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RIVOLUZIONE RUSSA IN SARDEGNA – DALL’ALTO DI UN ELICOTTERO, L’OLIGARCA MANASIR ZIYAD HA PRESO DI MIRA ’MORTO ROTONDO’: SI STA COMPRANDO LE VILLE DEL GOLFO DI PUNTA NURAGHE – IN SIBERIA COSTRUISCE POZZI E OLEODOTTI, MA DI LUI SI SA POCO…
Mauro Liscia per “L’espresso”
PORTO ROTONDO

I suoi cantieri non si fermano mai. Costruisce impianti nel buio dell’inverno siberiano, con temperature che scendono anche a quarantadue gradi sotto lo zero. Realizza tubature che corrono per centinaia di chilometri sottoterra e se necessario si inabissano anche nel mare. Petrolio, ma soprattutto gas naturale: la ricchezza più importante della Grande Russia di Vladimir Putin.

Eppure di lui si sa pochissimo. Se volete avere un’idea della sua ricchezza, allora basta pensare alla Gazprom, il gigante degli idrocarburi dai capitali sterminati. Quando si parla di Gazprom, lui è ‘Mister General Contractor’, quello che costruisce pozzi, oleodotti e stazioni di pompaggio chiavi in mano. E ne sa smistare con oculatezza guadagni e mediazioni. Per questo Manasir Ziyad è considerato tanto misterioso quanto influente nella nomenklatura del potere moscovita.
PORTO ROTONDO

La sua Stroygas consulting negli ultimi otto anni si è imposta nei principali contratti siglati da Gazprom per realizzare e mantenere in azione campi petroliferi e collegamenti. Poco alla volta si è allargato ai paesi europei dove la sua specialità poteva trovare partner interessati, come l’Ungheria e l’Italia. E non sorprende che il magnate venuto dal freddo abbia scelto Porto Rotondo per sbarcare nel Mediterraneo.

Dicono che esplori la Costa Smeralda dalla cabina di un elicottero, bassa quota e volteggi ravvicinati, lo sguardo attento ai dettagli. Ma forse per scegliere le ville da acquistare gli basta informarsi sul blasone finanziario dei proprietari, che i progetti di quelle oasi dorate li hanno affidati ai migliori architetti del mondo.

D’altronde Manasir Ziyad non sembra davvero badare a spese: in pochi mesi ha comprato tre residenze estive a Punta Nuraghe. All’uomo diventato ricco grazie al ghiaccio e all’oro nero, piacciono il sole accecante della Sardegna e quella sabbia candida. Si è innamorato dei graniti dalle forme impossibili che disegnano il promontorio. E ha deciso di permetterseli.

Il suo nuovo eremo guarda sulla spiaggia di Ira, luogo celebre per le nobili abluzioni dell’attrice contessa Fürstenberg. Anni Settanta, altri tempi: la profumatissima costa della Gallura era un paradiso per i pochi che l’avevano scoperta, tradendo Capri e Saint Tropez per seguire la scia luccicante del principe ismailita Karim Aga Khan.
MANASIR ZIYAD

Oggi quelle rocce inimitabili incorniciano il ritiro preferito di Silvio Berlusconi e nella vicina Costa Smeralda sono i facoltosi finanzieri dell’ex Unione Sovietica a farla da padroni. Ziyad, che viene dalla Georgia, appartiene alla schiera dei nababbi no-limits. Descritto come uomo dai modi gentili, è diventato un frequentatore assiduo del lembo più patinato del nord Sardegna.
Si muove con discrezione tra ossequiosi agenti immobiliari e parchi con piscina che sembrano sospesi sul mare. Vede e compra, una firma sull’assegno e via su un nuovo obbiettivo. Prese le ville, ora vorrebbe un residence fatto di freschi loft immersi nella macchia mediterranea.

C’è chi giura che pur di chiudere al volo i negoziati sia pronto a pagare il doppio dei valori di mercato. Certo la sua presunta generosità spiegherebbe perché un ex manager dell’Eni gli abbia ceduto senza batter ciglio villa Verdiana, uno dei tre gioielli di Punta Nuraghe, considerata da sempre irraggiungibile. Altri prima di lui, per quanto finanziariamente attrezzati, avevano dovuto battere in ritirata: i monumenti al lusso non sono sempre merce da vendere.

Agganciata una delle più agognate fra le dimore rotondine, ha pensato di allargarsi un po’. E per realizzare il suo sogno sardo si dice che abbia fatto balenare davanti ad occhi increduli una cifra prossima ai cento milioni di euro. Verità o miti estivi? Se pochi chilometri più in là, a Romazzino, il manager della Gazprom Alisher Usmanov ha fatto sua per trenta milioni la villa che fu dell’industriale Antonio Merloni, tutto in quest’irripetibile angolo di mondo entra nella sfera del possibile.
PORTO ROTONDO

Addirittura probabile quando la ‘Nuova Sardegna’ riferisce dell’ultimo acquisto concluso dal re dell’alluminio Oleg Deripaska: venti milioni per le Walkirie, una reggia nel cuore vecchio di Porto Cervo. La lista si allunga pensando a Roman Abramovich, che d’estate vive tra i suoi tre megayacht e una magnifica residenza comprata a Cala di Volpe. Ma chi ha avuto la fortuna di trattare con Ziyad non ha sentito una parola che preluda a rilanci immobiliari.

Per Punta Nuraghe non si parla neppure di condominii a cinque stelle perché l’idea è un’altra. Il tempo che riesce a ritagliare fra i suoi commerci internazionali di gas, l’inavvicinabile georgiano vorrebbe trascorrerlo in un parco riservato. Dove il solo rumore accettabile sia quello delle onde, discreto quanto sa esserlo la natura di quei luoghi.

Ecco perché al comune di Olbia i suoi collaboratori hanno proposto soltanto un progetto da duecentomila euro, per sistemare una piccola strada e renderla accessibile alle limousine degli ospiti. Ziyad vorrebbe solo il permesso di ripristinare la vegetazione che circonda le sue nuove proprietà, ancora provata da vecchi incendi. Almeno per ora, perché chi lo ha visto all’opera, sa che è abituato a pensare in grande.

ziyad

costa

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