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Celentano: di censura in censura. Ma siamo ancora nel ventennio fascioberlusconiano o in un paese libero?
Celentano, a rischio l’intervista da Santoro
Le emittenti locali chiedono di vedere i testi
Nella puntata di domani di “Servizio Pubblico” un’intervista di Sandro Ruotolo all’artista. Tutta la serata dedicata al festival di Sanremo, titolo “Celentano c’è?”. Ma il network che ritrasmette il programma teme querele e minaccia di non concedere la messa in onda
Celentano a Sanremo (ansa)
ROMA – Due esibizioni, una settimana di polemiche ma Celentano ancora non è sazio di tv. Ci torna, domani, e sceglie una puntata di Servizio pubblico tutta dedicata alfestival di Sanremo 1. Il suo intervento stavolta sarà però sotto forma di
Stasera torna Santoro. Fa quello che sto facendo io a Olbia, dove da una piccola tv farò più ascolto di tutti gli altri videocitofoni sardi messi insieme.

Nell’editoriale di domenica scorsa, il direttore del Fatto, Antonio Padellaro, prendendo spunto dalla nomina di Alberto Maccari (“un lottizzato Pdl, attuale direttore dei Tg regionali”) al posto diAugusto Minzolini, criticava la “geniale operazione bipartisan Rai” che aveva messo alla porta Michele Santoro e il suo Annozero “al culmine degli ascolti e degli introiti pubblicitari”, e le successive critiche, da parte di quegli stessi, agli ascolti che il “termometro rotto” dell’Auditel aveva misurato per la complessa multipiattaforma (tv locali, satellite, Internet) che dà voce a Servizio Pubblico. Su quell’editoriale, oggi, interviene Santoro.
Intanto questa sera andrà in onda – sulla multipiattaforma delle tv locali, su SkyTg24 (sul canale 504 del satellite o su canali 100 e 500 accedendovi con la modalità “active”), sul web attraverso i siti del Fatto Quotidiano, del Corriere della Sera e di Repubblica e in esclusiva radiofonica su Radio Capital – la settima puntata del
Santoro fa invecchiare la tv. L’altra
Peter Gomez
Santoro fa invecchiare la tv. L’altra
La trasmissione di Michele Santoro, alla quale il Fatto Quotidiano e questo sito sono orgogliosi di aver dato il loro contributo, dimostra come anche in Italia ci siano spazi (enormi) di libertà che possono essere conquistati. Che il diritto-dovere d’informare (e criticare) può, nonostante tutto, essere ancora praticato da chi ne abbia la voglia e, lasciatecelo dire, il coraggio.
Grazie al sostegno di 100.000 cittadini, all’impegno di un gruppo d’imprenditori un po’ folli e un po’ visionari, alla professionalità di un pugno di cronisti di razza, al talento di Marco Travaglio e di Vauro, grazie alla rete delle tv private e al web, Servizio Pubblico ha rotto lo status quo. Ha spezzato il conformismo di chi sosteneva che contrastare Rai e Mediaset (le tv del presidente del Consiglio e del sistema dei partiti) era impossibile.
Anche per questo ora, pochi minuti dopo la conclusione della puntata, ci piace pensare che la breccia aperta da Servizio Pubblico sia destinata presto ad allargarsi per far passare nuove idee, nuove trasmissioni e, sopratutto, nuove storie e notizie.
Perché esiste un Paese diverso che vuole (e che merita) di essere raccontato. E chi rinuncia a farlo, avendo da adesso la dimostrazione che quella possibilità c’è, commette un delitto. Dal quale non potrà mai essere assolto.

Santoro, tra una balla e l’altra (mezzi), si è portato a casa un ventinaio di milioni.
«Servizio pubblico, la nostra rivoluzione»
Boom di ascolti: stima del 14% di share
Michele Santoro apre nel ricordo di Biagi e Montanelli
«Su ‘Annozero’ reazione fiacca, anche dall’opposizione»
(H24)
MILANO – «Caro Biagi, caro Montanelli, so che siete molto in apprensione. So che siamo molto diversi, ma so che ci seguite. Non se ne può più di resistere, resistere, resistere. Bisogna fare la rivoluzione. Questa è la nostra piccola rivoluzione civile, democratica, pacifica». Con queste parole, dopo essere entrato in studio sulle note de «I Soliti» di Vasco Rossi, Michele Santoro dà il via a Servizio Pubblico, il nuovo programma su una multipiattaforma tv, web e radio. Con lui in trasmissione, Marco Travaglio e Vauro. Tra gli ospiti Paolo Mieli, Diego Della Valle, Luigi De Magistris, Franco Bechis, Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo. Un format rodato sull’inedita multipiattaforma avrebbe ottenuto dalle prime stime Continua a leggere
Bruno Vespa contestato davanti al teatro Valle: “Venduto, la Rai è servizio pubblico”
Bruno Vespa contestato davanti al teatro
Valle: “Venduto, la Rai è servizio pubblico”
La reazione di Cicchitto: “Un gruppetto di estremisti che fa falsa cultura si è impadronito del teatro Valle, gestendolo come una sorta di comune e respingendo la disponibilità del Comune di Roma”

Insulti contro giornalista Rai e conduttore di Porta a Porta Bruno Vespa: è accaduto a Roma, davanti al teatro Valle, luogo storico della capitale che dallo scorso 14 giugno è occupato dai lavoratori del settore dello spettacolo per protesta contro i tagli dell’esecutivo al comparto della cultura. Le contestazioni nei confronti di Vespa sono state filmate (il video è visibile sulla pagina facebook del teatro Valle occupato) : pochi minuti durante i quali un gruppo di persone inferocite ha rivolto al giornalista, che passava a piedi davanti al teatro romano, fischi e parolacce. L’accusa principale: “La Rai è la televisione pubblica”. Il giornalista si è rapidamente allontanato, accompagnato da un coro di “Venduto! Venduto!”
Sull’accaduto è intervenuto il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto: “”Un gruppo di estremisti si è impadronito del Teatro Valle, ha respinto la disponibilità del Comune di Roma e lo gestisce come fosse un sorta di comune, e chi passa per la via adiacente il teatro e non risulta gradito viene regolarmente insultato”, ha commentato il capo dei deputati azzurri. Che ha aggiunto: “Avanziamo anche l’interrogativo se quello che è uno dei teatri storici di Roma debba essere distrutto da questo gruppetto che fa falsa cultura e falso teatro”.
°°° Questo ragliare stonato del somaro ladro e piduista significa che i compagni di lotta stanno lavorando bene, difendendo il Valle dallo sfascio nazionale della cosca.
Berlusconi scatenato al vertice Pdl «Lavoriamo per cambiare la tv»
BRAVO. LIBERIAMOLA DALLE TUE CAGATE E TORNIAMO AL SERVIZIO PUBBLICO. SPAZIO AI PROFESSIONISTI E VIA LE ZOCCOLE INCAPACI DI TUTTI I SESSI!
Il regimetto insiste
Dopo le polemiche e l’annuncio dell’istruttoria del governo
la trasmissione di Raidue torna sulle feste di Palazzo Grazioli
Scandalo escort, Annozero insiste
Domani sera ospite la D’Addario
La replica del viceministro Romani: “Anche in questo caso, verificare se è servizio pubblico”
Repubblica
REGIMETTO BURLESQUONI IN LIQUIDAZIONE
ROMA – Annozero non molla lo scandalo escort. Dopo le polemiche, gli attacchi del centrodestra e l’istruttoria sul programma di Michele Santoro annunciata dal viceministro Romani, domani sera sarà Patrizia D’Addario a raccontare la sua verità sulle feste di Palazzo Grazioli. Una presenza che secondo lo stesso Romani ribadisce la necessità di verificare se