E io pago! Berlusconi e le grinfie sulla sanità. Pure!

Berlusconi e “l’impegno contro i tumori”
E’ primo azionista della MolMed

L’azienda biomedica studia farmaci innovativi contro il cancro
Nel consiglio di amministrazione il Premier ha messo il figlio

ROMA (1 giugno) – Che il premier Silvio Berlusconi fosse interessato alla lotta ai tumori lo si poteva dedurre da quando dichiarò, alcuni mesi fa, che il cancro sarebbe stato sconfitto in pochi anni. L’obiettivo però ha anche un

risvolto pratico, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg: il premier è diventato azionista di maggioranza dell’azienda MolMed, che ha allo studio due farmaci innovativi proprio in quest’area della medicina. Il leader del Pdl sarebbe salito lo scorso dicembre al 24% dell’azienda biomedica con sede a Milano, diventandone così il primo azionista.

«Berlusconi – si legge nell’articolo dell’agenzia – ha alzato la sua quota tramite la Fininvest, e ha messo il suo figlio più piccolo, Luigi, nel consiglio di amministrazione». L’azienda è valutata 40,6 milioni di euro, e altri soci eccellenti sono Leonardo Del Vecchio, patron del gruppo Luxottica, e Ennio Doris, fondatore della Mediolanum, con una quota di poco più dell’8%. I due farmaci innovativi studiati dalla Molecular Medicine, l’azienda in cui ha investito il presidente del Consiglio, si chiamano NGR-hTNF e Tk, e sono già arrivati alla fase III della sperimentazione, quella che prelude all’immissione in commercio. L’NGR-hTNF ha come obiettivo i vasi sanguigni che alimentano i tumori solidi, e attualmente è sperimentato sul carcinoma del colon-retto, del fegato, del polmone, dell’ovaio, ed il mesotelioma.

Dallo scorso aprile è stata avviata la fase III della sperimentazione per il mesotelioma, mentre per le altre indicazioni sono in corso studi di fase I e II. Il Tk invece è una terapia che permette il trapianto di midollo osseo (a volte necessario per la cura di alcune leucemie) anche tra donatori solo parzialmente compatibili, con il vantaggio di poter mantenere gli effetti benefici del sistema immunitario del donatore. L’interesse dei Berlusconi per la medicina non si fermerebbe qui: al premier, che recentemente ha parlato della sua esperienza con il tumore alla prostata, piacerebbe molto il progetto Quo Vadis della clinica San Raffaele del Monte Tabor di Milano, che si occupa di ricerche nel campo della longevità.

In questo caso non ci sarebbero stati finanziamenti diretti, anche se Bloomberg fa notare che il centro ricerche diretto da Don Verzè è l’unico che non ha ricevuto tagli ai fondi negli ultimi anni. Il centro Quo Vadis è una struttura in via di costruzione nel Comune di Lavagno (Verona), che sarà specializzata nel combattere gli effetti dell’invecchiamento. Come si legge nella scheda sul sito della fondazione San Raffaele «Vuole rappresentare il luogo più avanzato di tutela della salute in tutti gli aspetti costituenti l’habitat dell’uomo-persona per la promozione e il mantenimento dell’integrità bio-psico-spirituale». La struttura sorgerà su un’area di 500mila metri quadri e avrà un costo finale di 150 milioni di euro.

b-cazzone

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter