Marco Travaglio

Fenomeni paranormali

Strani fenomeni paranormali s’intensificano su tutto il territorio nazionale. Al Tg1 scompaiono le notizie su Puttanopoli (tranne quelle diffuse dall’autorevole «Chi»). A Bari l’auto della testimone Barbara Montereale prende fuoco, nel solco di una lunga tradizione che vede chiunque dia noia ad Al Pappone cadere vittima di strani incidenti di autocombustione (celebre l’autoesplosione della villa di Chiara Beria d’Argentine dopo un servizio dell’Espresso sulle toghe sporche). Da La7 e da Rai2, causa cortocircuito, sparisce la satira di Crozza e Gnocchi. E sul Corriere un misterioso prestigiatore fa scomparire la vignetta di Vauro, già punito dalla Rai per Annozero e poi oscurato dalla Bignardi. Escludendo che la cosa sia opera del direttore galantuomo De Bortoli, defenestrato anni fa per leso Previti, si attende di conoscere il nome del genio che ha censurato la vignetta («Berlusconi non ha scheletri nell’armadio», con uno scheletro che tenta invano di entrare nell’armadio del premier, ma lo trova occupato da donnine). È lo stesso genio che ora spiega la censura con un’arrampicata sui vetri a base di «questione di stile» e di «gusto», con un finalino mortificante: «Il Corriere non è una buca delle lettere». Infatti il Corriere ha riservato una pagina a un articolo (!) della Carfagna e, ieri, mezza pagina a un’imbarazzante intervista con Angelo Rizzoli, quello che consegnò il Corriere alla P2. Tre anni fa il Corriere s’era scagliato contro la fatwa islamica al vignettista danese che irrideva a Maometto. Ma, del resto, chi sarà mai questo Maometto di fronte ad Al Pappone?

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Povero Silvio

Il vertice dei popolari europei non trovano la candidatura unica
Scontro tra Berlusconi e Tusk sul nome di Mario Mauro

Europarlamento: niente presidente
Scontro Italia-Polonia nel Ppe
I leader confermano l’indicazione della conferma di Barroso alla guida della Commissione

Il presidente di turno della Ue Jan Fischer con Silvio Berlusconi

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BRUXELLES – Nessun accordo al vertice del Partito Popolare Europeo a Bruxelles. Silvio Berlusconi e il premier polacco Donald Tusk non hanno trovato la tanto auspicata candidatura unica dei popolari alla presidenza dell’europarlamento.

Restano in campo il candidato italiano del Pdl Mario Mauro e quello polacco di Piattaforma Civica Jerzy Buzek. La prospettiva è una votazione interna al Ppe che decida il candidato unico da svolgersi il prossimo 7 luglio.

“Ho l’impressione che la nostra determinazione sia più grande di quella italiana” ha detto il premier polacco riferendo alla stampa l’atteggiamento di Berlusconi che avrebbe presentato una rosa di nomi, tra cui l’attuale ministro degli Esteri, Franco Frattini.

Nessun dubbio tra i popolari per il presidente della Commissione europea. Il presidente del Ppe Wilfred Martens, durante una conferenza stampa, ha dichiarato “che l’appoggio va alla candidatura del presidente uscente José Manuel Durao Barroso”.

Intervistato a margine del vertice Ue a Bruxelles, il presidente uscente dell’europarlamento, Hans-Gert Poettring, ha affermato che le vicende personali che vedrebbero coinvolto Silvio Berlusconi non hanno alcun impatto sull’eventuale scelta di Mauro. “Anche se qualcuno della nostra famiglia ha un comportamento che non piace a tutti, questo non può avere effetti su chi non ha avuto questi comportamenti”, ha dichiarato Poettering.

Barroso alla Commissione. In serata, infine, i leader dei Ventisette hanno raggiunto un accordo per il sostegno a un nuovo mandato per Josè Manuel Barroso alla guida dell Commissione Europea.
L’intesa è stata raggiunta nel corso della cena al Consiglio Europeo e dovrebbe spianare la strada all’ex premier portoghese in vista del voto al Parlamento Europeo in programma il 15 luglio.

°°° E DOPO QUESTO ENNESIMO SMACCO EUROPEO, ANCHE ALTRE QUATTRO RAGAZZE STANNO INFOGNANDO “PAPI” NELLA PORCATA VENUTA ALLA LUCE A BARI. SILVIO DICE CHE SI TRATTA SOLO DI UN “Fuoco di Puglia”, MA QUESTA VOLTA HO PAURA CHE SI SCOTTERA’ LE MANI…

(Sempre da Repubblica)

Feste a casa di Berlusconi
Altre ragazze nell’inchiesta

Indagato per cocaina il factotum dell’imprenditore che procurava le donne. Sigillati i nastri della D’Addario. Nelle carte una deputata Pdl e due esponenti del Pd. Imbarazzo nel centrodestra, dubbi tra big e peones. Pd e Idv: “Premier parli”. Nei tg notizia oscurata

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Il buffone malato

ZUPPETTU… ZUPPUZZU… come gli storpia il nome quel monumento alla merda che è umilio fede… Antonello Zappadu, insomma, gliel’ha buttata al culo senza vaselina. E così, il premier de stocazzo può ancora fare bella mostra di sé e della sua volgarità davanti al mondo intero.
ALCUNE DELLE FOTO CENSURATE QUI, MA PUBBLICATE DA EL PAIS:

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Minchiate a raffica


°°° DOPO AVER SENTITO (A Blob) UMILIO FIDO STORPIARE IL NOME DI ZAPPADU E MILLANTARE SUOI INESISTENTI GUAI CON LA GIUSTIZIA, LEGGO QUESTE ENNESIME COGLIONATE DEL GANGSTER PEDOFILO:

Roma, 19:34
BERLUSCONI: PERFEZIONARE LEGGI A TUTELA DELLA PRIVACY

“Bisogna perfezionare le leggi a tutela della privacy, che e’ un diritto di liberta’ importante che fa parte del piu’ grande diritto di liberta’”. Lo dice il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervistato dal Tg2 alla domanda se dopo le vicende delle ultime settimane ritenga che ‘leggi e organismi che in Italia servono a difendere il privato siano sufficienti’. “Bisogna che gli italiani non abbiano piu’ la paura, alzando un telefono, di essere ascoltati o che si possano fare fotografie addirittura nell’intimita’ della propria casa. Questo – ha concluso Berlusconi – credo che debba essere puntualizzato”.

°°° No, ciccio, tu non sei “un privato cittadino,”. Hai fatto di tutto e di più per non esserlo. Non ci pensare nemmeno. Smettila piuttosto con le orge da basso impero a base di minorenni e cocaina. Ma sapete che c’è? C’è un nuovo testimone a Caltanisetta sui mandanti delle stragi Falcone e Borsellino… capito?

Roma, 19:35
EUROPEE: BERLUSCONI, SCONFITTA SINISTRA SARA’ TERRIBILE

“I risultati elettorali sanciranno una sconfitta terribile di questa sinistra”. Lo afferma il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una intervista al Tg2. Sullo scontro elettorale che coinvolge la sua vita privata, Berlusconi dice: “E’ stata la prima volta e sara’ anche l’ultima, perche’ i risultati elettorali sanciranno una terribile sconfitta di questa sinistra, che ha sostituito ai suoi programmi, le calunnie contro il Presidente del Consiglio, adottando come manifesto programmatico ‘Novella 2000′”. Berlusconi aggiunge: “Saremo a Strasburgo a difendere gli interessi italiani. Votare per i piccoli partiti che non raggiungeranno il 4% significa disperdere il voto con un voto non utile. La sinistra in Europa e’ un pesce fuor d’acqua: non sa ancora se sara’ nel gruppo dei liberali (i cosiddetti liberali dove c’e’ il campione di liberalismo che e’ Di Pietro) o nei socialisti. Non sanno ancora dove andranno a non contare. Questo dovrebbe convincere tutti gli italiani, anche quelli di sinistra, a far si’ che gli interessi loro e dell’Italia siano difesi meglio nel Parlamento europeo”.


°°°Totò ed Eduardo avrebbero risposto così: PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRAAAAAAAH!

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Da Travaglio

Al Tappone & Topolanek

La tragicommedia di quest’uomo ridicolo, e al contempo pericoloso, che rischia di finire appeso non a un distributore di benzina, ma al suo pisello, è una formidabile cartina al tornasole per misurare la qualità degli uomini che hanno in mano la politica e l’informazione, cioè il Paese. Un paese dove nessuno fa più il suo mestiere. Un giornale, comicamente battezzato “Libero”, anziché fare le pulci al presidente del Consiglio, ne pubblica a puntate l’agiografia in apposite dispense da rilegare e intanto si dedica a demolire la povera Veronica, prima ritratta a seno nudo, poi sbattuta in prima pagina come fedifraga perché avrebbe “un compagno”. La lieve differenza è che il premier è un personaggio pubblico, mentre Veronica no, dunque ciò che fa lei è affar suo, mentre ciò che fa lui è affar nostro. Il fatto che la fonte dello “scoop” su Veronica sia l’onorevole Santanchè, appena rientrata all’ovile del Pdl dopo una stagione di sguaiate polemiche (“Silvio concepisce la donna solo in posizione orizzontale”, “io non gliela darei mai” e così via), aggiunge un tocco di eleganza e di disinteresse al tutto.

Altri giornalisti, Belpietro e Amadori di Panorama, entrano in contatto con un fotografo che offre foto del premier e della sua corte di nani e ballerine a Villa Certosa: essendo dipendenti del premier, i due non si limitano a scegliere se acquistarle o rifiutarle, ma optano per una terza soluzione: denunciano il fotoreporter all’avvocato Ghedini, che è anche parlamentare. E, siccome in quelle foto “non c’è nulla da nascondere”, Ghedini chiede alla Procura di Roma e al Garante della privacy di bloccarne la pubblicazione. Anche perché, oltre alle scenette lesbo di alcune squisite ospiti, ci sono pure le immagini del premier ceco Topolanek (non è un nome d’arte, si chiama proprio così) nudo come un verme tra cotante femmine: immagini che potrebbero sconsigliare altri capi di Stato e di governo dal frequentare ancora la dimora berlusconica. Ma, a questo punto, il meglio lo dà la Procura di Roma, che di sabato mattina, non avendo di meglio da fare (giustizia a orologeria?), incrimina il fotografo à la carte, lo fa perquisire, gli fa sequestrare tutto ciò che ha nei computer, con accuse che vanno dalla violazione dalla privacy (tutta da dimostrare, visto che le foto nessuno le ha viste) alla tentata truffa ai danni di Belpietro (come se trattare con un giornale per vendere foto fosse una truffa; e poi, dov’è la denuncia di Belpietro?).

Naturalmente Roma non è competente su fatti avvenuti a Olbia, sotto la giurisdizione della Procura di Tempio Pausania. Che però ha già chiesto l’archiviazione per lo stesso fotografo su fatti analoghi: le foto del festino a Villa Certosa di due anni fa, pubblicate da “Oggi”. Dunque, se si occupasse anche di questo caso, deciderebbe allo stesso modo. Un solo fatto, in questa tragicommedia, sarebbe competenza di Roma: l’uso di aerei di Stato per aviotrasportare Apicella, orchestrali e ballerine di flamenco dalla Capitale a Villa Certosa. Si chiamerebbe peculato, la prova è nelle foto sequestrate, ma non risultano indagini in tal senso. Ecco: alla fine della fiera, il delinquente è il fotografo.

(Vignetta di Natangelo)

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IL TROIAIO DI BERLUSCONI

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Il regalo di Barroso

Barroso REGALA a nome della cominità europea 480 milioni per la ricostruzione dell?Abruzzo.
Burlesquoni: – Ecco, ora i soldi ci sono!

O coglione! Ma e i 7 miliardi che avevi millantato fino a due giorni fa?! In Abruzzo, per chi non lo sapesse, non è arrivato ancora NEMMENO UN CENT!!! Solo chiacchiere vuote, slogan, passerelle elettorali e propaganda. Mentre gli sfollati sono ancora nelle tende e sono passati dai – 15 gradi ai più 30/40 di questi giorni e… HANNO SCARSO CIBO, ZERO SERVIZI IGIENICI E NEMMENO UN VENTILATORE! Più che un “governo del fare” abbiamo un regimetto di “fatti”. Fatti come bestie di cocaina e di viagra inutile…

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Una brutta e una bella

Salari, Italia agli ultimi posti
1) Siamo dietro Grecia e Spagna

I dati dell’Ocse: con stipendi netto di 21.374 dollari, ci piazziamo al posto numero 23. Dopo Gran Bretagna, Usa, Germania, Francia. Guadagniamo mediamente il 17% in meno della media dei trenta Paesi presi in esame

°°° Questi dati sono errati e freddi: non dicono ad esempio che qui la qualità della vita e dei servizi fanno cagare né che i prezzi sono raddoppiati in pochi anni, al contrario del resto d’Europa. (Vi ricordate? Burlesquoni face la gabola 1000 lire = 1 euro, a cominciare dai bolli governativi…)

2) “Noemi Letizia farà presto un film”
“Confermo che Noemi Letizia sarà una delle protagoniste del mio prossimo film Il regista nel mondo. Inoltre stiamo pensando di affiancarle nel cast Ornella Muti e la figlia Naike”. Dopo le varie rivelazioni del fotografo che realizzò il book per la ragazzina che sognava di approdare a Mediaset per fare la “meteorina” di Fede, il settimanale Tv Sorrisi e Canzoni ha pensato bene di andare a intervistare Carlo Fumo, il regista che per primo, con un corto, ha lanciato come attrice Noemi. Ed è proprio lui ad annunciare il suo nuovo progetto con l’aspirante artista.
“Noemi ha già girato per me” prosegue Carlo Fumo. “La conosco da un anno e mezzo, ben prima che il suo nome venisse alla ribalta per il noto caso politico” precisa il regista facendo riferimento alla festa dei 18 anni della giovane cui ha partecipato Silvio Berlusconi, presenza immortalata da una serie di foto che hanno fatto il giro del mondo e del web.

“La prima volta – continua Fumo – l’ho vista a Salerno durante i casting di un cortometraggio Scacco matto. Era tra le protagoniste”. Un ruolo fondamentale, che rivela tutte le doti della giovane artista, come può appurare chiunque voglia guardare il corto in questione.

°°° Vi chiederete: con Coppola? Naaaaaaa. Con un piccolo malato di mente, che si chiama come un allucinogeno e si spaccia per regista e che ha fatto… un CORTO! Una specie di filmino della prima comunione, insomma. Però, dal basso della sua esperienza, chiama questa “meteorina” fallita, ARTISTA!!! Ma, a proposito di merda, meteorina è il nome pellerossa di quella che fa le scorreggine?

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CARLO FUMO MENTRE GIRA UN CORTO:

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Ricordi

domenica, gennaio 11, 2009
FABER
Categoria: Blog
Sto vedendo, con grande malinconia, fazio e la sua cosca imbrattare il Nome e l’Opera di Fabrizio De Andrè. La Ghezzi fa il suo mestiere di erede dei diritti e quindi… ma che cazzo c’entrano l’ipocrita fazio o la volgare litizzeto con un mostro sacro come Faber?! Conoscendolo, sarebbe saltato sul palco e gli avrebbe sputato in faccia. Raccontavo poco fa a Lena di una cosa che non sa nessuno, tranne Arnaldo Morosi: allora amministratore unico della Belldisc, poi Produttori Associati. Dunque, io dirigevo la casa discografica e stavo allestendo un festival di voci e gruppi nuovi a Pesaro, per trovare qualche talento. Morosi sarebbe venuto con me: lui era quello che poteva firmare i contratti. Ci piomba in sede Faber, appena arrivato da Genova. Fa alcune telefonate, poi se ne viene nel mio ufficio… affranto. Non ve la sto a menare. In pratica, attraversava un momentaccio con la moglie e aveva inventato una scusa di lavoro per incontrare una sua fan milanese che voleva assolutamente conoscerlo; gli aveva scritto parecchie lettere, anche esplicite, e quindi lui – vincendo la sua proverbiale timidezza – aveva deciso il gran passo. Bene, anzi, male… arrivato da noi e chiamato il numero della ragazza… scoprì subito che si trattava di una dodicenne! Ricordo ancora che rispose la madre e disse che XXX era a scuola. “Ah, insegna?” chiese Fabrizio. “No, è in seconda media.” Ci rimase così male, ma così male, che restò tutta la mattina inebetito. Poi andammo a pranzo e ci chiese se poteva venire con noi a Pesaro: doveva giustificare il viaggio e non aveva nessuna voglia di tornare a casa. Ok. Partimmo per Pesaro e lui presenziò seminascosto all’esibizione di gruppi e cantautori. Dico seminascosto, ma in realtà non lo conosceva quasi nessuno, come immagine. Finita la serata ed espletati i nostri compiti, tornammo in albergo e decidemmo di cenare lì. Eravamo troppo stanchi, sia io che Arnaldo Morosi sapevamo bene che negli alberghi non si dovrebbe mai mangiare. Invece ci andò bene. Anzi, il maitre ci disse anche che sotto c’era un night… Fabrizio non se lo fece ripetere due volte:
“Andiamo a berci un whiskino!” sollecitò. Scendemmo al night e bevemmo un paio di drink. Lui però si portò avanti di almeno tre beveraggi, rispetto a noi. Poi… la tragedia: l’orchestrina, senza nemmeno sospettare lontanamente la presenza dell’autore, attacca “LA CANZONE DI MARINELLA” e il chitarrista sbaglia un accordo. Scatta come una molla Faber e, dalla penombra, si materializza nel cono di luce del palcoscenico e si scaglia contro il musicista. Quello, più per la sorpresa e per istinto di autodifesa che per cattiveria, cerca di colpire ripetutamente Fabrizio alla testa col manico della Fender. Scatto anch’io, da ragazzo di strada abituato alle risse, e arriva anche il marchigiano Morosi. Pigliamo Faber di peso e lo portiamo a dormire. Non prima di una breve colluttazione nel corridoio del terzo piano, con lui che sbraitava a voce altissima: “Levami le mani di dosso, sardo di merda!” Una signora si affacciò in vestaglia per informarci che erano quasi le quattro del mattino. Ridemmo molto di questa scena il giorno dopo e i giorni a venire. Dopo che gli fu passata la sbronza, naturalmente. Ciau, Faber!

faber

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fazio

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