L’italietta della cosca è la vergogna del mondo anche fiscalmente

Giuditta Martelli per Il “Corriere della Sera

GIULIO TREMONTIGIULIO TREMONTI

La Svizzera non sarà più un libero parcheggio per i soldi inglesi in fuga dalle tasse nazionali. La privacy rimane salva, ma le imposte arriveranno. Salate e retroattive. Il trattato bilaterale – che supera a sinistra l’euroritenuta – è stato annunciato qualche giorno fa e deve essere approvato dai rispettivi Parlamenti. Sarà musica nuova per le casse di George Osborne, il ministro delle Finanze britannico che, secondo il Financial Times, si aspetta dall’operazione un extra gettito di 5 miliardi di sterline entro il 2013.

george osbornegeorge osborne

Ma sarà anche un altro pezzo di dignità ritrovata per la Confederazione elvetica, che non vuole più essere accusata di coltivare gli evasori altrui. E che quindi accetta, in cambio della rinuncia alla crociata contro il segreto bancario, di fare il sostituto d’imposta internazionale. Il trattato tra Londra e Berna ricalca quello raggiunto poco fa con la Germania. E c’è da scommettere che non

sarà l’ultimo: la fila di Stati europei bisognosi di soldi e desiderosi di trovare un modo per dare un colpo alla botte del bilancio e uno al cerchio dell’evasione sembra piuttosto lunga.

FISCO

Non sono in lista, per ora, Italia e Francia, che puntano sull’abolizione del segreto e sull’euroritenuta. Ed ecco le cifre: per il passato i conti degli inglesi approdati nelle discrete banche svizzere verranno tassati con un’aliquota che varia tra il 19 e il 34% applicata al patrimonio. Per il futuro, invece, a partire dal 2013, chi non vorrà farsi vivo con il Fisco di casa restando in Svizzera pagherà (rimanendo anonimo) il 27% sui redditi da capitale, il 40% sui dividendi e il 48% sugli interessi.

Sede della Banca Centrale SvizzeraSede della Banca Centrale Svizzera

L’accordo con la Germania è quasi identico, ma l’aliquota futura è unica e pari al 27% circa. In tutti e due i casi le tasse a regime sono simili a quelle che si pagherebbero in patria. Rimanere all’estero, quindi, non sarebbe più una questione di convenienza fiscale per gli inglesi, ma solo una questione di privacy patrimoniale. Anche se la Svizzera concede a Londra la possibilità di fare un numero limitato di indagini.

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