Mi segnalano e pubblico

Corte Costituzionale e lodo Alfano: una partita senza regole, e senza moralità.

merende
Fatta salva la buonafede e l’onorabilità della maggior parte dei 15 componenti dell’alta corte, rimane il fatto che alcuni membri bene avrebbero fatto a vivere il pre-partita con un minimo di dignità e pudore istituzionali.

Tanto per uscire dal generico:

Maggio 2009: a casa di un giudice dell’Alta (ma non troppo) Corte – il giudice Mazzella – vengono beccati

a cena: un altro giudice (Paolo Maria Napolitano). Una tavolata oscena: i due “giudici”, insieme a Berlusconi (maggior beneficiato dal lodo Alfano); l’ineffabile Angelino Alfano, autore della omonima oscenità istituzionale nota come “Lodo Alfano”; infine, l’immancabile Gianni Letta in Richelieu. L’inopportunità di un incontro conviviale fra giudici e “parti in causa”, salta agli occhi di qualsiasi persona che conservi un minimo di decenza. Agli occhi di tutti, tranne che a quelli di coloro che partecipano a questa riunione carbonara. Primo della cordata dei ciechi di Breughel un irato Manzella, che non ha nient’altro da dire se non che “a casa mia invito chi voglio io”. Stesso stile dei berluscones che difendono il diritto del Cipria di imbottirsi la casa di puttane come crede. Fatti privati. Roba da chiuderli tutti in un carro merci e spedirli a Marcinelle, a scavare carbone.
Giugno 2009: l’Avvocato Alessio Quaranta, 44 anni, viene nominato n° 1 dell’ENAC, Ente Nazionale dell’Aviazione Civile. Niente di strano, in tempi normali. L’avvocato è uno del ramo. Le coincidenze però, un questo caso specifico, sono molte, forse troppe. Ricordate Agatha Christie? “…una coincidenza è una coincidenza; due coincidenze sono un indizio; tre coincidenze sono una prova…”. Bene, nel caso dell’Avv. Alessio Quaranta, le coincidenze sono una serie infinita…

-1) la nomina è del 4 giugno. Una nomina importante, MOLTO ben retribuita. Una nomina della quale però, i giornali hanno e danno notizia solo il 9 luglio. Strano, vero? Brunetta, il ministro della trasparenza, che vorrebbe rendere obbligatoria la pubblicizzazione delle retribuzioni dei giornalisti RAI (a quelli Mediaset non sembra interessato), non ci farebbe sapere quale sia la retribuzione di Quaranta, inclusiva di fringe-benefits e qualcge eventuale bonus?

-2) il papà di Alessio Quaranta di nome fa Alfonso, e di mestiere fa il Giudice della Corte Costituzionale. C’è qualcosa di criminoso? Assolutamente no! semplicemente, a noi, ex ragazzi di campagna, sembra quantomeno di pessimo gusto che una posizione di vertice di questa portata venga offerta al figlio di un membro dell’alta corte, che deciderà le sorti di Berlusconi e forse del governo, pochi mesi prima dell’esame del lodo Alfano. Qualche malpensante (non noi, naturalmente!) potrebbe sospettare che il governo voglia “comprare” la benevolenza di qualcuno.

Altero-matteoli -3) Ma le “strane coincidenze” non finiscono qui. La nomina la fa il Cons. dei Ministri, su proposta del Ministro Altero Matteoli, AN. Nel 2004 il ministro Matteoli è accusato di favoreggiamento dalla procura di Livorno per aver avvisato il prefetto di un’indagine a suo carico per presunti abusi edilizi relativi alla costruzione di un residence all’isola d’Elba. All’epoca Matteoli è ministro dell’Ambiente e in quanto tale chiede alla Giunta per la autorizzazioni a procedere di deliberare che «i fatti a lui ascritti siano dichiarati attinenti alle sue funzioni ministeriali». il tribunale di Livorno, dopo che il Tribunale dei ministri di Firenze si era spogliato del procedimento perchè non si trattava di reato ministeriale, rinvia a giudizio il ministro per favoreggiamento. Matteoli si oppone, investe della questione la Giunta della camera che solleva il conflitto di attribuzione di poteri presso la Corte Costituzionale. Fine del flash-back. La corte, in queste settimane, ha deciso di rinviare il caso Matteoli alle Camere (dove finirà definitivamente imboscato, come è successo in 60 anni di storia della Repubblica, con le sole eccezioni di Tanassi, Longo e Previti.

La decisione è presa con strettissima maggioranza: otto a sette. Insomma, dobbiamo supporre che, qualora il Papi di Alessio, Alfonso, abbia votato a favore della salvezza di Matteoli, quel voto sia stata decisivo. Otto a sette è diverso da sette a otto. Ma c’è un’altra coincidenza: l’ex Direttore Generale dell’Enac, Silvano Manera, è candidato a diventare consulente dello stesso ministro Matteoli. Coincidenze… solo coincidenze… E vissero tutti felici e contenti…

Settembre 2009: funerali di stato dei sei militari della Folgore uccisi in Afghanistan. Durante la messa, al momento in cui ci si scambia un “segno di pace”, accanto al Cipria, per puro caso, sapete chi capita? un’altra coincidenza: il Presidente della Corte Costituzionale, Francesco Almirante. Un uomo di peso, perchè in caso di parità nelle votazioni sul lodo Alfano, il voto del Presidente vale doppio. Coincidenza, naturalmente, anche perchè erano insieme le quattro “Alte Cariche” protette dal lodo Alfano. Infatti il Presidente dovrà giudicare anche sulla SUA impunità, oltre che su quella di Berlusconi, Schifani, e Fini. Ma la stranezza è che accanto a Berlusconi avrebbero dovuto, in ordine protocollare, trovarsi Schifani (seconda carica) e Fini (terza carica). Invece, si sa… sono momenti di confusione: gli capita accanto Almirante.

da giovane-lavoraccio

Riepiloghiamo? Oggi – e non si sa quanto tempo ci vorrà – nell’Alta Corte siederanno, fra gli altri:
# l’anfitrione Mazzella (quello delle cene carbonare cogli “imputati”)

# l’altro giudice, Paolo Maria Napolitano, che “non trova niente di strano”

# Il giudice Quaranta, papi del neo-promosso Alessio, officiante il Matteoli inquisito

# l’affettuoso Presidente Almirante, che scambia “segni di pace” con papi

Infine, questa riunione è preceduta di qualche giorno da un’altra “stranezza” istituzionale: l’Avvocato dello Stato, Glauco Nori, che qualche giorno prima della sentenza invia una irrituale “memoria” all’alta corte, in difesa del lodo Alfano. Fra le altre perle contenute in questa memoria, c’è un diamante: “l’eventuale bocciatura del lodo Alfano potrebbe causare la caduta del Governo, con conseguenze imprevedibili per la stabilità del Paese, in un periodo di profonda crisi economica”. Tre osservazioni:

-1) qualcuno ha informato l’avvocato Nori che il suo ruolo è quello di avvocato dello STATO, e non di avvocato del GOVERNO?

-2) l’avvocato si rende conto che il suo è uno scoperto e squallido tentativo di orientare il gudizio della corte in favore di UNA delle parti in causa, pur rivestendo un ruolo, almeno in teoria, superpartes?

-3) L’avvocato dello Stato si rende conto che la sua entrata a piedi uniti nelle “conseguenze politiche” di una eventuale bocciatura del lodo è un fallo da cartellino rosso? Perchè vede, avvocato, un avvocato dello Stato degno di questo nome, su questo aspetto, avrebbe dovuto tacere. Non è suo compito fare politica, né orientarla. E se proprio non le fosse riuscito di tacere, avrebbe dovuto anche illuminarci circa le conseguenze politiche della decisione opposta, e cioè del mantenimento in vita dell’osceno lodo Alfano: una bestialità giuridica unica al mondo, che ci pone al di fuori del novero dei paesi a livelli decenti di sviluppo democratico, e ci porta pari pari in centro-America, fra le Repubbliche delle Banane. Ci pensi, avvocato, ci pensi…

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