Bossoli: Quella sottile linea tra folclore e reato (Maria Novella Oppo)

Quella sottile linea tra folclore e reato

Bossi minaccia di morte il premier Mario Monti, poi smentisce e accusa i giornalisti di aver inventato tutto. Ovviamente il Senatur ha imparato da Berlusconi, cui deve tutto, anche l’abuso di tv e la possibilità di infrangere la legge quando vuole, perché, tanto, quando parla lui è “folclore”. E, a furia di folclore, il Paese è ridotto così come lo hanno ridotto Bossi e Berlusconi. E magari ora sarà il caso di finirla di sparare cazzate come proiettili, rendendo pure complici noi spettatori del misfatto commesso davanti alle telecamere. La Lega ci ha stufato, noi italiani, perché i nostri problemi sono sempre in secondo piano rispetto alle violenze dell’ex amico di canottiera di Silvio, pronto a tornare col socio non appena gli convenga. Se Bossi è uno cui si deve perdonare tutto perché già colpito dalla sorte, se ne prendano amorevole cura amici e sodali, ma i suoi reati vanno perseguiti come quelli di chiunque altro. Perché non è possibile andare fino in India a difendere l’onore nazionale, se poi si consente di offenderlo a un tipaccio solo perché è stato complice di Berlusconi.

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