Il convento è povero, ma i preti mica tanto…

Prete con villa, colf e berlina
mette fuori gioco il Fisco

Stipendio da mille euro al mese, parroco di Fasano incappa in un controllo per l’alto tenore di vita: “Grazie alle donazioni dei fedeli per matrimoni e funerali”. Introiti che il concordato esclude da tassazione

di PAOLO RUSSO

Prete con villa, colf e berlina mette fuori gioco il Fisco

Abita in una villa antica di proprietà, guida una Fiat Croma e ha alle sue dipendenze una domestica a tempo pieno. Un tenore di vita decisamente al di sopra del suo stipendio mensile di circa mille euro. Anzi, per scriverlo come la guardia di finanza, “i suoi redditi dichiarati dal 2006 al 2008 non risultano congrui in relazione alle spese di mantenimento dei suddetti beni”.

Un esempio lampante di evasione fiscale scoperto incrociando le

banche dati in possesso dell’anagrafe tributaria. Almeno questo pensava di aver accertato l’Agenzia delle Entrate di Bari che la scorsa settimana ha invitato il probabile evasore a presentare in breve tempo il dettaglio delle sue spese. Ma, carte alla mano, il diretto interessato ha dimostrato che di nero, in questa storia, c’è solo la sua tunica. Questo stile di vita che il Fisco italiano definisce “di lusso” è finanziato con i soldi delle messe, funerali soprattutto. Ma anche benedizioni di abitazioni private, suffragi e matrimoni.

Il proprietario della villa sulla Selva di Fasano e della Croma, nonché datore di lavoro di una domestica, che ha attirato l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate si chiama don Giorgio Pugliese ed è il sacerdote della parrocchia di Sant’Antonio Abate di Fasano, la chiesa più importante della città dopo la cattedrale di San Giovanni Battista.

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