Dai, sforzati ancora un po’. Vedessi come tremano tutti a queste minacce! Ma i suoi infermieri sono in vacanza?
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“Tremonti e i suoi la pagheranno”°°° LE MINACCE DA COSCA A COSCA
“Tremonti e i suoi la pagheranno”
le minacce dei vertici Finmeccanica
Chiusa l’inchiesta sui fondi neri Digint. Nelle intercettazioni le minacce di Borgogni & C. al ministro: “Questi hanno giocato troppo sporco. Sono traditori della patria, mascalzoni. Bisogna fargliela pagare a Tremonti e ai suoi scagnozzi: Milanese, La Russa, Paolo Berlusconi” di CARLO BONINI e MARIA ELENA VINCENZI
Giulio Tremonti e Marco Milanese
ROMA – “Tremonti la pagherà”. Tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate del 2010, i vertici di Finmeccanica si convincono che il ministro dell’Economia e il suo consigliere Marco Milanese, utilizzando la Guardia di Finanza e i principali quotidiani del Paese, siano gli architetti di un’operazione che intende delegittimare l’allora presidente e ad della holding Pierfrancesco Guarguaglini per consentirne l’avvicendamento con Flavio Cattaneo.
È in questi giorni che viene gettato il seme velenoso di una resa dei conti che, un
Accoglienza nella Sardegna del 2011:Famiglia di camperisti minacciata con una pistola
Famiglia di camperisti minacciata con una pistola
Costa Paradiso: padre, madre e figlia di dieci anni sotto choc hanno denunciato un vigilante ai carabinieri
di Antonello Palmas
TRINITÀ D’AGULTU. Una gita in camper si è trasformata in un autentico incubo per una famiglia di turisti campani: padre, madre e una bambina di dieci anni hanno raccontato ai carabinieri di Santa Teresa di essere stati minacciati con una pistola da un vigilante al villaggio Costa Paradiso.
«Sembrava in stato di alterazione – dice il capofamiglia, Giuseppe Reccia, operaio di Arzano di 57 anni -, per mandarci via da un’area nella quale non potevamo sostare mi ha puntato l’arma alla tempia. Siamo choccati, credo che andremo subito via dalla Sardegna». Ai militari teresini, che trasmetteranno la denuncia alla stazione di competenza di Valledoria, la famigliola campana ha raccontato un episodio inquietante avvenuto due notti fa. La moglie di Reccia, in stato di agitazione dopo lo spavento, ha dovuto ricorrere alla guardia medica di Vignola, che le ha prescritto tranquillanti. E all’operaio, nel raccontare l’accaduto, trema la voce.
«Martedì siamo andati a vedere Costa Paradiso con il camper – racconta Reccia -. Mi sono fermato in una zona che sembrava un parcheggio. Verso le 22, mentre stavamo cenando, è arrivato un uomo che
D’Addario spara cazzate: minacce o estorsione? Meno male che non le crede nessuno!
D’Addario: “Usata per incastrare B.”
Ma i fatti smentiscono la sua versione
In un’intervista a Libero, l’escort barese evoca trame oscure: “Costretta a rivelare notti col premier” Ma il fotografo di Oggi che per primo raccolse la sua storia ribatte: “Era lei a cercare pubblicità”
Perché i martiri, Ghedda?! Mandaci le vergini!
Salute e grano! Elezioni!
“Noi andiamo avanti con il governo – ha spiegato – ma ormai dobbiamo essere pronti a tutto, pronti alle elezioni intendo”. Non è la prima volta che questa ipotesi – il voto anticipato a marzo-aprile – affiora nelle conversazioni del Cavaliere. Sono le circostanze ad essere cambiate, rendendo tutto drammaticamente più reale. Dunque la massima priorità ora è rifondare il partito, renderlo adatto allo scontro elettorale, “tutto deve essere pronto nel caso la situazione precipiti”.
°°° Ma brutta testa di cazzo criminale, da mo’ che la situazione è precipitata! Certo, non per te, che ti sei continuato ad arricchire alle spalle degli italiani. La situazione italiana èprecipitata da subito per colpatua: dal momento stesso in cui coi tuoi soci riina e bagarella avete comprato un partitodi pecore e scimmiette decerebrate!
Ed ecco che parte la corazzata mafiosa dei ricatti e delle minacce da bulli e da killer:
Quanto a Fini, “farà la fine di Follini, una volta fuori dal Pdl i riflettori si spegneranno”. Il problema è che Fini, a differenza dell’ex leader centrista, è e intende restare presidente della Camera. Ma anche su questo, soprattutto dopo gli attacchi “giustizialisti” di Fini a Napoli, Berlusconi è deciso ad andare fino in fondo, se serve anche appellandosi al capo dello Stato per il venir meno del ruolo super partes del presidente della Camera. “Ogni giorno inizieremo a gridare forte che Fini non ci rappresenta, che è stato eletto da noi e ha tradito il suo mandato di garanzia – riferisce un berlusconiano – e vediamo se riesce a resistere. Sarà una continua mozione di sfiducia”.
Ghedini pro Ruotolo
Il leguleio ghedini, cane da guardia del culo di burlesquoni, ieri ad Annozero ha espresso solidarietà a Sandro Ruotolo per le note minacce di cui è stato vittima.
La bocca bavosa di ghedini pronunciava parole di miele, ma i suoi occhi vacui e stolidi dicevano:
“Ti abbiamo mancato, povero pirla comunista, ma la prossima volta staremo più attenti a non farci beccare.”
GHEDINI CONTRARIATO
Il delirio dello sguattero
Bondi: “Così Scalfari e Repubblica puntano a rovinare l’Italia”
di Vincenzo La Manna
Ministro Bondi, siamo dinanzi a minacce e disperazione, come titolava ieri nel suo editoriale Ezio Mauro, «tecnicamente» convinto che dalle parole di Silvio Berlusconi venga fuori una «pulsione totalitaria»?
«Ezio Mauro ed Eugenio Scalfari (nel tondo) ritengono, non da oggi, che il popolo italiano sia moralmente tarato e abbia perciò bisogno di essere guidato e governato da una sorta di avanguardia politica e culturale, depositaria della virtù o rappresentante dell’Italia migliore. Dopo avere sperato nell’azione dei magistrati di “Mani pulite” e fiancheggiato la marcia della “gioiosa macchina da guerra della sinistra”, che avrebbe dovuto conquistare il potere, Repubblica ha individuato in Berlusconi l’interprete di quell’Italia moralmente inferiore e bacata che vive nella loro testa».
Perché, secondo lei?
«Il fatto è che non si spiegano come mai quest’Italia, che odiano e che disprezzano, finisca per prevalere rispetto ai loro disegni politici e vinca addirittura le elezioni, nonostante abbia contro tutti i mezzi di comunicazione, tutti gli intellettuali, tutti i rappresentanti dei poteri che contano. Siccome non si fanno una ragione di questo fenomeno, cioè non sono capaci di offrire una spiegazione culturalmente efficace e onesta della realtà, il loro odio e il loro risentimento giunge fino al punto di perseguire ogni mezzo e di utilizzare ogni strumento per liquidare gli avversari politici che si frappongono ai loro progetti e ai loro interessi. Per questo la posizione di Scalfari ha portato la sinistra in un vicolo cieco e ha determinato e determinerà la rovina dell’Italia».
Addirittura?
«Già, perché questo vogliono: la rovina dell’Italia. Come i giacobini, preferiscono distruggere tutto, ricostruire dalle macerie fumanti, piuttosto che riconoscere la realtà, il responso della democrazia. La democrazia che ha in mente Scalfari è quella in cui contano, non gli eletti e il popolo, bensì i cosiddetti poteri “illuminati”, cioè le élites, i circoli politici, economici e culturali che detengono il potere, ma non le sorti della democrazia».
Non le sembra uno scenario troppo impietoso?
«Guardi, il superpartito di Repubblica agisce per annullare la volontà del popolo che si esprime attraverso il fastidio della democrazia e per assegnare il governo della società a un comitato di salute pubblica, come durante l’età del Termidoro, a un gruppo ristretto di cittadini depositari della verità, del bene, della moralità repubblicana. Dovremo essere riconoscenti a Berlusconi vita natural durante per averci salvato e per resistere a questa minaccia eversiva».
°°° Il povero bondi non si leva neppure i guanti di gomma e il grembiale, per rispondere alle domande ficcanti di questo autentico “cane da guardia” dei cittadini contro il potere. Ovviamente, bondi ha una fronte inutilmente spaziosa e nemmeno un’idea sua. Ma ha tanto coraggio delle idee dell’altro. ma come di chi? Ma chi c’è al mondo che addebita agli altri i propri misfatti? Ma “Papi”, no?
Zappadu querela la cosca
Sequestrate le foto di Villa Certosa
Zappadu querela Berlusconi
Il fotografo querela Fede, il presidente del Consiglio, Libero e Il Giornale
Villa Certosa
ROMA – Sequestrate. Il gip di Tempio Pausania interviene così sulle fotografie scattate da Antonello Zappadu a villa Certosa. Per Vincenzo Cristiano quelle immagini sono il risultato di una condotta illecita con intrusione nella vita privata di Silvio Berlusconi e dei suoi ospiti, attraverso un potente teleobiettivo che di fatto avrebbe violato la privacy all’interno di Villa Certosa. Le foto, però, sono state cedute a un’agenzia in Colombia. Nel frattempo Zappadu ha annunciato di voler querelare sia Berlusconi che Emilio Fede. Altre due querele, invece, verranno presentate contro i direttori dei quotidiani Libero e Il Giornale accusati dal fotografo di aver utilizzato, senza autorizzazione, gli scatti su Villa Certosa diffusi da El Pais.
°°° Oggi le comiche, amici del blog. Questo povero cristiano della procura di Tempio è sicuramente molto sensibile alle minacce, ai ricatti, o alle promesse di carriera di Mafiolo. Non si spiega altrimenti come mai, SOLAMENTE IN ITALIA, nell’italietta di oggi, sia possibile un provvedimento così anacronistico e al di fuori da qualunque buonsenso. Ma allora… dovrebbero sparire anche il 99% dei giornaletti di gossip, dato che ormai da noi esistono solamente queste rivistucole, tanto care (le uniche capisce e approva) al vostro premier. Ma allora, non è più vero che chi ci governa è lì per SERVIRE LA COLLETTIVITA’, come recita la nostra COSTITUZIONE… e allora ditelo che è lì per farsi i cazzi suoi!!!
*** La stampa estera: “Una emergenza morale”
IL POPOLO SI RIBELLA
Insabbiamo Bertolaso e Pansa
Procura di nuovo in azione sul ciclo dello smaltimento
Rifiuti, blitz della guardia di Finanza
nel termovalorizzatore di Acerra
Interrogato il capo del termovalorizzatore
NAPOLI – Il fascicolo è quello aperto sei anni fa, ma sullo smaltimento dei rifiuti in Campania partono nuovi accertamenti. Acquisizione di documenti e interrogatori che la Procura di Napoli affida alla Guardia di finanza per verificare il rispetto delle normative. E per cercare di recuperare almeno 300 milioni di euro dalla società Impregilo, capofila del consorzio impegnato nello smaltimento dei rifiuti, dopo la decisione della Corte di cassazione di ordinare un nuovo giudizio sul sequestro dei beni. Si parte dal termovalorizzatore di Acerra, l’obiettivo potrebbe essere però in altri siti dove la spazzatura viene accumulata e preparata per lo stoccaggio.
Gli accertamenti sono iniziati la scorsa settimana. Mercoledì alcuni ufficiali delle fiamme gialle si sono presentati a Palazzo Salerno, sede del Commissariato straordinario per lo smaltimento dei rifiuti che si trova in piazza Plebiscito, e hanno chiesto atti relativi alla gestione delle discariche e dell’inceneritore. Ma si sono dovuti fermare quando uno dei funzionari ha chiesto gli venisse mostrato il provvedimento del pubblico ministero che disponeva il sequestro, hanno spiegato i finanzieri prima di andare via. Il giorno dopo, nuova visita. Questa volta gli investigatori entrano negli uffici della Fibe, una delle società controllate da Impregilo, che si trovano proprio presso la struttura di Acerra e portano via numerosi atti.
Venerdì cominciano gli interrogatori. In procura viene convocato Michele Mirelli, responsabile unico del procedimento (Rup) di Acerra come «persona informata sui fatti». Un testimone, dunque. Per oltre due ore gli viene chiesto di spiegare il funzionamento del termovalorizzatore, di fornire chiarimenti riguardo alle procedure seguite. Sull’invito a comparire c’è il numero del procedimento: 15940/03. È il fascicolo aperto sei anni fa dopo la presentazione di un esposto di Tommaso Sodano, l’esponente di Rifondazione Comunista che chiese alla magistratura di verificare il rispetto delle leggi sullo smaltimento dei rifiuti. Quella denuncia portò al processo che si sta celebrando qui a Napoli contro l’attuale governatore Antonio Bassolino e contro la stessa Impregilo, ma è diventato il contenitore di altre indagini relative alla gestione dell’emergenza spazzatura.
In base al decreto sui rifiuti approvato lo scorso anno dal governo Berlusconi, tutte le inchieste su questa materia avviate dopo la conversione in legge del provvedimento, devono essere gestite dal procuratore della Repubblica. Gli ultimi accertamenti sono invece stati disposti dai sostituti Giuseppe Novello e Paolo Sirleo, gli stessi che si sono occupati degli altri filoni già arrivati al dibattimento, in particolare quello che lo scorso anno provocò gli arresti dei funzionari del Commissariato e delle società concessionarie, accusati di non aver smaltito le ecoballe negli impianti termici idonei. Proprio la gestione di questo fascicolo ha provocato uno scontro durissimo, finito poi all’esame del Consiglio superiore della magistratura, all’interno degli uffici giudiziari partenopei. I due sostituti, appoggiati dal coordinatore e procuratore aggiunto Aldo De Chiara, hanno infatti contestato duramente la scelta del capo Giandomenico Lepore di stralciare la posizione del sottosegretario Guido Bertolaso, del prefetto Alessandro Pansa e di altri cinque indagati.
Ufficialmente le acquisizioni di documenti e gli interrogatori della scorsa settimana rientrano nelle verifiche disposte dai pubblici ministeri in vista dell’udienza al tribunale del Riesame sul sequestro del denaro di Impregilo. In procura viene negato che le indagini riguardino il termovalorizzatore. In realtà gli accertamenti mirano a riscontrare altri elementi emersi nel corso delle vecchie indagini e potrebbero portare a inaspettati sviluppi sulla gestione dei siti dove viene accatastata la spazzatura e in quelli dove viene incenerita.
Fiorenza Sarzanini
°°° Continua la devastazione della legalità e della magistratura da parte di silvio berlusconi, per salvare il suo culo ma anche quello dei suoi giannizzeri più fedeli. Meno male che ci sono ancora parecchi magistrati seri che lavorano e perseguono, malgrado gli ostracismi e le minacce, un po’ di giustizia.