I legaioli usano gli stessi metodi mafiosi di Berlusconi: fanno sparire tutto ciò che non gli è comodo.

Monti promosso su Radio Padania
E il sondaggio sparisce dal sito web

Il gradimento per il capo del governo era arrivato all’80%

 

La spaccatura fra la base leghista e i vertici del partito esiste oppure o è un’invenzione mediatica? I fischi che sabato piazza Duomo ha riservato a Bossi erano proprio per il Senatur, oppure (come dice Renzo) c’è stato un problema di
sincronizzazione fra audio e video ed erano rivolti a Monti? E’ tempo di dilemmi, in casa Lega. Nelle ultime ore a chiarire qualche dubbio ci aveva pensato Radio Padania Libera. O meglio, gli ascoltatori delle frequenze leghiste. Subito dopo la manifestazione di sabato, infatti, la radio aveva deciso di lanciare un sondaggio on line sul proprio sito. Domanda secca: «Cosa ne pensi dei primi mesi di attività del governo Monti?». Un quesito che, seguendo quello che è il pensiero del partito, non avrebbe dovuto lasciare scampo all’attuale premier. Del resto la Lega è, ad oggi, il più grande partito d’opposizione. E Bossi non nasconde, un giorno sì e l’altro pure, il malcontento verso questo esecutivo.

 

Invece il risultato era stato sorprendente. Oltre l’80% dei votanti (su 5493 voti) s’era detto favorevole a Mario Monti. Il 71,1, addirittura, si diceva «molto soddisfatto». I delusi erano circa il 3%. Gli «arrabbiati», invece, il 12,9. Un giudizio che lasciava poco spazio ai commenti. E che forse evidenziava in modo netto, se i numeri hanno ancora un senso, la divisione fra la base del partito e chi sta al timone. Ma il sondaggio non si trova più. E in Rete la notizia già spopola sui social media. Sullahome page del sito non ve n’è traccia. Sparito. L’area sondaggi, nella side bar sinistra, è completamente vuota. Solo chi ha conservato il vecchio link può ancora accedere e visualizzare i risultati.

Biagio Simonetta

I lumbard rapiscono il libro anti-Lega
comprato dalla biblioteca comunale

L’idea del sindaco (maroniano) di Sesto Calende: lo fa prendere in prestito a turno dai militanti per toglierlo dalla circolazione

 

La copertina del libro di Lynda DematteoLa copertina del libro di Lynda Dematteo
SESTO CALENDE (Varese) – Il rogo dei libri non si può fare. Ma il sindaco leghista di Sesto Calende, paesino del Varesotto, ha comunque fatto ritirare dagli scaffali comunali un volume scomodo. La bibliotecaria aveva acquistato «L’idiota in politica. Antropologia della Lega Nord», saggio scritto da una studiosa, Lynda Dematteo, che traccia un profilo critico del Carroccio. Banalizzando un po’, il libro descrive il partito di Umberto Bossi come un movimento che ha avuto successo nella politica italiana sparandole sempre più grosse, a partire dagli anni Ottanta.
Il borgomastro Marco Colombo, 37 anni, quando ha
saputo che la biblioteca lo aveva acquistato si è arrabbiato, e ha sgridato la funzionaria: «È vero, le ho urlato dietro – conferma il primo cittadino – esiste una commissione che sceglie i libri e non mi risulta che la scelta sia stata condivisa. E poi, diciamolo, la bibliotecaria è di sinistra». Insomma, la sua sarebbe stata una scelta politica. Il sindaco è scatenato: «I soldi dei cittadini del mio Comune si devono spendere meglio – sentenzia -. E se qualcuno proprio vuole leggere quel libro, lo può cercare nel sistema interbibliotecario provinciale, dove ce ne sono già due copie».

 

Inizialmente il borgomastro lumbard ha cercato un modo «alternativo» per farlo sparire dalla circolazione. Legalmente. Si è inventato una sorta di ritiro permanente. Che ora rivendica. Dice che funzionava così: ha ordinato all’assessore alla Cultura di prendere in prestito il volume. Detto fatto, la signora Silvia Fantino, leghista moderata, lo detiene a casa propria da tre mesi. E l’ha persino letto: «Io non avevo tempo ma lei è una professoressa e l’ha analizzato per bene – osserva il primo cittadino – mi ha detto che però non l’ha molto apprezzato, innanzitutto perché l’ha trovato fazioso».
Ma non finisce qua: Colombo ha dato sfogo alla fantasia, e già immagina una sorta di «passalibro» di protesta: «L’assessore lo dovrà restituire, ma io non mi arrendo – continua – lo faremo prendere in prestito da un militante leghista ogni mese, a turno, così manifesteremo il nostro dissenso verso quell’acquisto». Più ne parla, Colombo, e più si vede che ha voglia di spararla grossa: «Alla fine lo farò ritirare – sbotta -. Naturalmente mi rendo conto che non posso vietare un libro, però posso chiedere alla biblioteca di prestare il consenso alla vendita definitiva, per toglierlo dagli scaffali». E chi lo acquisterà? Semplice: «La sezione della Lega di Sesto Calende». Insomma, il sindaco sembra pronto a tutto. Anche se in fondo, lui e il suo assessore sono contenti che questa storia venga divulgata. E il motivo è presto detto. Colombo si aspetta di diventare un eroe per la truppa leghista, in questi giorni un po’ ammaccata per le guerre interne tra maroniani e cerchio magico, che in provincia di Varese sono state particolarmente accese. Anche Roberto Maroni qualche giorno fa aveva criticato il libro in questione. Dalla sua pagina di Facebook aveva definito Lynda Dematteo una sconosciuta che vuole solo attaccare la Lega. E Colombo è un maroniano di ferro, uno di quelli che dirigeva i cori contro il cerchio magico durante il «Maroni Day» della settimana scorsa al teatro di Varese.

Curiosamente, la Dematteo è stata invitata oggi a Varese, a un convegno sul Nord e la Lega organizzato dal Pd locale, dove parlerà proprio delle sue teorie sul ruolo da Gianburrasca che Bossi si è autoattribuito da un ventennio a questa parte. Giusto in tempo per commentare la singolare fatwa lanciata dai leghisti contro il suo libro.

Roberto Rotondo

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