PANE E VELENO
Pane e veleno
Sopra il tuo seno.
Mangio e ti bevo
Ti mordo il seno.
Muovi i tuoi fianchi
Ma siamo stanchi
Sesso a fatica
L’ultima volta.
Tu ora te ne andrai
Con la tua borsa nera e i capelli raccolti
Ti volterai sulla porta
Senza sorridere
Guarderai verso il letto
Con un singhiozzo e una maledizione.
Guiderai con gli occhi rossi
Superando la stazione
Rivedendo quel treno che ti ha portata qui.
Guiderai in quest’alba bagassa
Col cuore come un’uva passa
Per quella strada infame
Piena di curve e di speranze avvilite.
Te ne andrai lontano
Da questa vita stanca
Di parole non dette
Di gesti fiacchi e pieni di rancore
Di notti maledette.
Guiderai fino al mare
Spegnerai il motore
E resterai a guardare
Con le mani tremanti
L’infinito che muore
Tra tanti sogni infranti.
Portami con te
Voglio ancora il tuo seno
Ho bisogno del pane
Col tuo dolce veleno.
O, perlomeno,
riportami almeno la macchina,
STRONZA!