L’Aquila, arriva il mafionano e protesta anche la polizia

L’Aquila, arriva Silvio e protesta anche la polizia

Manifestazione annunciata dai sindacati delle forze dell’ordine: “Una ricostruzione solo virtuale”

I sindacati di Polizia preannunciano “probabili iniziative di protesta, in occasione della visita all’Aquila del Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi“. Lo fanno attraverso una nota congiunta a firma delle Segreterie provinciali di Siulp, Sap, Siap, Silp Cgil, Ugl P. di S. e Coisp.

IL COMUNICATO – Le sigle sindacali di categoria accusano il governo in carica di aver cercato di accreditarsi tantissimi meriti sulla ricostruzione, sinora solo virtuale, a danno anche dell’immagine della popolazione aquilana, non risparmiando figuracce neanche in merito alla ricostruzione degli edifici strategici, come lo stabile della Questura, luogo preposto alla pianificazione e al coordinamento della sicurezza di tutta la provincia: “Il crescente dissenso tra la popolazione, per l’indecorosa accoglienza degli uffici di Pubblica Sicurezza dell’Aquila, fa si’ che gli agenti di polizia addetti a qualsiasi titolo alle relazioni con il pubblico, siano costretti a scusarsi quotidianamente e personalmente con l’utente per il servizio squallidamente offerto all’interno di containers o nei sottoscala affittati, a spese dei cittadini, a caro prezzo, dalla Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila – si legge nell’informativa dei Sindacati di categoria – Mentre il Presidente del Consiglio dei Ministri torna domani all’Aquila, dopo una lunghissima assenza, per la

consegna dei riconoscimenti di Protezione Civile ai vertici delle forze di Polizia, in riferimento al servizio svolto nel post terremoto, i poliziotti aquilani, cioe’ coloro che mentre vivevano la tragedia sulla loro pelle e su quella dei propri congiunti hanno generosamente prestato servizi e soccorso alla popolazione tralasciando i loro problemi, comuni a tutti i concittadini, ancora oggi, sono costretti a lavorare ammassati e dimenticati in malsani ambienti di fortuna“.

SCELTE IRRESPONSABILI E IRRAZIONALI – “Questo Esecutivo, tra l’altro – denunciano sempre nella nota i Sindacati di Polizia – oltre a disattendere gli impegni presi con le donne e gli uomini in divisa per il riconoscimento della specificita’, pretenderebbe, con una direttiva del Gabinetto del ministro Maroni, gia’ emanata, equiparare i poliziotti a tutti gli impiegati civili e far funzionare la Polizia solo dalle 8 del mattino alle 18 di sera, esattamente come qualsiasi altro ufficio pubblico, disconoscendo di fatto la richiesta di sicurezza da parte dei cittadini che e’ articolata nelle 24 ore”. Per i poliziotti “una scelta, questa, irresponsabile e irrazionale, tanto piu’ grave in una citta’ come L’Aquila, dove il Governo e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, si sono giocati la faccia, facendo promesse poi disattese; a risentirne, sara’ sicuramente il livello di sicurezza garantito con grandi sacrifici personali dei poliziotti e di tutti gli appartenenti al comparto sicurezza“. “All’Aquila, dopo diciannove difficili mesi – si legge ancora nel documento – i poliziotti non solo sono ancora ammassati e abbandonati in vere e proprie baracche di lamiera, roventi d’estate e gelide in inverno, forse neanche omologate, ma il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha comunicato di non riconoscere loro neanche le indennita’ previste dalla legge, in quanto ritiene i containers e i sottoscala di una banca ‘ordinari uffici di Polizia”. “Tutto cio’ – si stigmatizza – la dice lunga sul concetto di locali idonei ad uso ‘ufficio’ che gravita nei confortevoli uffici romani del Viminale. Dopo aver avuto la fiducia a governare da parte dei cittadini – concludono i sindacati di Polizia – grazie alle campagne elettorali fatte sulla pelle dei terremotati all’Aquila e sulla sicurezza dei cittadini, lo Stato ora e’ in affanno per nascondere i fallimenti sull’uno e sull’altro fronte“.

aquila

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