La puntata riparatrice

L’Italia è una Repubblica fondata sul conflitto di interessi. Il premier palazzinaro fa una legge sulla casa e il premier berzellettiere censura la grande satira di Vauro. Ma si può sempre peggiorare. Non è nuovo, infatti, l’espediente della «trasmissione riparatrice». Era già stato usato contro una puntata di Report dedicata alla mafia, che fu considerata offensiva, evidentemente per conto della mafia, dal presidente della Regione Sicilia Totò Cuffaro. Quello famoso nel mondo per aver festeggiato con i cannoli una condanna a 5 anni per favoreggiamento. Almeno, però, in quel caso, non si pretese che a «riparare» fosse la Gabanelli. Il compito fu infatti affidato all’utile Giovanni Masotti, poi premiato con la sede di Londra, dalla quale manda tuttora servizi insieme fatui e privi di ironia. Ora invece, a «riparare» dovrebbe essere lo stesso Santoro, che non è accusato di alcuna falsità. Ma, avendo detto alcune scomode verità, per «riparare» dovrebbe dire altrettante comode bugie.