Pizzeria “ristorante” Marinella a Cagliari – Poetto, NON ANDATECI MAI!

Ieri siamo andati a Cartagine con SUOTCH (mia suocera) e Melina a prendere la mia vipera che rientrava dall’Ungheria. E’ andata lì a fare una visita dentistica seria, due estrazioni, ortopanoramica e pulizia dei denti… e ha speso, viaggio e albergo compresi, quanto un’estrazione in Sardegna.

Claudio Secci, caro amico, ci ha portato per forza (?) al Poetto a mangiare i ricci.  Io ho portato il cannonau di Berchidda. Poi, lui non pranza di solito, ma noi avevamo bisogno di un piatto caldo e ho proposto di offrire almeno una pizza, dato che io e Melina  la stavamo desiderando. Claudio, come i matti, ci fa montare in auto e ci porta in un posto lontanissimo: “Lo so io dove fanno la pizza anche a pranzo”. dice in buonafede. Facciamo 50 mt e parcheggia di nuovo:”Eccoci arrivati.” “Ma sei scemo?! faccio io. “Siamo di fronte a dove abbiamo mangiato i ricci!” Comunque entriamo in questo grande locale sul mare: Marinella. Appena entrati, mi viene subito un piccolo voltastomaco: troppa puzza di fritto, troppo caldo, troppo casino. Ci saranno state almeno 200 persone. Ragazze in tiro come se avessero dovuto presentare Sanremo, maschi inebetiti in tuta, vecchi rincoglioniti. Camerieri assenti. Urla da stadio. La gente non capisce che se si fosse tutti mediamente educati, ci si capirebbe tranquillamente – ognuno al proprio tavolo – senza alzare il tono della voce. Ma invece la gente è stupida e quindi strilla come battitori al mercato del pesce, per parlare con uno che sta a venti cm di distanza. E urla uno, urla un altro… alla fine si raglia tutti come un branco di asini e si infastidisce chi non ha voglia o la diseducazione di alzare la voce. Un casino.  D’altronde, non è un caso se Cagliari è la cittadina più ignorante e priva di eventi culturali in Europa.  Dopo venti minuti, arriva uno che si spaccia per cameriere, ma è evidente che non l’ha mai fatto in vita sua e non sa nemmeno i basilari. Capito che non siamo lì per un pranzo di nozze, ci sfancula subito e dice la frase elementare che significa “Mi state già sul cazzo”… TORNO SUBITO. Ci molla tre menu… di cui non esiste traccia nella cucina e sparisce per mezz’ora buona. Arriva un simpatico ragazzo di Villanovaforru, vestito come il coglionazzo di prima e prende le ordinazioni per una bottiglia di Carignano di Santadi e una di acqua non gasata. Non può chiedere altre ordinazioni tranne i dessert.

Claudio non vuole nulla, forse un dessert; Melina e la mamma vorrebbero delle patatine e un dessert, mia suocera desidera un risotto alla pescatora  e io non mi ricordo… ma non importa. Dopo un’ora, arriva il fesso che si spaccia per cameriere e quasi disgustato ascolta le ordinazioni.

“Nooo, – dice divertendosi – Quello che ho ordinato io c’è solo sul menu… E UN SOLO risotto alla pescatora non si può fare.   Bisogna ordinarne almeno DUE!” Per rispetto a Claudio non l’ho fulminato né colpito. Ma che cazzo dici, scemo?! Io entro in un ristorante, che è un posto pubblico, E MI COMPRO QUELLO CHE CAZZO VOGLIO, dato che pago io! Dove si è visto che tu vai a comprarti un paio di scarpe e ti dicono che se non ne comprei almeno due paia non te le possono vendere?! Per scappare al più presto da quel letamaio, chiedo se ci fanno due formaggi arrosto… Mezz’ora dopo, arrivano le patatine e la maionese per le mie biondine. Dopo un altro ventinaio di minuti, arrivano due cagate che loro spacciano per formaggio arrosto… Mortacci vostri! Io campo di formaggi da almeno 40 anni… che merda è questa?! Formaggio lappone fatto con farina lattea di corna di renna? Non solo non sa DI NIENTE, MA è BRUCIATO DA UN LATO E GHIACCIATO DALL’ALTRO!  Le mie biondine prendono un tiramisù e noi chiediamo tre caffè. Esco di volata a fumare per non dare in escandescenze. Fuori piove. Mia suocera  mi capisce al volo e paga lei: 50 euro… A Roma o a Milano ci pranzavamo bene almeno in tre con quella cifra. So dei posti come si deve. Grande servizio, sorrisi, musica e cibo genuino.  Per  fortuna mi torna il buonumore. Mentre finivo la sigaretta, passa un noto massone e lo ferm0:  è uno che si spaccia per grande avvocato, ma l’ho fatto a pezzi in tribunale quando avevo denunciato e fatto condannare  l’unione sarda per una delle tante porcate calunniose; poi è stato sindaco di Cagliari e pure capogruppo fascista al senato. Lo piglio per culo davanti a una befana e lui scappa come un coniglio sotto la pioggia. Se non altro… NON PASSATECI MAI ALLA MARINELLA, MANCO PER PISCIARE!

assassino

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