“Berlusconi comprò il silenzio di Tarantini sul giro di escort” Ma che novità!

Escort, Riesame: “Berlusconi
comprò il silenzio di Tarantini”

Le motivazioni con cui il tribunale respinse la richiesta di arresto per Lavitola. Secondo i giudici fu l’ex premier a consegnare al faccendiere latitante i 500mila euro destinati all’imprenditore barese

Escort, Riesame: "Berlusconi  comprò il silenzio di Tarantini"Gianpaolo Tarantini

L’allora premier Silvio Berlusconi avrebbe indotto Gianpaolo Tarantini a mentire agli inquirenti baresi che indagano sulle escort inviate da ‘Gianpi’ a casa del presidente del Consiglio e avrebbe tentato di comprare il silenzio dell’imprenditore barese. In cambio Berlusconi avrebbe fatto consegnare 500mila euro a

Tarantini perché patteggiasse la pena a Bari ed evitasse il deposito delle intercettazioni a suo carico. E’ questo quanto scrive in sostanza il tribunale del Riesame di Bari nelle 43 pagine di motivazioni dell’ordinanza (depositata oggi) con la quale il 21 novembre scorso i giudici avevano respinto la richiesta della difesa di revoca della misura cautelare in carcere per il faccendiere latitante Valter Lavitola, accusato di induzione a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria.

Secondo i giudici, Berlusconi non avrebbe pagato di persona Tarantini ma tramite la sua segretaria o il suo maggiordomo che avrebbero poi consegnato il denaro a Lavitola perché lo facesse arrivare nelle mani di Tarantini. L’ex direttore dell’Avanti – secondo il ragionamento dei giudici – sarebbe dunque il concorrente dell’autore materiale del reato, che nella ricostruzione del Riesame è appunto Berlusconi. Nelle motivazioni, il Riesame conferma e rafforza la tesi già sostenuta dal tribunale del Riesame di Napoli, che il 27 settembre 2011 aveva dichiarato la competenza territoriale della

 

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