Mafia e clientele coi nostri soldi

Nel bilancio, 900 milioni di entrate da vendite di immobili che la Regione non ha mai ceduto

Ora Tremonti deve spegnere la protesta degli altri governatori, da Bassolino a Vendola

L’isola ha già pronto il progetto di spesa

tra precari, autostrade e nuove clientele

Il ministro dell’Economia: “Abbiamo dato precedenza alla Sicilia perché è stata la prima a presentare i progetti”

di EMANUELE LAURIA


VOMITA  ANCHE  IL  MIO  CANE

cane-brillo

PALERMO – Un’accelerazione improvvisa, che placa gli animi dei ribelli siciliani del Pdl e fa arrossire d’invidia gli

amministratori delle altre Regioni del Sud. “Abbiamo dato precedenza alla Sicilia perché è stata la prima a presentare i progetti”, precisa il ministro dell’Economia Giulio Tremonti dopo l’inatteso abbraccio con gli acerrimi rivali meridionalisti Raffaele Lombardo e Gianfranco Micciché. Pace fatta, grazie agli oltre quattro miliardi di fondi Fas piovuti sull’Isola.

Ma ora Tremonti deve affrettarsi a spegnere la protesta degli altri governatori – da Bassolino a Vendola – che non comprendono perché uguale trattamento non sia stato riservato ai loro territori. E avanzano sottovoce il sospetto che la corsia preferenziale assegnata alla Sicilia non vada a premiare una Regione virtuosa. D’altronde, è vero che il Par, il piano per l’utilizzo dei fondi Fas, è stato spedito da Palermo a Roma già nel febbraio scorso ed è rimasto congelato finché la battaglia di Lombardo e dei fautori del partito del Sud non ha spinto Berlusconi a intervenire direttamente.

Ma è vero pure che il via libera del Cipe è giunto dopo che la Regione siciliana, su invito del governo nazionale, ha modificato lo stesso programma: aggiungendo 800 milioni per strade e autostrade e trecento per agevolazioni alle imprese. Ma soprattutto togliendone 200 al contestato capitolo della “rinaturalizzazione”: “Ma quali investimenti, lì dentro ci sono i soldi per pagare i salari dei 30 mila forestali precari dell’Isola”, avevano denunciato i coordinatori regionali del Pdl Domenico Nania e Giuseppe Castiglione in un documento consegnato a Berlusconi. E il sospetto che rimane, malgrado le rassicurazioni del governo (“Non finanziamo spesa corrente”, sottolinea Lombardo) è che i progetti foraggiati dallo Stato servano anche per sostenere altre categorie di precari, come i mille addetti dei consorzi di bonifica.

Di certo, nella vana attesa della delibera del Cipe, il Parlamento siciliano era stato costretto ad approvare il bilancio solo a maggio, spingendo però l’asticella del ricorso al mercato alla cifra record di 5,3 miliardi. Malgrado ciò, l’Ars non aveva rinunciato a varare contributi per 78 milioni a un centinaio di enti non tutti noti, dai , ai “pistoleri” per hobby del Combat Club di Gela, incappando nella scure del commissario dello Stato. “I conti della Regione presentano un notevole deterioramento”, ha denunciato a fine giugno la Corte dei Conti.

I fondi statali fanno tirare un sospiro di sollievo all’amministrazione siciliana, che ora può almeno rinunciare all’ultimo maxi-mutuo da 800 milioni. Ma guai a pensare a nuove disposizioni legislative: il neo assessore al Bilancio Roberto Di Mauro ha detto ai colleghi deputati, con un annuncio senza precedenti, che in cassa non ci sono più soldi per fare le leggi. Almeno finché non sarà fatta una verifica sulle entrate: i tecnici dell’Ars, da due anni, fanno notare che in bilancio figurano 900 milioni come introiti della vendita degli immobili. Che però, piccolo particolare, non c’è mai stata.

MA CHE CAZZO AVETE FATTO ALL’ITALIA?!

che cazzo avete fatto all'Italia

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