Tutto allo sfascio

Lo storico istituto culturale fiorentino con fondi limitati e poco personale

Inutili gli allarmi della direttrice. La lettera: “All’estero fanno molto di più”

Biblioteca di Firenze al collasso

Utenti in rivolta scrivono a Bondi

bondi

FIRENZE – Cataste di libri agli angoli delle stanze, la luce fioca della sala lettura, sporcizia sui tavoli di consultazione. E come se non bastasse, orari ristretti per avere un libro in prestito, fotocopie costosissime e una insopportabile puzza che sale dal seminterrato. È la fotografia della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze che emerge dalla lettera aperta, sottoscritta da alcuni docenti, ricercatori, laureandi e studiosi, uniti nell’associazione lettori “Gianni Isola” dello storico archivio, indirizzata a Sandro Bondi, ministro dei Beni Culturali.

“La Biblioteca è priva di personale, priva di denaro, priva di

risorse”, si legge nella missiva. “Nessuna biblioteca nazionale in Europa ha orari di apertura così brevi: due distribuzioni la mattina, più una il pomeriggio ma solo due volte a settimana, mentre l’ufficio di prestito è aperto solo 2 ore al giorno”. Inoltre, “gli orari ed i servizi sono insufficienti , le fotocopie troppo care, gli ascensori chiusi, il bar interno inesistente, la puzza da seminterrato, gli impedimenti all’uso di internet. Negli ultimi tre anni si sono accumulati ritardi enormi nel lavoro di tutti i comparti”, dalla catalogazione alla bibliografia.

La lettera aperta, datata 16 luglio, è l’ennesima denuncia fatta dagli utenti e dai lavoratori della biblioteca. L’associazione si era già attivata nella precedente Legislatura per denunciare al ministero la situazione gravosa in cui la struttura fiorentina versa. Poi lo scorso 21 aprile, dopo nuovi tagli al settore culturale, era stato diffuso un appello, sottoscritto da 164 docenti, ricercatori e laureandi, lanciato alla città, agli amministratori e agli allora candidati sindaco. “Manca il personale e gli spazi sono sotto dimensionati rispetto alle esigenze. Si parla tanto di telematica ma il materiale è legato con gli spaghi con il fango dell’alluvione”, osservava Franco Contorbia, docente di Letteratura italiana moderna e uno dei sottoscrittori dell’appello di aprile.

A giugno un nuovo allarme. Antonia Ida Fontana, direttrice della biblioteca, incontrando alcuni rappresentanti del Consiglio regionale della Toscana chiedeva “almeno 500 unità di personale, nuovi spazi per l’immagazzinamento dei volumi, oltre ad un considerevole aumento di budget per far fronte alle spese ordinarie”.

La Biblioteca Nazionale centrale di Firenze ha il compito di raccogliere l’intera produzione culturale nazionale di ogni anno. Ciò significa raccogliere ogni dodici mesi dalle 50 alle 60 mila monografie , più di 300 mila testate e periodici. Ma da alcuni anni, anche per un taglio consistente di personale (209 dipendenti contro i 334 del 1996, si legge nella lettera), l’organizzazione della struttura rischia di collassare. Inoltre, “Il finanziamento per l’acquisto di libri e documenti è stato decurtato a 291mila euro, costringendo ad interrompere molti abbonamenti importanti”. Nel 1996 il finanziamento era pari ad un miliardo e mezzo di lire, circa 775mila euro.
(17 luglio 2009)

°°° Come vedete, amici miei, non sono io catastrofista: ma è la catastrofe che incombe su tutti i settori che questi delinquenti toccano. Stanno sfasciando tutto. TUTTO… La cosa subdola è che, dopo la loro devastazione, il povero Prodi è riuscito a fare miracoli per rimettere i conti in ordine, tappare  le voragini nei conti pubblici e far ripartire DAVVERO questo scalcagnato paese, ma non ha potuto certamente tappare tutte le falle. Non dimentichiamoci che l’hanno fatto fuori apposta… o gli italiani, anche i decerebrati di destra, avrebbero visto TROPPO CHIARAMENTE la differenza.

berlusconi_prodi

berlusconi_DIMETTITI

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