Se non l’avete ancora capito, ve ne dovete andare affanculo! Tu, Veltrusconi, Violante, e tutta la combriccola di vecchi arnesi inciucioni. BASTA!
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D’Alema: <
Bersani contro Grillo “Venga qui a dirci zombie. Violante, rimettiti dentro la milza!”
Benefit agli ex presidenti della Camera. Casini rinuncia, Violante no: ‘E’ ipocrita’
No, Violante, sei tu ipocrita, inciucione e magnaccia. Berlusconiano di merda!
Siamo al defoult, per esclusiva colpa del nano, ma lui continua a fare i cazzi suoi.
E ci sono dei complici come violante e bocchino che vogliono garantirgli l’immunità perenne. PURE! Ma che renda tutto il malloppo e se ne vada affanculo in galera. Lui e la sua famiglia di merda!
Impunità per il delinquente B. I soliti inciucioni: Violante, ad esempio.
Immunità, il Pd si schiera contro
“Da parte nostra nessuna ambiguità”
Il capogruppo alla Camera: “Non esiste che per bloccare i processi di Berlusconi si dia l’immunità a lui e ad altri 944 parlamentari”
Dario Franceschini
ROMA – Dario Franceschini ha assicurato che il partito democratico non appoggerà la reintroduzione dell’immunità parlamentare. “La posizione del Pd è contraria senza nessuna ambiguità – ha assicurato il capogruppo alla Camera rispondendo ai cronisti a Montecitorio – Non esiste che per bloccare i processi di Berlusconi si dia l’immunità a lui e ad altri 944 parlamentari”. Sgombrando in campo dalle indiscrezioni che descrivevavano i democratici possibilisti sul provvedimento.
“Per ora non ci sono assolutamente le condizioni. Ma in un clima diverso si potrebbe affrontare la questione. Penso a un’immunità a tempo per una sola legislatura e votata con la maggioranza di due terzi o della Camera o del Senato a seconda dell’appartenenza del parlamentare” conferma Luciano Violante, ex presidente della Camera ed ex capo dei deputati Ds, intervistato da Affaritaliani.it.
°°° Violante, sodale e forse ricattato dal mafionano: VAI A CAGARE!
Violantusconi, MAVAFFANCULO! Ma al tafazzismo di sinistra non c’è mai fine?
«Intercettazione selvaggia?
Luciano Violante parla di «intreccio malato tra indagini e stampa». Non c’è equilibrio «tra riservatezza e diritto dell’opinione pubblica a sapere».
°°° Ma ancora questo merdaiolo straparla e viene pure degnato dell’attenzione dei pochi giornali seri di sinistra? Ma davvero al tafazzismo non c’è mai fine?
Grillo
Il comico è stato ascoltato in audizione dalla commissione affari Costituzionali di Palazzo Madama
per il ddl di iniziativa popolare sull’ineleggibilità dei condannati e la reintroduzione della preferenza
Grillo contro tutti, show al Senato
Agli atti ‘psiconano’ e ‘zoccole’
“Avete approvato il lodo Alfano per evitare la galera a Berlusconi ora volete limitare il diritto del cittadino
ad essere informato. Siete illegali, incostituzionali ed antidemocratici. Dimettetevi al più presto
ROMA – Beppe Grillo approda in parlamento e il termine ‘psiconano’, che il comico genovese ha usato in tanti spettacoli e comizi di piazza per definire il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, è stato sdoganato nell’Aula del senato e finisce agli atti. Insieme alla parola ‘zoccole’. Come rappresentante dei promotori del disegno di legge di iniziativa popolare sull’ineleggibilità dei condannati e la reintroduzione della preferenza, Grillo è stato ascoltato in audizione dalla commissione affari Costituzionali di Palazzo Madama.
Beppe Grillo, in completo blu e camicia bianca con cravatta, si è presentato puntuale davanti ai senatori. “Voi non siete abituati ad ascoltare gente di spettacolo, e io non sono abituato a voi”, ha subito premesso, prima di iniziare a leggere un testo dai toni durissimi. “Oggi viene approvata – ha sottolineato – una legge che limita le intercettazioni e mette il bavaglio all’informazione. Io sarò, presumo, il primo condannato perché farò disubbidienza civile. Il primo pensiero dello ‘psiconano’ non è il Paese, ma sempre e solo non farsi beccare. Avete approvato il lodo Alfano per evitare che Berlusconi finisse in galera, ora volete limitare il diritto del cittadino ad essere informato”.
Secondo Grillo, però, “la marea sta montando, lo ‘psiconano’ può fare comizi ormai solo nelle piazze chiuse, in cui fa entrare come a Firenze, come a Prato, solo la sua claque. Ha inventato la piazza chiusa, lo difendono la sua scorta e gli avvocati. Gli sono rimasti quelli, insieme a uno stuolo di giornalisti definiti servi dalla stampa estera. Gli italiani non stanno più con lui, e tantomeno con chi gli ha permesso come Violante e Fassino per 15 anni di superare ogni conflitto di interesse”.
“E’ veramente uno schifo – ha accusato il comico genovese – che tra i nostri rappresentanti ci siano condannati in primo grado, in secondo grado o indagati. Senatori come Cuffaro e Dell’Utri sono senatori per meriti giudiziari”.
“Questa Commissione, questo Parlamento, non hanno nulla a che fare – ha continuato Grillo – con la democrazia. Sei persone hanno deciso i nomi di chi doveva diventare deputato e senatore, hanno scelto 993 amici, avvocati e scusate il termine, qualche zoccola. E li hanno eletti. Li hanno eletti loro, non i cittadini, che non hanno potuto scegliere i loro rappresentanti”.
“Siete vecchi ed antistorici. Siete 20 e 18 di voi leggono i giornali. Voi andate da una parte e il mondo va dall’altra”, ha replicato Grillo ai senatori che gli chiedevano lumi sulla legge di iniziativa popolare. Parole del comico che non sono state gradite da Maria Teresa Incostante del Pd. “No senatrice non mi riferivo certo all’anagrafe. Voi – ha aggiunto Grillo – vi state informando sul ‘Il Resto del Carlino’ questo è il simbolo del vostro essere vecchi, mentre io mi informo sulla rete”.
“Questa commissione – ha rincarato la dose Grillo -, questo Parlamento, non hanno nulla a che fare con la democrazia. Cari membri della Commissione siete illegali, incostituzionali ed antidemocratici. Per rispetto a voi stessi e agli italiani dovreste dimettervi al più presto. Luigi De Magistris e Sonia Alfano sono due italiani per bene eletti da cittadini per bene. De Magistris ha avuto 450 mila voti, il secondo in Italia. La signora Alfano 165 mila voti, la prima donna in Italia, senza televisioni e senza giornali. Chi si è recato alle urne ha potuto sceglierli, perché questo non deve essere possibile anche per il Parlamento italiano?”.
“I partiti hanno occupato la democrazia – ha accusato ancora Grillo – E’ tempo che tolgano il disturbo. La politica non è un mestiere, due legislature sono dieci anni, tempo sufficiente per servire il Paese poi si ritorna alla propria professione. Sapete che molti parlamentari hanno doppio stipendio come ‘ma va là Ghedini’ che prende lo stipendio come deputato e come avvocato del presidente del Consiglio”.
°°° Beppe non fa più il comico da anni, oramai fa il Guru. Ben venga. Non fa che ribadire cose che dico da almeno 15 anni.
Chi si ricorda?
Il network Fini-D’Alema-Tremonti-AMATO-LETTA-VIOLANTE per il dopo-Berlusconi – un’associazione messa in piedi in gran segreto embrione di un governo istituzionale – FORSE il Cavaliere DI ARCORE & CASORIA HA RAGIONE A sentire odore di complottone
Susanna Turco per “l’Unità”
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Figlie in arrivo l’uno. Fanciulle in fiore l’altro. In fondo, a volare bassi bassi, è qui il vero punto di forza della lunga (e paradossale) maturazione di Gianfranco Fini: aver trovato una strada lungo la quale lui può camminare in piena libertà, e Silvio Berlusconi nemmeno metter piede. Smettere di essere l’eterno secondo proprio quando ci si toglie dalla testa l’idea di fare il delfino. Questione di posizionamento, ancor prima che di strategia.
Con effetti magari a termine, ma dirompenti. Vale come suggestione sul piano personale, con l’annuncio dell’arrivo di una seconda figlia con la compagna Elisabetta mentre il premier è impelagato nel caso Noemi. Ma vale soprattutto sul piano politico.
Dall’attenzione concreta a temi come immigrazione, biotestamento, coppie di fatto, sui quali non è solo attiva una lobbing finiana, ma ormai si produce una concreta attività parlamentare. Fino alla cura con la quale il presidente della Camera coccola interlocutori importanti come la Comunità di Sant’Egidio e temi importanti come la difesa del Parlamento, la convergenza tra pezzi delle istituzioni, le lodi alla Costituzione e via
dicendo.
Semplici riflessi dovuti alla carica? Non solo. Con tutte le cautele del caso, Fini è molto attento a tutto ciò che al Cavaliere non è mai interessato. Il confronto bipartisan sulle grandi questioni strategiche del Paese, per esempio. Non è un caso che abbia messo un invisibile zampino, attraverso il suo “ideologo” Alessandro Campi, in “Italia decide”.
Associazione messa in piedi in gran segreto da Luciano Violante e composta da quello che con fantasia si potrebbe definire l’embrione di un governo istituzionale possibile. Tra i soci promotori, infatti, figurano tra gli altri Giuliano Amato, Gianni Letta, Pier Carlo Padoan vale a dire D’Alema, Angelo Maria Petroni vale a dire Tremonti,Tremonti medesimo.
°°° Un governo istituzionale lo sto sperando da almeno un anno. Ne ho scritto parecchio. Forse qualcuno dei miei amici lo ricorda.
Da Travaglio
Lo scopone scientifico
Oltre a raccontare, per la prima volta in tv, lo scandalo Rete4-Europa7, lo strepitoso Report di domenica ha fornito un’imperdibile galleria di mostri da far impallidire il museo Lombroso. Perché dei furbastri che per 25 anni han regalato al Cainano il monopolio dell’etere, ciò che più preoccupa non sono le azioni o le parole: ma le facce. La faccia muschiosa di Mammì, oggi dedito allo scopone scientifico («grande lascito dell’Illuminismo»). La faccia biforcuta di Violante, che si vanta di aver «garantito a Berlusconi e Letta di non toccare le tv fin dal ’94». La faccia sulfurea di Amato, che sogghigna sull’illegalità legalizzata all’italiana: «I decreti Craxi? C’ero, ma non ricordo. Da noi le cose sono “tendenzialmente vietate”, eh eh..». La faccia di tolla del Garante dell’Antitrust, anzi del Trust: «Noi resistiamo, andiamo avanti come la spada». La faccia inciucesca dei ministri Maccanico, Cardinale e Gentiloni, sotto i cui nasi è transitato il più colossale conflitto d’interessi della storia senza incontrare resistenza alcuna. La faccia impunita dell’Avvocato dello Stato che copia le memorie degli avvocati Mediaset. La faccia godereccia di Confalonieri, che li ha messi nel sacco tutti (senza faticare granchè) e ora mente sui 50 mila euro che avrebbe «piluccato» al sottoscritto; sul «pretore di Avellino» che nel 1984 avrebbe bloccato le sue tv (erano quelli di Torino, Pescara e Roma); e sul povero Di Stefano, destinatario di «favori politici enormi, diversamente da noi» (ha detto anche questo). Intanto, in sottofondo, Jannacci canta «Meno male che ho trovato te».