Il ciambellano

Solo un flash al segretario della Cei che denuncia il “libertinaggio” del premier
E quando salta l’incontro premier-Bertone, è un “cambio di programma” non spiegato

Omissioni, ritardi e mezze frasi

la realtà falsa raccontata dal Tg1

Da Noemi alle escort fino all’arresto di Tarantini
radiografia di 150 edizioni del telegionale di Minzolini

di CARMELO LOPAPA

vespa-baciamano

ROMA – “È un complotto”, “una trama eversiva”, “una manovra indegna”. Il refrain è quotidiano, il tam tam martellante. Giorno dopo giorno diventa il mantra scaccia-guai che, servizio dopo servizio, le telecamere del Tg1 affidano ora allo sfogo estemporaneo del presidente del Consiglio, ora alla diligente voce del coro di onorevoli e portavoce. L’informazione passa attraverso parole sguainate come spade, confusi botta e risposta tra politici, passa attraverso il silenzio sui fatti, sui nomi. Patrizia D’Addario non esiste, ignorati gli affondo dei vescovi. Inchieste, scandali, festini, escort, manganellate a mezzo stampa mai realmente raccontati al grande pubblico. E’ così da Noemi a

Veronica, dalle veline al caso Boffo.

Cinque mesi di Tg1 – fonte primaria di informazione per il 70% degli italiani, come ha sottolineato il Censis – dalla festa di Casoria ai nostri giorni. Centocinquanta edizioni delle ore 20 visionate da “Repubblica” per scoprire come è cambiata la comunicazione ai tempi di Augusto Minzolini. Perché se fino a quel momento, da Veronica al caso “veline alle Europee”, qualcosa filtra agli spettatori, dal 9 giugno la macchina si ferma, qualcosa si inceppa, comunque si cambia registro. Il diario di questi cinque mesi di Tg1 inizia con l’edizione delle 20 di martedì 28 aprile, in cui non vi è traccia della polemica sulle veline alle Europee, tantomeno della festa di Noemi raccontata quella mattina da “Repubblica”.
http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/rai-5/omissioni-ritardi/omissioni-ritardi.html

°°° La vergogna mondiale del più importante Tg dell’azienda di Stato, cioè di TUTTI NOI, occupato e utilizzato dal mafionano per i suoi loschi scopi. Sì, va bene, questo è assodato: silvio berlusconi ha piazzato tutti i suoi servi nei posti chiave e- se non ubbidiscono ciecamente ai suoi diktat per la DISINFORMAZIONE QUOTIDIANA – li caccia e cerca altri killer più spietati e senza spina dorsale: come feltri, belpietro, fede, vespa e minzolini. Appunto. Tutti sguatteri privi di amor proprio e dignità: ciambellani. L’ultimo è questo patetico minzolini. Più che un ciambellano, un ci ha un bell’ano… a disposizione del padrone. Mi meraviglia che NESSUNO dei sedicenti giornalisti dei vari Tg Rai (in realtà una pletora di fannulloni incapaci ma raccomandatissimi) si sia ribellato in qualche modo a questo schifo da Corea del Nord.

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