La Russa: LADRO E MAGNACCIA! (leggi tutto e condividi)

Che spreco la casa per il ministro

di Laura Bastianetto

Migliaia di euro spesi dallo Stato per l’alloggio di piazza San Clemente. Che La Russa garantisce di non avere mai usato. Tanto meno per il figlio. Eppure viene mantenuto pulito e riscaldato, per la ‘modica’ cifra di 3 mila euro al mese. A carico dei contribuenti, s’intende

(23 novembre 2011) Vista da fuori la palazzina non trasmette aria di esclusività. La posizione però è incantevole: le finestre affacciate sulle palme del chiostro di San Clemente, una basilica dal fascino medievale, e a poche centinaia di metri la mole del Colosseo. Siamo ai piedi del Celio, a qualche passo dai pini maestosi del parco di Colle Oppio: lì la

Difesa dispone di una serie di case destinate a ospitare generali a tre stelle, grand’ammiragli e uomini di governo. E lì c’è anche l’alloggio riservato al ministro in carica, che dal 2008 è stato assegnato a Ignazio La Russa.

In realtà al parlamentare siculo-milanese quella zona non è mai piaciuta: preferisce Prati, il quartiere romano dove ha messo le tende da anni e infatti ha corteggiato invano un’altra dimora di rappresentanza della Marina con terrazze sul Tevere che però risulta occupato da un altissimo ufficiale.

La casa di piazza San Clemente gli è stata comunque assegnata, con un canone previsto pari a 171 euro mensili. Si tratta di duecento metri quadrati su due livelli, con tre camere al primo piano e due al secondo, più servizi, cucina e un salone per i pranzi di gala.

La Russa lì non è stato quasi mai visto: la sua scorta, che da protocollo prevede anche una staffetta dei motociclisti dei carabinieri, da mesi non viene notata. Mentre sembra che più volte vi abbia abitato il figlio Geronimo, che a soli 31 anni continua ad accumulare incarichi nei consigli di amministrazione del gruppo Ligresti, vecchio amico di famiglia, e nell’Automobile club milanese.

Vuoto o pieno, però, l’alloggio è costato ai contribuenti una cifra folle. Infatti il ministero si è occupato di mantenerlo lindo ed efficiente come richiede l’accoglienza di un ospite tanto illustre. E’ stato pulito, riscaldato e dotato di personale per cucinare e servire a tavola. Per questo privilegio all inclusive si è speso dai 3 mila euro in su al mese.

Qualche esempio? A giugno 2010 ben 4156 euro, a luglio si è scesi a 3806 e ad agosto si è toccato il minimo di 3412, sempre comprensivi di Iva come da fattura. A novembre 2010 però c’è un preventivo record presentato alla Difesa: 5.687,76 euro più Iva. E l’elenco dei servizi graziosamente offerti al ministro è singolare: “Pulizia, riassetto di camere e di locali connessi nonché pasti, mensa e sguatteria”. Un tempo come camerieri, maggiordomi e sguatteri si usavano i soldati di leva: ora invece tutto viene affidato a ditte private. A caro prezzo.

Non c’è nulla di illecito: tutto è perfettamente regolare. Altri ministri in passato hanno abitato nella stessa magione affacciata su uno splendido palazzetto settecentesco. Anche se La Russa nel 2009 ha dichiarato redditi superiori ai suoi colleghi dell’esecutivo – 374.461 euro, solo l’allora premier Silvio Berlusconi lo ha superato – come ministro ha avuto anche lui diritto all’alloggio di rappresentanza che può ovviamente ospitare i familiari.

Ma la questione dei benefit concessi con prodigalità da tutti i dicasteri dovrebbe essere subito affrontata dal nuovo governo. Solo la Difesa conta 47 Asir ossia “alloggi di servizio connesso con l’incarico, con annessi locali di rappresentanza” che servono per “pranzi o ricevimenti ufficiali nell’alloggio stesso”. Forse in questi tempi di magra converrà rinunciare subito alle serate di gala e ai pied à terre tutto compreso.

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