Patatine depilate: moda pedofila, igiene, o minchiata?

[nice_view]-tanlines36la docente di filosofia morale: «moda generata dall’impatto del porno»

 
E in Francia è boom delle «fufuniste»

Così i transalpini chiamano le donne che amano la depilazione integrale
la docente di filosofia morale: «moda generata dall’impatto del porno»

 

PARIGI – Li chiamano i «fufunisti». Termine inventato in gennaio dal periodico femminile francese «Elle» e rapidamente entrato a far parte del gergo nazionale. A leggere il settimanale «Le Point», le

«fufuniste» dominano i siti web femminili. Ma chi è una «fufunista»? Una donna che si preoccupa dei peli del suo corpo (e soprattutto del suo sesso) con un obiettivo principale: la depilazione integrale. Ovvero l’estetica da riportare al suo stato originario pre-puberale.

FENOMENO DI MASSA – Il fenomeno non è veramente nuovo. Ma oggi è diventato movimento di massa. Parigi conferma. Basta gironzolare per il lungo Senna, sedersi ai tavolini dei locali di Momparnasse, seguire il richiamo dell’acqua sui ponti per l’isola Saint-Louis, per cogliere senza troppa fatica il senso delle gambe e ascelle completamente depilate, e con cura, compresa l’attenzione di cancellare subito anche la minima ombra della peluria che vorrebbe riaffiorare. Ovunque gli istituti di bellezza, oltre al classico mini-triangolo ideato per accompagnare senza fastidio i bikini sempre più ridotti, propongono in alternativa la depilazione totale. Via il rasoio ma anche poco tollerate le creme. La tecnica più proposta è quella del laser. «La depilazione laser si è democratizzata. Il suo costo corrisponde ormai alla spesa per due anni e mezzo di interventi con la classica ceretta», osservano gli esperti citati dalla stampa d’oltralpe.

FILOSOFIA SOCIALE – Secondo l’autorevole Wall Street Journal, il giro d’affari per le tecniche a laser supera ormai gli 1,8 miliardi di dollari all’anno. E quali sono gli effetti della pelle liscia sui costumi? In tanti ricordano che nel mondo arabo la depilazione totale è una costante in ogni classe sociale. Ma in Occidente subisce oggi gli effetti dei modelli erotici del porno ormai diffuso senza difficoltà su internet. «I peli nascondono: più vengono cancellati e più si fa vedere. L’impatto delle immagini porno è immenso. Hanno la tendenza a normalizzare gli usi del corpo. Sono diffuse e facili da raggiungere, ne consegue che si sta normalizzando il concetto del sesso depilato. Ci si abitua a quelle immagini a quei corpi che si somigliano tutti. Ci si libera della morale antica, esiste ormai una nuova normalità», sostiene Michela Marzano, professoressa di filosofia morale all’università Paris-Descartes. Modelli cresciuti dai primi film hard girati in California negli anni Novanta. I concetti di base non sono certo nuovi. «Liberatevi dei peli superflui», ordinava una pubblicità molto popolare negli anni Sessanta. Oggi quel motto si è popolarizzato, radicalizzato. E soprattutto ha sfondato nell’universo maschile. Ci sono ormai madri che, come una volta tra i beduini nel deserto saudita, offrono la depilazione alla figlie dopo la prime mestruazioni. Come se l’antico rito di passaggio dall’infanzia al mondo degli adulti si fosse universalizzato.

PROBLEMI PER GLI UOMINI – Tra gli uomini la situazione è più complessa. Alla rasatura totale dei capelli, ma anche dei peli sul torace, le spalle e la schiena, si accompagna il ritorno delle barbe. Gli sportivi si depilano le gambe, specie i ciclisti, e diventano un modello per gli amatori con la pancetta che escono in bici una volta alla settimana nei mesi estivi. Sembra dunque che il fenomeno sia più articolato nel mondo maschile. Conferma Franck Tainier, direttore di Nickel, primo centro estetico per la depilazione maschile fondato a Parigi tredici anni fa: «Noi offriamo la cura della barba, la rasatura dei peli del naso, orecchie, ma anche la depilazione del collo, spalle, petto e ventre. Tutti servizi di successo. Talvolta ci viene chiesto il laser integrale attorno ai genitali. Ma la maggior parte degli uomini preferisce tenersi qualche pelo».

Lorenzo Cremonesi

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