da Travaglio

Lo Sciamano

Ecco s’avanza una nuova specie animale, orribile incrocio genetico tra lo sciacallo e il caimano: lo Sciamano. Passeggia sulle rovine d’Abruzzo invitando gli sfollati ad «andare al mare per le vacanze pasquali» e a farsi un bel «fine settimana in campeggio» (ieri i giornali italiani riportavano i commenti indignati della stampa estera, per prendere le dovute distanze). Manda a zonzo tra le macerie tre ministri aviotrasportati al giorno con telecamera incorporata (come se non bastassero il terremoto e le visite di Sgarbi, del cuoco Vissani e del cosiddetto principe Emanuele Filiberto): un modo come un altro per farsi campagna elettorale gratis. S’imbroda per la portentosa tempestività dei soccorsi, tutt’altro che immuni da pecche. Approfitta della sciagura per regalare l’ennesimo condono agli amici evasori, camuffato da «scudo fiscale», dopo avere sdegnosamente respinto le offerte d’aiuto di Obama. In compenso, non una parola sul rinvio delle norme antisismiche voluto un mese fa dal suo partito; e men che meno sul fatto che l’ospedale crollato all’Aquila lo costruì tra gli altri la Cogefar-Impregilo (se ne vanta nel suo sito), che ci ha regalato l’emergenza monnezza a Napoli (infatti lui l’ha molto elogiata un mese fa ad Acerra) e, se tutto va bene, ci regalerà presto il Ponte sullo Stretto. Infine lo Sciamano annuncia «il nuovo reato di sciacallaggio, con pene severe» (forse non sa che il furto aggravato è già punito fino a 10 anni di galera, il triplo del falso in bilancio). Ma non tutti i mali vengono per nuocere: col nuovo reato, forse è la volta buona che finisce dentro.

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