Stupro Caffarella, confessano gli arrestati

Stupro Caffarella, confessano gli arrestati
Il “Riesame” scarcera il romeno Racz
Ionut Alexandru e Oltean Gavrila, i romeni accusati di aver violentato una 14enne nel parco romano, hanno ammesso le loro responsabilità al Gip. Libero l’uomo (foto) che era rimasto in carcere per la violenza di Primavalle

°°° Ora che succederà? Dopo l’ennesima figura di merda delle procure romane (asservite alla malavita di regime), risarciranno anche questo poveretto come il barista di Perugia?

racz

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da Travaglio

Zorro di Marco Travaglio

Trovato il mostro: è Genchi

Alla Procura di Roma, come pure nel Ros dei Carabinieri, lavorano anche magistrati e investigatori di prim’ordine. Ma ci vorrebbe la penna di un Camilleri per raccontare il tragicomico «caso Genchi». Genchi, per le sue consulenze per le Procure di Catanzaro e di Marsala svolte a Palermo, è indagato e perquisito dalla Procura di Roma, che non ha competenza a occuparsi di eventuali reati commessi a Catanzaro, a Marsala e a Palermo. La perquisizione è affidata al Ros, noto a Palermo per essere riuscito a non perquisire il covo di Riina nel ’93 e quello di Provenzano nel ’96. Stavolta finalmente ci è riuscito: dipende dal nome dell’indagato. I pm romani sostengono di aver preso solo atti relativi a «Why Not». Bugia: il Ros ha asportato l’intero server del consulente, con gli originali di indagini riservatissime di numerose Procure, anche su uomini del Ros. A denunciare Genchi, oltre ai magistrati di Catanzaro (indagati a Salerno grazie anche al lavoro di Genchi), è stato Alberto Di Pisa, neo procuratore di Marsala, dove Genchi lavorava sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone. Di Pisa era un nemico acerrimo di Falcone, sulla cui morte Genchi ha indagato a lungo. La Procura di Roma che indaga su Genchi è la stessa che ha usato e usa tuttora Genchi come consulente; e che tiene in carcere, con accuse che cambiano ogni mezz’ora, due rumeni arrestati per lo stupro che non han commesso alla Caffarella. Modesta proposta: nominare Genchi consulente per scoprire lo stupratore; oppure incriminare Genchi per lo stupro della Caffarella.

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Da Travaglio

Zorro di Marco Travaglio


Maigret, anzi Clouseau

Così parlò Angelino Jolie Al Fano il 20 febbraio, all’indomani dell’arresto dei due rumeni che non hanno stuprato nessuno alla Caffarella: «Mi complimento col ministro Maroni e col questore di Roma e le forze dell’ordine per gli arresti a Roma dei romeni accusati della violenza sessuale alla Caffarella, avvenuti senza il bisogno di intercettazioni». Il pover’uomo tentava di dimostrare che le intercettazioni non servono, tanto vale abolirle. Del resto il compiacente questore Giuseppe Caruso gli aveva servito l’assist su un piatto d’argento: «Un lavoro da veri poliziotti, fatto in strada, di pura investigazione, di intuito e senza l’aiuto di supporti tecnici. La polizia, dopo aver preso Provenzano, non poteva farsi sfuggire due violentatori». Che però, a dispetto del suo leggendario «intuito senza supporti tecnici», non erano i due violentatori. L’Ansa magnificava la brillante «indagine dell’ispettore Maigret (sic!, nda), basata sull’intuizione personale, sull’immedesimarsi nella personalità dei protagonisti. Nessun mezzo sofisticato: un’indagine all’antica, dicono soddisfatti gli investigatori della Mobile: decine di interrogatori di persone che corrispondevano alle caratteristiche fisiche delle belve». Ora si scopre che l’unica notizia vera della catastrofica indagine è giunta dalle intercettazioni (evidentemente le han fatte, con buona pace del ministro e del questore): uno dei due rumeni stava per fuggire in Romania. Ora si spera che alla Questura di Roma riscoprano i «supporti tecnici». Almeno per riuscire a distinguere il commissario Maigret dall’ispettore Clouseau.

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