(C) lucio salis 1967
TRAMONTO
Forse il mare e i rami dei pini
Avevano stretto un accordo
Per non fare rumore
E il sole
Più curioso di una vecchia comare
Si voleva godere la fine
Per andare tranquillo
A dormire
Respiravi il tramonto
E coi piedi scavavi
Uno strano disegno di sabbia
E stringevi le labbra
E guardavi lontano
Scostando i capelli dagli occhi
Vincendoli al vento
Era giunto il momento di odiare le frasi
Che nascevano in fretta e mordevano il petto
E a nessuno
Sarebbe servito tenersele in bocca
Riscoprire il passato
E ingoiare veleno già vecchio
D’accordo, era brutto.
Ma era peggio di tutto
Vederti così presuntuosa e spavalda
Con risate negli occhi
E il pudore lasciato negli anni
Sentirti parlare di viaggi
Di amici importanti
Di vita… “davvero”!
Non è bello nemmeno stasera
Che ritorni a parlare di viaggi
Si capisce lontano che menti
Dallo sguardo che fugge
Dalle mani veloci
Dalle cose diverse e confuse
Che dici.
Si capisce che sai che ho capito
E ti fermi di botto
E scuotendo la testa mi chiedi perdono
E mi mordi le labbra
E cogli occhi mi bagni la barba
E facciamo l’amore così
Come bambole tristi.