De Magistris. Dal sito di Di Pietro

Testo dell’intervento:

“La prima cosa in questo momento importante per la mia storia personale e professionale è la ragione per la quale ho scelto di impegnarmi in politica, la politica con la “P” maiuscola.
Lascio un lavoro al quale ho dedicato quindici anni della mia vita e che è stato il mio sogno, come ha detto qualcuno, la missione di questi anni.
Ritengo che non mi sia stato consentito di esercitare le funzioni che amavo, in particolare quella di Pubblico Ministero, che mi consentivano di investigare, di accertare i fatti, di fare quello che ho sempre sognato nella mia vita.
Sono stato in qualche modo ostacolato in questa attività che non mi è più possibile esercitare da alcuni mesi. Quello che ancora mi inquieta di più, in questo momento storico, è l’attività di delegittimazione, di ostacolo e di attacco nei miei confronti e della mia professione, e nei confronti di tutti coloro che hanno cercato, in questi mesi, in queste settimane e in questi anni di accertare i fatti. Da ultimo, quello che è accaduto ai magistrati di Salerno che sono stati o sospesi o esiliati in altre parti del territorio nazionale.
Mi sono, in sostanza, reso conto che non ci sono più le condizioni per esercitare, almeno per quanto riguarda la mia persona, le funzioni che amo e, quindi, di riuscire a fare qualcosa di importante come magistrato in questo Paese.
Cercherò di portare la mia esperienza personale, la mia passione civile e il mio amore per la giustizia e la mia attenzione ideale in quella che è la realtà principale in cui si possono modificare le cose, i fatti e anche la storia di un Paese, che è appunto la politica con la “P” maiuscola.
Sono contento del progetto che mi è stato proposto da Antonio Di Pietro e dall’Italia dei Valori e dell’impegno richiestomi dalla società civile. E’ l’impegno della società civile che entra in politica e che, quindi, vuole fare qualcosa di concreto. Un progetto che vorrà mettere le prime fondamenta, le prime basi nelle elezioni europee, ma che di certo punta ad una nuova politica in Italia. Questa politica della trasparenza, dell’onestà, della legalità e delle cose concrete è l’opposto del sistema di casta nel quale ci troviamo ormai immersi da anni.
Voglio dare la disponibilità, con coraggio, per fare qualcosa di diverso, di rischioso, ma entusiasmante. Credo che possa essere importante.
L’Europa è un luogo dove bisogna assolutamente portare un’altra immagine di questo Paese, che non è quella di coloro che hanno depredato i finanziamenti pubblici europei. E’ un’Italia che vuole cambiare, che vuole dare un’immagine, non solo di apparenza, ma di sostanza e fare una politica assolutamente diversa.
L’Europa è un luogo dove dobbiamo e possiamo difendere la Costituzione. Questo è un altro dei motivi per i quali ho scelto di impegnarmi in politica, perché ritengo che ci troviamo in una fase in cui c’è un autoritarismo molto forte che ho definito, in alcune circostanze, “prefascismo”. Cosi come fu importante nel secolo scorso creare la Costituzione, che fu scritta da sensibilità democratiche diverse e alla cui stesura parteciparono socialisti, democristiani, liberali e comunisti, adesso è il momento in cui la società civile si deve impegnare per difendere in Europa la Costituzione, che deve essere ancora attuata, soprattutto nei principi fondamentali come quelli della libertà, della solidarietà e dell’uguaglianza. Su questi temi bisogna portare in Europa idee, che spiegherò poi nei dettagli nei vari incontri che farò in questi mesi sul territorio, ma anche attraverso la Rete. Ritengo che la Rete sia fondamentale, perché non è solo una “rete di rapporti virtuali tra soggetti”, ma dietro ad ogni persona c’è un cuore che pulsa. Anime, coscienze e sensibilità, su cui bisogna lavorare e dare entusiasmo, soprattutto ai giovani.
Mi occuperò di giustizia, legalità e trasparenza. Sono convinto che questo sia un momento storico per poterci impegnare tutti, contribuendo con le proprie forze a cambiare questo Paese. Sono convinto che si possa fare sia impegnandosi quotidianamente, come ho sempre detto, nel proprio lavoro, nelle proprie professioni, nelle proprie relazioni, ma anche impegnandosi per il bene pubblico, nella politica per essere protagonisti del cambiamento. Sono convinto che la democrazia partecipativa è ciò che può cambiare questo Paese.
L’impegno in Europa non significa disimpegno in Italia. Sono convinto che questo progetto si debba costruire in Italia, per cambiare veramente questo Paese, per portare idee nuove e soprattutto per stare vicino ai più deboli, a coloro che hanno sete di giustizia, a coloro che attendono di poter ottenere un posto di lavoro, a coloro che attendono di poter raggiungere la verità. La mia azione sarà quella di portare le istanze di giustizia e di verità in tutto il Paese e soprattutto in quelle aree dove queste esigenze sono più necessarie.”

demagistris_europee

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