Memoria corta o ignoranza crassa?

Baby mendicanti e clandestini
quando i romeni eravamo noi
di Stefania Parmeggiani
Cammini dolorosi, segnati da pregiudizi, espulsioni, carcerazioni, maltrattamenti portati alle estreme conseguenze. Vicende individuali che diventano pubbliche grazie alla mostra “Tracce dell’emigrazione parmense e italiana, fra il XVI e XX secolo”, organizzata dall’Archivio di Stato di Parma. Oltre cento i documenti esposti – dal 1545 al 1973 – che descrivono gli italiani al tempo in cui furono emigranti.

ITALIANI, CLANDESTINI A BUCAREST

A metà del ‘900 non erano gli italiani a considerare i romeni criminali, ma i romeni a controllare i confini per non essere invasi dagli italiani. Una lettera del ministero dell’Interno testimonia come Bucarest si lamentasse dei nostri connazionali. E non era la sola. A Bombay tutti coloro che avevano a che fare con la prostituzione venivano chiamati “italiani”

LEGGI “Gli indesiderati”
AMERICA Ministero: “Vittime di trafficanti” pag. 1/pag. 2/pag. 3 (.tif)
ROMANIA Ministero: “Fermiamo gli espatri”(.tif)

IL RACKET DEI BABY MENDICANTI

Dai comuni dell’Appennino parmense tra il 1845 e il 1847 partirono 2022 minorenni. Erano stati dati in affitto ad adulti perché diventassero garzoni o ambulanti. Molti furono fatti mendicare, picchiati e maltrattati. 512 non fecero mai ritorno. Tra di loro Eligio, un orfano lasciato morire sulle strade di Londra perchè non rincasava con abbastanza denari

LEGGI “Eligio e gli altri bimbi scomparsi nel nulla”
LA LETTERA “Vostro figlio è nelle mani di un assassino”

L’ASSASSINO DI SISSI E GLI ANARCHICI DELLA COMUNE CECILIA

Lucheni, l’uomo che uccise l’imperatrice d’Austria, nel ’39 fu inserito nelle liste di frontiera nonostante fosse morto in carcere 19 anni prima. In un documento del ministero degli Interni la sua biografia. E poi gli Agottani che in Brasile furono tra i fondatori di Cecilia, la comune anarchica più famosa dell’America latina, protagonista di un film con Vittorio Mezzogiorno

LEGGI “Perseguitati e fuggiaschi”
DOCUMENTI Informativa sull’omicida (.tif)

GIROVAGHI E CIRCENSI, LA STORIA DEGLI ORSANTI

Artisti di strada dalla fama leggendaria, per secoli gli Orsanti partirono dalla Valle del Ceno e del Taro con al seguito cammelli, scimmie e cani ammaestrati. Per evitare carcerazioni o espulsioni chiedevano, prima di esibirsi a cappello, l’autorizzazione a “ciarlare”. I loro passaporti e le suppliche di chi chiedeva di uscire dallo Stato

LEGGI Artisti, braccianti e viaggiatori
(15 aprile 2009)

cammelli

luccheni

migranti

rumeni1

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