La mafia putrida di burlesquoni blocca La 7 e Santoro e uccide l’informazione.

Santoro-La7, trattative interrotte
Il conduttore: “E’ il conflitto d’interessi”

“Inconciliabili posizioni sulla gestione operativa dei rapporti tra autore ed editore”. Così Telecom Italia Media annuncia lo stop al negoziato. E il suo titolo perde quasi cinque punti a Piazza Affari. Durissimo Santoro: “Stessi problemi legali che la Rai pone alla Gabanelli e norme contrattuali lesive della libertà degli autori e dei giornalisti”. Lucia Annunziata chiude In mezz’ora: “Dimissioni definitive”.

Santoro-La7, trattative interrotte Il conduttore: "E' il conflitto d'interessi" Michele Santoro

ROMA – Interrotte le trattative per il passaggio di Michele Santoro a La7. Lo comunica Telecom Italia Media parlando di “inconciliabili posizioni riguardo alla gestione operativa dei rapporti fra autore ed editore”. Più o meno nello stesso momento, Lucia Annunziata annuncia “dimissioni definitive” in polemica con il direttore di RaiTre, Paolo Ruffini. Non ci sarà, dunque, una

nuova edizione del programma della giornalista In mezz’ora. La Annunziata ha presentato le sue dimissioni stamattina al direttore generale della Rai, Lorenza Lei, che le ha chiesto se si potevano trovare altre strade. La risposta: “No”.

Il commento di Michele Santoro alla interruzione della trattativa con Timedia è durissimo. “Siamo di fronte – dichiara il giornalista – a una nuova, eloquente e inoppugnabile prova dell’esistenza nel nostro Paese di un colossale conflitto di interesse. Un accordo praticamente concluso, annunciato dallo stesso telegiornale dell’editore coinvolto, apprezzato dal mercato con una crescita record del titolo, viene vanificato senza nessuna apprezzabile motivazione editoriale. Naturalmente non possiamo fornire le prove dell’esistenza di interventi esterni, ma parla da solo l’interesse industriale che avrebbe avuto La7 a ospitare un programma come il nostro nella sua offerta”.

“Improvvisamente – prosegue Santoro – ci sono stati posti gli stessi problemi legali che la Rai pone a Milena Gabanelli e norme contrattuali che noi consideriamo lesive della libertà degli autori e dei giornalisti. Per non tradire le attese del pubblico, ci siamo impegnati a farci carico delle eventuali conseguenze legali delle nostre trasmissioni, ad autoprodurle e a procedere per gradi, senza un contratto quadro, con una prima serie di undici puntate. In questo modo, sia noi che l’editore, avremmo potuto liberamente valutare l’opportunità di continuare la collaborazione”.

“Ricordiamo a tutti – aggiunge il giornalista – che il dottor Stella, amministratore delegato di Ti media  aveva pubblicamente dichiarato che non c’erano divergenze economiche e che La7 non aveva nessun problema a mettere in onda un programma come Annozero. Un programma che, tra infinite difficoltà e attacchi di ogni tipo, è sempre stato realizzato in completa autonomia. Perchè hanno cambiato idea? Chi ha interesse ad impedire che si formi nel nostro Paese un terzo polo televisivo che rompa la logica del duopolio?”.

“Per tornare a crescere – conclude Santoro – l’Italia deve liberarsi del conflitto di interesse e di tutti coloro che non hanno avuto il coraggio di opporgli le ragioni della libertà di opinione e della libertà di mercato. Sulla scia del successo di Tuttiinpiedi, con l’aiuto fondamentale del pubblico, dimostreremo presto che un Paese semilibero non ci basta. Tutto cambia”.

Eppure, come ricorda Santoro, il suo approdo a La7 sembrava cosa fatta. Era il 23 giugno quando l’amministratore delegato di Telecom Italia Media, Giovanni Stella, presentando i palinsesti autunnali 1 e annunciando l’arrivo sulla rete di Roberto Saviano e, in prospettiva, di Fabio Fazio, considerava prossima anche la chiusura dell’accordo con il conduttore di Annozero. Il definitivo salto di qualità per il canale tv trascinato verso l’alto nella corsa all’auditel dall’esponenziale crescita di audience del Tg di Enrico Mentana nella stagione televisiva appena conclusa.

La sponda ideale per Santoro, La7, al termine di una stagione trionfale per Annozero su RaiDue in termini di pubblico e raccolta pubblicitaria, chiusa dall’anchorman lanciando in diretta, nell’ultima puntata, una provocazione  2 al Cda Rai (“un euro a puntata e rifaccio Annozero“) e un divorzio dall’azienda che, proprio perdendo un patrimonio come Santoro, aveva evidenziato quanto le pressioni della politica contino più dei conti e della qualità della tv di Stato. E quanto anche la cosiddetta “P4” 3 e il “faccendiere” Bisignani 4 si fossero adoperati per allontanare Santoro dalla Rai.

Il contratto per Santoro con La7 era “in via di definizione”, mancava ancora un aspetto che, come spiegava Stella, non riguardava questioni di carattere economico. “Dal quel punto di vista non c’è nessun problema – aveva affermato l’ad di Telecom Italia Media – con Santoro è stato trovato un accordo di massima e spero che possa arrivare presto”. Ma Stella aveva anche evidenziato le difficoltà della trattativa. Un contratto “non facile – aveva sottolineato – Santoro è un volto di pregio e giustamente vuole avere delle tutele”.

Oggi, dunque, la rottura della trattativa per “inconciliabili posizioni riguardo alla gestione operativa dei rapporti fra autore ed editore”. Notizia che ha avuto immediati riflessi negativi su Timedia in Borsa: un tonfo (-4,59%, a 0,2164 euro), che acuisce le difficoltà di un titolo che già prima dell’annuncio era in calo dell’1,15%. Dopo la notizia della rottura con Santoro, sono arrivati nuovi ordini di vendita.

Annunziata: “Ruffini, impossibile lavorare con me”. “Il direttore Paolo Ruffini – spiega Lucia Annunziata – lunedì 27 ha comunicato in comitato editoriale-aziendale di ritenere impossibile continuare a lavorare con me dopo la mia intervista al Messaggero ed ha chiesto alla Rai la possibilità di trasferirmi su altre reti. Ho preso atto e ho presentato questa mattina le mie dimissioni al direttore generale Lorenza Lei. Il dg mi ha chiesto se poteva trovare altre strade. Ho detto no, le mie dimissioni sono definitive”. Già nella serata di presentazione dei palinsesti c’era stato uno scontro tra Ruffini e Annunziata, per l’assenza del suo programma dalla cartellina dei palinsesti autunnali che però il direttore aveva giustificato come un errore di stampa. Ma la giornalista aveva lasciato la serata. Al momento, a quanto si apprende, l’addio alla Rai non prevederebbe un nuovo contratto con altra emittente.

“Rai, richiama Santoro”. Lo chiede l’Idv, con una nota di Leoluca Orlando, lo chiedono il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti e il senatore Pd Vincenzo Vita. “Sarebbe quantomai opportuno che il gruppo dirigente della Rai riconvocasse immediatamente Michele Santoro e la sua squadra e accogliesse la disponibilità piu volte manifestata a rientrare perfino al costo di 1 euro – affermano Vita e Giulietti -. Del resto, proprio oggi, il direttore di Raidue Massimo Liofredi ha confermato in modo inequivocabile di essere assolutamente interessato alla presenza di Santoro nella sua rete ribadendo gli straordinari risultati raggiunti da Annozero sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo”.

Orlando parla invece di “pericolosi colpi di coda” del “regime berlusconiano”. “E’ chiaro a tutti  – dichiara il portavoce di Idv – che l’editto bulgaro emanato dal presidente del Consiglio nei confronti di trasmissioni sgradite a Palazzo Chigi come Annozero non solo è ancora in vigore, ma ha ormai superato il duopolio Rai-Mediaset. Questa decisione colpisce tutti i cittadini, che vengono privati di una voce libera come quella di Michele Santoro, e calpesta definitivamente l’articolo 21 della Costituzione. Siamo in presenza di un vero e proprio vulnus della democrazia. A questo punto, il dg della Rai, Lorenza Lei, e i vertici dell’azienda pubblica non hanno più alibi: Michele Santoro e la sua redazione sono ancora disponibili a tornare in Rai. Gli oltre 8 milioni di telespettatori meritano rispetto e aspettano un segnale dalla dirigenza. Lorenza Lei dimostri che non ha nulla a che fare con la lobby piduista di Bisignani”.

(30 giugno 2011)

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