Noi non abbiamo paura di essere intercettati. Ma NOI SIAMO PERSONE ONESTE!
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Marco Travaglio
Marco Travaglio
Truppe mammellate
Se Gino Flaminio fosse un politico, si direbbe che la sua condanna in primo grado non vale: c’è la presunzione d’innocenza. Se fosse del Pdl, si direbbe che è un perseguitato politico. Invece ha osato raccontare la sua storia con Noemi, la ragazza «allevata fin da piccola da papi Silvio», che fa a pugni con quella raccontata da papi Silvio e papà Elio. Ecco dunque scatenarsi le Truppe Mammellate a protezione dell’anziano satiro brianzolo: Belpietro e i servi del Giornale spiegano che «il supertestimone è un rapinatore» (rubò un telefonino e picchiò un poliziotto), dunque mente. Ora, a parte che anche un condannato può dire la verità, qui nessuno è riuscito a smentire nulla. Anzi, dopo l’intervista a Repubblica, Al Pappone ha dovuto ammettere la vacanza di 10 giorni a Capodanno con Noemi minorenne e altre 30 squinzie. Una cosina da niente, per chi aveva giurato: «Ho incontrato Noemi 3-4 volte, sempre coi genitori». Del resto, chi si dovrebbe intervistare su Noemi, se non il fidanzato che è stato con lei giorno e notte per un anno e mezzo? Il problema semmai riguarda i coniugi Letizia, amiconi di Al Pappone, che per 18 mesi hanno affidato la figlia a un rapinatore, che spesso dormiva in casa loro. Papi Silvio sapeva? Ma non tutto il male viene per nuocere. Se i condannati non han più diritto di parola, Giornale e Panorama smetteranno di intervistare tre quarti del Pdl, o peggio ancora Bobo Maroni, condannato per aver picchiato un poliziotto, dunque ministro dell’Interno. Gino si sbrighi a farsi condannare in Cassazione: un posto di sottosegretario non glielo leva nessuno.
°°° LE MINCHIATE DI BURLESQUONI CAMPATE IN ARIA…
L’agghiacciante italietta di burlesquoni
Prostituirsi per un compito in classe
Il sesso, mai protetto, è di ogni tipo anche di gruppo
Sesso a pagamento a scuola o in discoteca. «Adesso anche i “clienti” sono giovanissimi»
ELENA LISA
MILANO
Alla segreteria telefonica dove lo lascia, il messaggio si sente appena: «Sono Claudia, ho tredici anni», e poi non smette di piangere. Tra le lacrime racconta la sua storia e si chiede come sia potuto succedere. Dice che adesso non potrà più tornare a scuola. Tre settimane fa ha fatto sesso orale con due quattordicenni nei bagni della discoteca che ha frequentato per tutto l’inverno nel centro di Milano, quella dei personaggi famosi. A ballare ci va il sabato pomeriggio, con le amiche. Claudia, che è un fiume in piena, il suo messaggio lo lascia di notte al numero del Centro studi contro il bullismo del Fatebenefratelli diretto da Luca Bernardo, primario della struttura di Pediatria e dell’area adolescenza all’ospedale milanese. Sa che la sua storia c’entra poco con violenze e aggressioni perché lei, quel pomeriggio nei bagni del locale, era consenziente, e non era neppure la prima volta. Ma non sa a chi rivolgersi. Claudia è onesta. Ammette anche che se quei «cavalieri» coetanei non avessero fatto circolare tra i compagni di scuola il video registrato sul telefonino, in cui è inginocchiata vicino al water con i due in piedi davanti a lei e i pantaloni abbassati, chissà quando, e se, avrebbe deciso di chiedere aiuto.
«Quello dei baby clienti è un fatto che ha sorpreso anche me, anche se mi occupo da anni di adolescenti – spiega Bernardo – è un fenomeno nuovo, ma purtroppo, dato il numero di segnalazioni che riceviamo, sta dilagando. E non va sottovalutato, per tutelare sia le piccole prostitute sia i clienti bambini. Se nessuno interverrà diventeranno uomini adulti convinti di non avere valore, certi che nella vita conti solo il denaro. Sono loro, anche, le vittime della baby prostituzione». Le ragazzine come Claudia è come se avessero due identità. Hanno tra i 13 e i 16 anni e vivono le loro giornate trasformandosi. Per esempio Manuela, 15 anni, che a casa è acqua e sapone, loquace, divertente, ma non eccessivamente disinibita. È in gruppo, nei luoghi di aggregazione, nelle discoteche in particolare, che cambia il suo modo di essere. Qui gli sguardi diventano ammiccamenti e lo zainetto un kit per il cambiamento: la minigonna al posto dei jeans e le scarpe col tacco anziché le ballerine. La biancheria intima spesso è costosa e in mostra. Manuela sceglie i posti dove appartarsi in discoteca, non esclusivamente i bagni, muovendosi tranquilla perché «io lì a ballare ci vado sempre, mi conoscono e quelli della sicurezza non mi controllano».
Niente tabù
Le piccole prostitute perdono qualsiasi tabù e i rapporti sessuali diventano un mezzo per ottenere «merce», mai denaro: telefonini, biglietti per i concerti, ricariche, ipod, scarpe da ginnastica, magliette, catenine e braccialetti. I loro clienti, altrettanto bambini, gonfi di spavalderia o timidezza – che tentano di vincere con l’uso di una nuova droga, il cosiddetto ghiaccio bianco o ghiaccio secco, mix di barbiturici e anfetamine – le rimorchiano sui divanetti. Poco importa che sia il «fighetto» del gruppo oppure lo «sfigato». «Il maschio per queste adolescenti – spiega Bernardo – è una preda. È il mezzo grazie al quale possono avere ciò che vogliono, e apparire come desiderano».
Il sesso, mai protetto, è di ogni tipo: completo, di gruppo e praticato con un certo voyeurismo, dietro le tende, negli anfratti in discoteca e, a volte, nei bagni della scuola dove il rischio di essere visti o sentiti è alto. Alta è pure la cifra da racimolare per i piccoli clienti che devono comprare la merce con cui pagare la prestazione. Cinquanta, cento euro a settimana. Alle ragazze raccontano di sfilarli, poco per volta, dal portafoglio dei genitori. Oppure li chiedono ai nonni e ai parenti. Dicono di aver finito la paghetta. Altri, invece, minacciano i compagni con atti di bullismo. Ma c’è anche chi si accontenta di una ricarica telefonica o di un aiuto scolastico: a volte può bastare persino un compito passato al momento giusto. Rudy Citterio, presidente dell’Associazione locali notturni di Milano, parla di disagio giovanile e aggiunge: «Chi gestisce una discoteca non può sostituirsi agli educatori. È la famiglia che deve tirar su i figli con valori e principi sani». Quindi i genitori stanno a guardare? Alla domanda risponde involontariamente Claudia. Al telefono, tra i singhiozzi: «Per fortuna i miei non si sono accorti di niente. Eppure il mio armadio è pieno di cose firmate che loro non mi hanno mai comprato».
Notizie dal regime
1) 25 aprile: Berlusconi, “Repubblichini diversi da partigiani, ma pieta’ anche per loro”
°°° Molto, MOLTO, diversi, ciccio. Ma tu non puoi capire. La pietà non la proviamo per loro, ma per chi si fa ancora abbindolare dai loro eredi stolidi e fanatici… a cominciare da te e dalla tua cosca.
2) Il ministro Maroni e i clandestini:
mille in uscita, è un indulto. Il ministro: “Buonisti anche tra di noi.”
°°° Buonisti?! Ma brutto assassino di merda! Hai ucciso una ragazzina su quella nave e stavi per fare un massacro tra i sopravvissuti. Nasconditi sotto una bella montagna di sterco, bastardo!
3) Roma, 15enne accoltellato allo stomaco durante una rapina: grave
09:10 CRONACHE
* Tre giovani rapinati da 3 sconosciuti incappucciati nel quartiere Ostiense. Il ragazzo colpito dopo aver tentato di riprendere portafogli e telefonino rubati ad un suo amico
*Minorenne ucciso, in due in manette
«Accoltellato e sepolto in giardino»
*Napoli, ucciso in un agguato davanti a casa un ragazzo di 17 anni
°°° Ma che sta succedendo? Perché ucciderli a 17 anni, quando la famiglia ha già fatto tutto il lavoro per crescerli? Non sarebbe meglio rispolverare Erode e massacrarli già nella culla? Questo è il “Paese che amo” si berluschina memoria?