“Lega razzista”: Kyenge processata a Piacenza
Querelata da Salvini: “Rinuncio all’immunità parlamentare”- Il ministro chiamato in aula.

PIACENZA L’europarlamentare del Pd Cecile Kyenge è a giudizio davanti al tribunale di Piacenza per diffamazione, dopo una querela presentata dal segretario della Lega, e attuale vicepremier, Matteo Salvini. La Kyenge accusò, durante una festa dell’Unità a Parma, la Lega di essere razzista. In tribunale a Piacenza si è aperto il processo con la prima udienza.
Durante l’intervista disse “la Lega è razzista”, riferendosi alla polemica allora legata a una foto pubblicata su Facebook da Fabio Rainieri, politico parmense e all’epoca segretario della Lega Nord dell’Emilia. Nell’immagine l’attuale parlamentare europea veniva paragonata a un orango. Matteo Salvini, in qualità di segretario della Lega, la querelò per diffamazione.
“Ho deciso di rinunciare alla mia immunità parlamentare perché penso che i politici debbano assumersi le proprie responsabilità”, ha detto Kyenge poco prima di entrare in aula a Piacenza.
“La Lega è razzista? Giudicate voi”. Lo scrive sui social Cecile Kyenge, che posta la domanda in un’immagine, in cui compaiono anche diversi titoli di giornali raccolti nel tempo: “Quando Salvini cantava: ‘senti che puzza arrivano i napoletani'”; “Calderoli: ‘quando vedo Kyenge penso a un orango'”; “La Lega: ‘vagoni separati per extracomunitari'”; “Borghezio: ‘Governo del Bonga bonga, Kyenge scelta del c…'”.
E ribadisce, nel commento: “Oggi a Piacenza: Salvini mi cita in tribunale, perché ho detto che la Lega è razzista. Secondo voi lo è? Giudicate voi”.
Salvini e la Lega si sono costituiti parte civile. Nel processo, come chiesto dal difensore di Kyenge, avvocato Gian Andrea Ronchi, saranno sentiti sia l’esponente dem sia il ministro dell’Interno e vicepremier, difeso dall’avvocato Claudia Eccher.
Una consulenza tecnica di materia ‘storico-politica’ per stabilire se si può definire o meno la Lega un partito razzista, invece, ha chiesto di poterla produrre il difensore di Kyenge, avvocato Gian Andrea Ronchi: il tribunale ha ammesso l’istanza. Il difensore ora dovrà decidere a chi affidare lo studio, che sarà quindi presentato nel corso del processo, rinviato al 29 marzo.