Minatore: «Siamo disperati». E si taglia le vene, come una verginella indifesa.

Invece di marciare compatti con l’esplosivo e andare a stanare il responsabile di tutti i mali del ventennio italiota a villa Certosa. Dove lui se la gode alla faccia dei sardi e degli italiani tutti. Non solo, ma questi lavoratori hanno permesso a un ciarlatano, servetto del mafionano, mauro pili, di entrare con loro in galleria per la solita propaganda personale. VERGOGNA!

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