POLVERINI: mentre la Regione triplicava la sovrattassa Irpef e tagliava i posti letto negli ospedali, LORO SCIALAVANO.

Le macerie della destra

Il risultato è questo. Oggi, con l’ammaina bandiera nel Lazio, il Pdl viaggia a grandi passi verso la dissoluzione finale. Un destino irreversibile, per un partito “personale” che è nato e che morirà insieme all’improbabile maieuta che l’ha creato in pochi mesi e con molti miliardi. Che l’ha dotato di cuore, l’ha nutrito di pancia ma non ha voluto o saputo dargli una testa e due gambe per camminare. Non ha voluto o saputo dargli un’identità e una struttura. Sono penosi, in questi giorni, i conciliaboli a Palazzo Grazioli tra il Cavaliere e Angelino Alfano, i soliti coordinatori e gli impresentabili capigruppo. Ed è ancora più penoso sentire Gianni Letta che sdottoreggia alla Luiss contro “i gruppi di interessi particolari che frenano il sistema” (lui, che di quei “gruppi” è da vent’anni il garante supremo) o Gianni Alemanno che invoca “l’azzeramento totale e la rifondazione del centrodestra” (lui, che da sindaco della Capitale ha assunto plotoni di famigli e di ex picchiatori fascisti all’Ama e all’Atac.

C’è questa destra italiana, oggi, sotto le macerie fumanti della Pisana. Ma i miasmi spurgano ovunque. Per una Polverini che fa un passo indietro nel Lazio, c’è uno Scopelliti che resiste in Calabria, un Caldoro che resiste in Campania. E soprattutto c’è un Formigoni che continua inopinatamente a “regnare” in Lombardia. La sua Vacanzopoli ambrosiana può apparire forse un po’ più raffinata nella forma, ma nella sostanza non è meno grave della Sprecopoli ciociara. Sarebbe ora che anche il Celeste ne prendesse atto.
m.giannini@repubblica.it

http://www.repubblica.it/politica/2012/09/25/news/polverini_macerie_destra-43224072/?ref=HREA-1

Addio Polverini: "Consiglio indegno" -  video    foto

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