dell’Autorità garante per le comunicazioni. “Nonostante l’intervento del presidente Zavoli, i vertici della Rai sembrano voler continuare nella vera e propria truffa compiuta ai danni dei cittadini italiani, del loro diritto a essere informati”, denuncia una nota dei radicali.
“Da nonviolenti gandhiani, non intendiamo restare inerti, né tollerare che sia perfezionato il sequestro di conoscenza e di legalità in atto. Mentre ci prepariamo in queste ore a nuove azioni legali, anche sul versante della giustizia penale, ho deciso di non abbandonare gli studi della Rai, di non lasciare la sede di questa azienda fino a quando non saranno realizzate – ripeto, ‘realizzate’, non genericamente garantite, magari ‘a babbo morto’ per dopo le elezioni – azioni di immediata riparazione e interruzione dell’attentato ai diritti civili e politici dei cittadini”, spiega ancora l’onorevole Bonino.
E, diffidando preventivamente fin d’ora chi vorrà parlare di protesta radicale per la visibilità in tv, si augura “che i ‘grossi’ leader politici di questo paese non vorranno continuare ad essere protagonisti e complici di quanto sta accadendo. Per quanto ci riguarda, continuiamo a dar corpo a una sete di verità e legalità che è, sempre più, anche quella del popolo italiano”.
Nei giorni scorsi i radicali, insieme ad esponenti della Lista Comunista, di Sinistra e Libertà e de La Destra, avevano già mandato una lettera a Zavoli, all’ufficio di presidenza della commissione stessa, al presidente e al direttore generale della Rai, unendo le loro forze per chiedere che gli spazi di comunicazione politica in vista del voto delle europee fossero moltiplicati e che l’azienda concessionaria del servizio pubblico intervenisse con la massima urgenza per garantire “almeno parzialmente” il diritto dei cittadini a essere informati e dunque “la democraticità delle elezioni stesse”. Ora, dice Emma Bonino, l’occupazione pacifica della Rai continuerà finché non ci saranno risposte: “Siamo pazienti e determinati”.
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